Adolescenti obesi rischiano la vita per problemi cardiovascolari
L'obesità nell'adolescenza, ossia dai 10 ai 19 anni di età, si associa a condizioni che influiscono sullo stato di salute come il prediabete e diabete di tipo 2, la steatosi epatica non alcolica, la dislipidemia, la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), le apnee ostruttive del sonno, oltre a disturbi della salute mentale e stigma sociale. Inoltre, l'obesità adolescenziale è un fattore di rischio per complicanze cardiovascolari e mortalità per malattia coronarica e per qualsiasi causa in età adulta.
Inizia così un articolo sul New England Journal of Medicine firmato da Tamara Hannon, endocrinologa pediatica all'Indiana University School of Medicine di Indianapolis e Silva Arslanian, direttore scientifico del Centro di ricerca pediatrica su obesità e metabolismo presso l'University of Pittsburgh School of Medicine, che fa il punto sulla clinica dell'obesità in giovane età.
«Negli ultimi decenni, il drammatico aumento di sovrappeso e obesità tra bambini e adolescenti è diventato un grave problema di salute pubblica che ha raggiunto dimensioni epidemiche e che necessita di valutazione e follow-up secondo un modello di assistenza a lungo termine con particolare attenzione e comprensione dello stigma sociale e del pregiudizio che esiste intorno all'obesità» scrivono le due autrici, ricordando che gli interventi sullo stile di vita rappresentano la terapia raccomandata. Oltre all'impatto positivo sulla perdita di peso, gli interventi sullo stile di vita producono una riduzione della pressione arteriosa, della glicemia e dell'insulino-resistenza, sebbene non abbiano effetto sul quadro lipidico. «Il trattamento intensivo per quanto riguarda il comportamento sanitario e lo stile di vita, con almeno 26 ore di trattamento faccia a faccia per un periodo di almeno 3 mesi, è un aspetto fondamentale del trattamento dell'obesità, che prevede anche l'eliminazione dalla dieta delle bevande zuccherate» si legge nell'articolo.
Anche la combinazione di dieta ed esercizio fisico gioca un ruolo importante per la prevenzione dell'obesità nei bambini e negli adolescenti, sebbene le strategie preventive spesso non riescano ad avere un impatto significativo sul calo ponderale, suggerendo la necessità di approcci multifattoriali e il coinvolgimento di diversi stakeholder (famiglie, scuole, responsabili politici) nel processo decisionale sulle strategie di intervento da attuare, che comprendono anche i farmaci anti-obesità, la chirurgia bariatrica o entrambi. «Queste terapie, associate agli interventi intensivi sullo stile di vita, si traducono in una maggiore riduzione dell'indice di massa corporea rispetto a quest'ultimo da solo» concludono le autrici.
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