Il lavoro ti rende felice?

27 giugno 2024
Aggiornamenti e focus

Il lavoro ti rende felice?



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Sei un dipendente insoddisfatto? Puoi prenderti una giornata libera. È quanto sta accadendo in Cina dove Pang Dong Lai, catena di supermercati con oltre 7 mila dipendenti, ha messo a disposizione ulteriori 10 giorni di ferie come "congedo infelice". Il fondatore e presidente, Yu Donglai, ha detto: «Tutti hanno momenti in cui non sono felici. Quindi, se non sei felice, non venire a lavorare». E ha aggiunto:

«Far fare gli straordinari al personale non è etico e rappresenta un'espropriazione delle opportunità di crescita di altre persone». La decisione sembra sia maturata a fronte di una emergenza sociale: il 40% dei lavoratori cinesi è a rischio di sviluppare problemi di salute mentale per l'aumento del tasso di disoccupazione e del costo della vita. Negli Stati Uniti il trend non è migliore. Un rapporto di BambooHR ha rivelato che i lavoratori americani, a giugno 2023, erano più infelici rispetto al 2020.

Anche in Italia il tema equilibrio lavoro e vita privata è sotto i riflettori. Ma perché è così importante essere felici lavorando? Perché una persona lavora in media 35 ore a settimana: trascorre un terzo della sua vita in ufficio. Perché il lavoro influisce sulla fiducia e sull'autostima, sulla qualità della vita e sulle relazioni personali dei collaboratori. Perché il benessere sul posto di lavoro è uno dei principali fattori che contribuiscono alla felicità generale e alla soddisfazione dei dipendenti. Gli esperti hanno scoperto che, se i dipendenti sono infelici sul lavoro, hanno maggiori probabilità di essere stanchi, stressati, meno produttivi e di avere livelli più bassi di felicità generale. Tutto questo può influire sui profitti dell'azienda e sull'ambiente di lavoro complessivo.

La maggior parte delle persone ritiene che il benessere sul posto di lavoro sia un diritto, non un privilegio. Per questo è alla ricerca di aziende che in linea con questi valori, che si concentrino anche sul benessere e non solo sulla produttività. E questo vale ancora di più per la Generazione Z che presta particolare attenzione al benessere mentale. Tuttavia non è così semplice. Perché la felicità sul lavoro dipende da molti fattori: una buona atmosfera, un lavoro appagante, colleghi simpatici, missioni sfidanti... E non sono ingredienti che si materializzano allo stesso modo e con le stesse persone.

Ma indubbiamente, migliorare la felicità sul lavoro ha conseguenze positive su diversi aspetti della vita aziendale. Permette in particolare:


  • Aumento della produttività

  • Aumento della motivazione

  • Migliore gestione dello stress  

  • Riduzione dell'assenteismo

  • Turnover ridotto

  • Acquisizione di nuovi talenti.






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