07 luglio 2016
Aggiornamenti e focus
L’effetto della caffeina? Non funziona se le ore di sonno si riducono troppo
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In molti cercano aiuto nel caffè (e nella caffeina) per affrontare un esame o un lavoro che richiede di rimanere svegli e vigili per molte ore, ma stando a quanto emerso da uno studio preliminare pubblicato recentemente in un supplemento della rivista Sleep, questa strategia non funziona se mancano le ore di sonno.
«La caffeina è una sostanza stimolante ampiamente utilizzata per mantenere l'attenzione e uno stato vigile nei periodi nei quali si dorme poco» conferma Tracy Jill Doty, autrice della ricerca e ricercatrice presso il Walter reed army institute of research di Silver Spring (Stati Uniti). Dallo studio emerge però che la stessa dose di caffeina normalmente efficace per migliorare attenzione e veglia non basta più per ottenere il risultato sperato se le ore di sonno si riducono troppo.
Per arrivare a queste conclusioni, Doty e colleghi hanno coinvolto nella ricerca 48 volontari sani divisi in due gruppi. A tutti è stato chiesto di ridurre le ore di sonno a 5 ore per notte per 5 notti consecutive e, contemporaneamente, un gruppo assumeva giornalmente due dosi da 200 mg di caffeina e l'altro gruppo assumeva placebo. «Per i primi due giorni chi stava assumendo caffeina otteneva risultati nettamente migliori di chi assumeva il placebo in specifici test per valutare lo stato cognitivo, l'attenzione e la veglia» spiega l'autrice mettendo in luce che queste differenze scomparivano dopo la terza notte con riduzione delle ore di sonno.
Meglio quindi non puntare solo sulla caffeina se si vuole mantenere buoni risultati in termini di attenzione e veglia, ma tenere sempre d'occhio anche le ore di sonno che secondo le linee guida attuali per un adulto dovrebbero essere circa 7-8 per notte. In queste condizioni di buon sonno la caffeina aiuta, a patto di non abusarne: una tazzina di caffè espresso o fatto con la moka ne contiene da 40 a 80 mg, un caffè americano da 115 a 120 per tazza, ma la caffeina è presente anche nel tè (40-50 mg per tazza), nelle bevande tipo cola (35-50 mg per lattina) e nelle bibite energetiche con caffeina o guaranà (50-100 mg).
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