E' il brufolo che deprime

27 maggio 2005
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E' il brufolo che deprime



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Per quanto sia un appuntamento quasi inevitabile dopo la pubertà, l'acne non viene "presa con filosofia" da chi ne è colpito. Cure efficaci ce ne sono, anche se le terapie d'attacco vanno riservate ai casi medio-gravi. Proprio uno dei trattamenti più efficaci, l'isotretinoita (un derivato della vitamina A) è stato a più riprese accusato di provocare disturbi di tipo neuro-psichiatrico. Ora non si pensi a fatti luttuosi: si tratta della cefalea e di sintomi depressivi. Sul piano generale, secondo l'analisi del database delle reazioni avverse ai farmaci della Food and Drug Administration statunitense, il mal di testa e la depressione sono effetti indesiderati molto frequenti per tutti i farmaci, e si può individuare una correlazione significativa anche tra mal di testa e depressione insieme.

A parte le analisi statistiche, recentemente è stato pubblicato uno studio che ha preso in considerazione un centinaio di casi di acne media-grave, tutti adolescenti maschi e femmine di età compresa tra 12 e 19 anni. Tutti questi ragazzi si erano recati presso centri specializzati per ricevere un trattamento anti-acne e tutti sono stati sottoposti, prima e dopo l'inizio del trattamento, a test per stabilire la presenza e, eventualmente, l'intensità dei sintomi depressivi. Il campione è stato poi suddiviso in modo che una parte venisse trattata con una terapia conservativa (antibiotico orale e locale, retinoide locale) e l'altra con l'isotetinoina orale. La scelta però non era causale, ma in base alla situazione del paziente, alla possibilità che il farmaco potesse essergli pagato dall'assicurazione e altro.

La frequenza dei sintomi depressivi all'inizio dello studio era simile tra i due gruppi, e nel controllo dopo tre mesi di terapia, la presenza di nuovi casi di stato depressivo clinicamente significativo era pressoché identica con entrambi i trattamenti: 4,1% nel gruppo dell'isotretinoina, 3,8% in quello della terapia tradizionale. E se si confrontano queste percentuali con quelle di partenza, si nota anche che il trattamento con il retinoide orale tende a far diminuire i tratti depressivi. Quest'ultimo aspetto non deve tanto sorprendere: vedere il proprio volto deturpato non è per un adolescente, ragazzo o ragazza, una condizione tale da migliorare l'umore: vista l'efficacia del trattamento, il miglioramento delle condizioni della cute deve aver fatto probabilmente la differenza. Ciò detto, un editoriale apparso sulla stessa rivista che ospitava lo studio poneva una minima esigenza di cautela. Magari somministrare l'isotretinoina a chi già soffre di mal di testa richiede qualche precauzione e un controllo più attento.

Gianluca Casponi



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