20 aprile 2020
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Piccoli pomfi, diffusi o localizzati, accompagnati da un fastidioso e pungente prurito; sono questi i principali sintomi che segnalano l'insorgenza di una reazione di tipo eritematoso; la causa è invece tutta da scoprire. Sono infatti tante le patologie della cute associate al caratteristico aspetto morfologico dell'eritema, a volte seguiti da segni distintivi che possono aiutare la diagnosi. Anche la durata delle lesioni fornisce informazioni utili: se entro 24 ore scompaiono si tratta di orticaria, cioè una reazione allergica con eruzione cutanea momentanea dovuta, per esempio, a piante urticanti o cibi allergenici ma a volte anche senza una causa precisa.
Quando sono più persistenti la diagnosi può variare dall'infezione, virale, batterica o fungina, alla reazione a farmaci, assunti in genere nelle 48 ore precedenti e in questi casi l'anamnesi del paziente può essere preziosa. Ma tra gli agenti eziologici delle reazioni eritematose compaiono anche neoplasie, lupus eritematoso sistemico (les), artrite reumatoide.
Da non dimenticare che tra le cause più diffuse di reazioni eritematose compaiono le radiazionisolari che in alcuni soggetti possono dare origine a reazioni fototossiche di varia entità e gravità. Per veder apparire l'eruzione cutaneapossono essere sufficienti poche ore ma anche alcuni giorni; oltre ai pomfi possono formarsi vescicole, papule o eczema; la maggior parte dei pazienti lamenta prurito ma anche dolore e sensazione puntoria; in genere la sintomatologia persiste nei successivi sette giorni. Le aree più colpite sono ovviamente le più esposte, come il viso, ildecolleté e la superficie estensoria delle braccia, ma non si esclude una diffusione generalizzata al resto del corpo, magari meno intensa.
La radiazione solare, in particolare i raggi ultravioletti (UVA e UVB) penetrano nell'epidermide danneggiando i cheratinociti (principali cellule dell'epidermide) che iniziano a liberare citochine, sostanze che provocano un'immediata vasodilatazione e stimolazione delle terminazioni nervose, da cui ha origine il prurito, e infine richiamano cellule infiammatorie, in particolare i neutrofili. Se, in queste condizioni, la pelle rimane esposta al sole l'infiammazione in corso può peggiorare verso la morte del cheratinocita, con conseguente distruzione della membrana cellulare e quindi abbondante liberazione di fattori chemiotattici e vasoattivi cui segue formazione di essudato in vescicole.
Tra le cause di una reattività così violenta ai raggi solari tornano i farmaci, in particolare i contraccettivi orali, i Fans, alcuni antibiotici, antipertensivi, antistaminici.
In alcuni casi si verifica una vera e propria reazione allergica che fa seguito a una precedente risposta immunitaria indotta da sostanze, dette fotoallergeni, che, quando assorbono le radiazioni luminose, stimolano la sintesi di anticorpi pronti ad agire alla successiva esposizione al sole. Molto spesso, comunque, si tratta di reazioni eritematose senza una chiara eziologia, che colpisce in particolare le donne nella terza decade di vita.
In ogni caso la prevenzione è fondamentale per evitare spiacevoli imprevisti durante e dopo le vacanze, in primo luogo è necessario usare una protezione con filtri solari per UVA e UVB adeguati al proprio fototipo, in casi estremi, o durante la reazione eritematosa si può ricorrere allo schermo totale, di solito contenente ossido di zinco o di titanio, che blocca le radiazioni ultraviolette.
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Quando sono più persistenti la diagnosi può variare dall'infezione, virale, batterica o fungina, alla reazione a farmaci, assunti in genere nelle 48 ore precedenti e in questi casi l'anamnesi del paziente può essere preziosa. Ma tra gli agenti eziologici delle reazioni eritematose compaiono anche neoplasie, lupus eritematoso sistemico (les), artrite reumatoide.
Il sole fa la sua parte
Da non dimenticare che tra le cause più diffuse di reazioni eritematose compaiono le radiazionisolari che in alcuni soggetti possono dare origine a reazioni fototossiche di varia entità e gravità. Per veder apparire l'eruzione cutaneapossono essere sufficienti poche ore ma anche alcuni giorni; oltre ai pomfi possono formarsi vescicole, papule o eczema; la maggior parte dei pazienti lamenta prurito ma anche dolore e sensazione puntoria; in genere la sintomatologia persiste nei successivi sette giorni. Le aree più colpite sono ovviamente le più esposte, come il viso, ildecolleté e la superficie estensoria delle braccia, ma non si esclude una diffusione generalizzata al resto del corpo, magari meno intensa.
La radiazione solare, in particolare i raggi ultravioletti (UVA e UVB) penetrano nell'epidermide danneggiando i cheratinociti (principali cellule dell'epidermide) che iniziano a liberare citochine, sostanze che provocano un'immediata vasodilatazione e stimolazione delle terminazioni nervose, da cui ha origine il prurito, e infine richiamano cellule infiammatorie, in particolare i neutrofili. Se, in queste condizioni, la pelle rimane esposta al sole l'infiammazione in corso può peggiorare verso la morte del cheratinocita, con conseguente distruzione della membrana cellulare e quindi abbondante liberazione di fattori chemiotattici e vasoattivi cui segue formazione di essudato in vescicole.
Cause e prevenzione
Tra le cause di una reattività così violenta ai raggi solari tornano i farmaci, in particolare i contraccettivi orali, i Fans, alcuni antibiotici, antipertensivi, antistaminici.
In alcuni casi si verifica una vera e propria reazione allergica che fa seguito a una precedente risposta immunitaria indotta da sostanze, dette fotoallergeni, che, quando assorbono le radiazioni luminose, stimolano la sintesi di anticorpi pronti ad agire alla successiva esposizione al sole. Molto spesso, comunque, si tratta di reazioni eritematose senza una chiara eziologia, che colpisce in particolare le donne nella terza decade di vita.
In ogni caso la prevenzione è fondamentale per evitare spiacevoli imprevisti durante e dopo le vacanze, in primo luogo è necessario usare una protezione con filtri solari per UVA e UVB adeguati al proprio fototipo, in casi estremi, o durante la reazione eritematosa si può ricorrere allo schermo totale, di solito contenente ossido di zinco o di titanio, che blocca le radiazioni ultraviolette.
Fonte:
- Millard TP, Hawk JL Photosensitivity disorders: cause, effect and management. 2002Am J Clin Dermatol
- eMedicine-Dermatology
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