26 luglio 2002
Aggiornamenti e focus
Il gene impazza sulla cute
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Vitiligine e psoriasi, nonostante le manifestazioni cutanee siano ben differenti, sono accomunate da alcune caratteristiche fondamentali.
Sono entrambe malattie con una forte componente genetica: l'ipotesi è che si tratti di patologie poligeniche e che la trasmissione ereditaria sia autosomica dominante. In pratica le anomalie che predispongono alla malattia sono distribuite su vari geni (non tutti identificati), poi perché la malattia si manifesti devono verificarsi anche altre situazioni. Tra le "altre situazioni" le ipotesi sono molte, poche le certezze, di sicuro un trauma o uno stress, fisico o psicologico, possono agire da fattori scatenanti.
Continuando con le similitudini, psoriasi e vitiligine hanno un decorso cronico: non guariscono mai completamente ma non hanno esiti invalidanti. Nella maggior parte dei casi hanno, infatti, decorso asintomatico, senza alcun disturbo, e non influenzano il corretto funzionamento di altri organi ed apparati.
Dal punto di vista clinico, sono patologie benigne e non contagiose, mentre dal punto di vista del malato possono avere un impatto fortemente negativo. Alterano, infatti, l'estetica della pelle, spesso proprio in zone visibili a tutti, perciò influenzano la percezione che ciascuno ha della propria immagine. È facile comprendere come tutto ciò eserciti dei condizionamenti emotivi, con senso di vergogna e inadeguatezza, che possono indurre il paziente a limitare fortemente la propria vita sociale.
Appartiene alle discromie: alterazioni della pigmentazione cutanea. Si manifesta con chiazze acromiche (bianche) di forma e grandezza variabile; all'interno di queste aree mancano completamente i melanociti. Le macchie di vitiligine si localizzano, inizialmente, al dorso delle mani, al viso e ai genitali, ma possono estendersi fino a ricoprire aree molto estese. Le zone senza melanina sono più esposte al rischio di scottatura solare e vanno protette adeguatamente in caso di esposizione. Tolta questa precauzione si può svolgere una vita assolutamente normale. I trattamenti, per ripigmentare le macchie, prevedono l'utilizzo locale o sistemico di farmaci fotosensibilizzanti, seguito da esposizione controllata a radiazioni ultraviolette. Le terapie hanno efficacia scarsa e limitata nel tempo: la malattia ricompare salvo i casi, molto rari, in cui la vitiligine guarisce spontaneamente.
Si manifesta con chiazze eritematose, arrossate, ricoperte da squame lamellari secche e biancastre e, talora, lieve prurito. In genere le sedi interessate per prime sono: superfici estensorie degli arti, gomiti, ginocchia, regione sacro-coccigea, cuoio capelluto. Le chiazze possono assumere forme e dimensioni diverse, da cui derivano le molte denominazioni dei sottotipi di psoriasi (anulare, discoide, follicolare, guttata, inversa, palmare, pustolare).
La lesione psoriasica è dovuta ad un'aumentata proliferazione delle cellule epiteliali, con accelerato e anomalo processo di cheratinizzazione e sfaldamento dell'epitelio cheratinizzato (l'epidermide), sottoforma di squame di dimensioni variabili. Tra i possibili fattori scatenanti: traumi e ferite accidentali (fenomeno di Koebner), infezioni batteriche delle prime vie aeree, soprattutto quelle sostenute da streptococco.
La malattia ha un andamento cronico in cui si alternano fasi di riacutizzazione, in autunno e primavera, e fasi di regressione, in estate.
I trattamenti farmacologici, topici o sistemici, possono accelerare la scomparsa delle chiazze ma non guarire; i prodotti utilizzabili sono molti, la scelta spetta al medico sulla base della gravità ed estensione delle lesioni. Localmente si usano, in genere, unguenti cheratolitici, che ammorbidiscono la cute e allontanano le squame; ditranolo (cagnolina) per rallentare l'iperproliferazione; calcipotriolo; cortisonici.
Elisa Lucchesini
Fonte
"Diagnostica e terapia" A.S.Roversi Edizioni Mediche Italiane
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...e inoltre su Dica33:
Sono entrambe malattie con una forte componente genetica: l'ipotesi è che si tratti di patologie poligeniche e che la trasmissione ereditaria sia autosomica dominante. In pratica le anomalie che predispongono alla malattia sono distribuite su vari geni (non tutti identificati), poi perché la malattia si manifesti devono verificarsi anche altre situazioni. Tra le "altre situazioni" le ipotesi sono molte, poche le certezze, di sicuro un trauma o uno stress, fisico o psicologico, possono agire da fattori scatenanti.
Continuando con le similitudini, psoriasi e vitiligine hanno un decorso cronico: non guariscono mai completamente ma non hanno esiti invalidanti. Nella maggior parte dei casi hanno, infatti, decorso asintomatico, senza alcun disturbo, e non influenzano il corretto funzionamento di altri organi ed apparati.
Dal punto di vista clinico, sono patologie benigne e non contagiose, mentre dal punto di vista del malato possono avere un impatto fortemente negativo. Alterano, infatti, l'estetica della pelle, spesso proprio in zone visibili a tutti, perciò influenzano la percezione che ciascuno ha della propria immagine. È facile comprendere come tutto ciò eserciti dei condizionamenti emotivi, con senso di vergogna e inadeguatezza, che possono indurre il paziente a limitare fortemente la propria vita sociale.
Vitiligine
Appartiene alle discromie: alterazioni della pigmentazione cutanea. Si manifesta con chiazze acromiche (bianche) di forma e grandezza variabile; all'interno di queste aree mancano completamente i melanociti. Le macchie di vitiligine si localizzano, inizialmente, al dorso delle mani, al viso e ai genitali, ma possono estendersi fino a ricoprire aree molto estese. Le zone senza melanina sono più esposte al rischio di scottatura solare e vanno protette adeguatamente in caso di esposizione. Tolta questa precauzione si può svolgere una vita assolutamente normale. I trattamenti, per ripigmentare le macchie, prevedono l'utilizzo locale o sistemico di farmaci fotosensibilizzanti, seguito da esposizione controllata a radiazioni ultraviolette. Le terapie hanno efficacia scarsa e limitata nel tempo: la malattia ricompare salvo i casi, molto rari, in cui la vitiligine guarisce spontaneamente.
Psoriasi
Si manifesta con chiazze eritematose, arrossate, ricoperte da squame lamellari secche e biancastre e, talora, lieve prurito. In genere le sedi interessate per prime sono: superfici estensorie degli arti, gomiti, ginocchia, regione sacro-coccigea, cuoio capelluto. Le chiazze possono assumere forme e dimensioni diverse, da cui derivano le molte denominazioni dei sottotipi di psoriasi (anulare, discoide, follicolare, guttata, inversa, palmare, pustolare).
La lesione psoriasica è dovuta ad un'aumentata proliferazione delle cellule epiteliali, con accelerato e anomalo processo di cheratinizzazione e sfaldamento dell'epitelio cheratinizzato (l'epidermide), sottoforma di squame di dimensioni variabili. Tra i possibili fattori scatenanti: traumi e ferite accidentali (fenomeno di Koebner), infezioni batteriche delle prime vie aeree, soprattutto quelle sostenute da streptococco.
La malattia ha un andamento cronico in cui si alternano fasi di riacutizzazione, in autunno e primavera, e fasi di regressione, in estate.
I trattamenti farmacologici, topici o sistemici, possono accelerare la scomparsa delle chiazze ma non guarire; i prodotti utilizzabili sono molti, la scelta spetta al medico sulla base della gravità ed estensione delle lesioni. Localmente si usano, in genere, unguenti cheratolitici, che ammorbidiscono la cute e allontanano le squame; ditranolo (cagnolina) per rallentare l'iperproliferazione; calcipotriolo; cortisonici.
Elisa Lucchesini
Fonte
"Diagnostica e terapia" A.S.Roversi Edizioni Mediche Italiane
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