07 aprile 2006
Aggiornamenti e focus
Funghi piccoli ma molesti
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Tra virus e batteri ci sono i funghi o miceti. Anche se obiettivamente non sono all'ordine del giorno, le infezioni, o infestazioni, dovute a questi microrganismi sono piuttosto diffuse e, contrariamente all'impressione del pubblico, non sono responsabili soltanto di disturbi lievi. Per rendere l'idea, le micosi (il termine corretto) superficiali più comuni riguardano negli Stati Uniti più o meno il 15% della popolazione adulta. Un'altra considerazione generale introduttiva è che i funghi e i lieviti sono molto più complessi di virus e batteri e questo in qualche misura si riflette sul trattamento, di norma più arduo che con gli altri due tipi di microrganismi.
Con il nome di funghi si indicano almeno tre gruppi di organismi diversi: le muffe, i lieviti e i funghi propriamente detti. I più semplici, perché unicellulari, sono i lieviti, mentre agli altri due gruppi appartengono organismi più complessi. Anche le malattie provocate dai funghi possono essere raggruppate in grandi classi:
Le più comuni sono quelle denominate genericamente tinea, e qualificate da un aggettivo che rimanda alla localizzazione: si ha così la tinea capitis (localizzata alla testa), la tinea cruris (inguine), la tinea pedis (piede, detta più comunemente piede d'atleta) e così via. Responsabili di queste manifestazioni sono i funghi dermatofiti, cioè che prosperano sull'epidermide, a loro volta suddivisi nei generi Trycophyton, Microsporum ed Epidermophyton. Esistono anche micosi tipiche delle mucose, tanto della bocca quanto dei genitali, ed è il caso di quella sostenuta dalla Candida albicans, che è un lievito normalmente presente nell'intestino e nella vagina senza provocare danni (tecnicamente si dice che è un microrganismo commensale).
Le micosi sottocutanee sono davvero molto più rare, perché per presentarsi richiedono che si verifichi una lacerazione della cute, come accade in seguito a una ferita, alla puntura di un insetto o di una spina eccetera. Possono colpire anche l'occhio, per esempio, ma sempre se c'è stato un trauma che ne ha consentito la penetrazione. E' solo attraverso questo varco, infatti, che il fungo può penetrare la barriera della pelle. Queste infezioni, che tendono spesso a diventare croniche, sono tipiche dei paesi tropicali. Una di quelle più studiate è la sporotrichosis. Sostenuta dallo Sporothrix schenckii, una muffa che in presenza di alte temperature (da 37° in poi) diviene un lievito.
Sempre nelle dermatomicosi rientrano altre forme non chiamate tinea perché dovute a organismi diversi dai dermatofiti: è il caso della Pytiriasis versicolor, caratterizzata da macchie brune o gialle su dorso, torace e addome e che è causata dalla Malassezia furfur.
Per la loro rilevanza e frequenza, anche le infestazioni delle unghie hanno una denominazione a parte (onicomicosi) e anch'esse si devono ai dermatofiti ma anche ad altri funghi e lieviti come la Candida. Nelle onicomicosi è poi abbastanza frequente che sia implicato più di un microrganismo.
Come si acquisisce una micosi
Anche nel caso delle infezioni superficiali, entrano in gioco le caratteristiche dell'ospite, vale a dire che perché si abbia l'infestazione è necessario che la pelle abbia determinate caratteristiche di acidità e umidità; inoltre, è una condizione favorente la presenza di piccole rotture. Questa è la ragione, per esempio, della diffusione del piede d'atleta: soprattutto se si indossano scarpe di materiale sintetico non traspirante si crea un microclima umido favorevole alla proliferazione dei funghi e, inoltre, la macerazione della pelle, con la formazione di microtagli, favorisce l'insediamento del fungo. Calore e umidità, quindi, sono le condizioni favorenti di tutte le micosi. La trasmissione può essere orizzontale e verticale, in altre parole è possibile il contagio da persona a persona, e anche da animali più o meno domestici, così come attraverso ambienti contaminati (un piatto doccia, per esempio). Quando si parla di contagio da persona a persona si tenga presente che non è necessario il contatto fisico diretto, ma è sufficiente lo scambio di indumenti (dai calzini agli asciugamani).
In tutte le forme di tinea, ma anche nelle altre micosi cutanee, il tratto principale è il prurito, oltre ovviamente a modificazioni della cute che può arrossarsi, presentare gonfiori e piccole ulcere. In alcuni casi, per esempio la tinea pedis interdigitale, la pelle tende a fessurarsi. Sempre in linea generale, sui tratti più ampi di cute priva di peli, le lesioni tendono ad assumere un aspetto anulare, con al centro una zona non colpita (tinea circinata). È possibile altresì, soprattutto nella testa, che si presentino desquamazioni simili alla forfora oppure ancora che aumenti la produzione sebacea. Soprattutto il fungo tende a infestare anche capelli e peli, persino quelli sottilissimi che rivestono più o meno tutta la cute (vellus) nei cui follicoli si annida. In alcuni casi la tinea può anche provocare ascessi sottocutanei, nel qual caso si parla di Tinea profonda, il più delle volte dovuta a un fungo chiamato T. mentagrophytes. Le manifestazioni delle infezioni sottocutanee comprendono come già accennato la formazione di ascessi e, in linea generale, comportano lesioni più rilevanti.
Nelle unghie la micosi può interessare sia il tessuto circostante la base dell'unghia (le cosiddette pellicine) sia il tessuto sottostante l'unghia, sia l'intero spessore dell'unghia, ed è il caso più grave.
Diagnosi e trattamento
L'esame obiettivo della zona colpita da parte di un medico, specialista o meno, è sufficiente a determinare se si è di fronte a una micosi, diverso è invece il discorso di determinare quale famiglia o singolo fungo sia coinvolto (o siano coinvolti). In questo caso si può ricorrere all'esame al microscopio, anche con opportune colorazioni, di una porzione di tessuto prelevata dalla lesione. Difficile però che debba servire di più.
Il trattamento viene effettuato con farmaci chiamati antimicotici e può essere condotto sia con preparazioni locali (creme, polveri) sia per via sistemica, cioè per via orale. La scelta tra le due vie non è di poco conto: sovente gli antimicotici assunti per via sistemica danno effetti collaterali (gastrointestinali e altri), quindi è il caso di riservarli ai casi in cui è più alto il rischio di recidive o della cronicizzazione, per esempio quando sono interessati i capelli o le unghie, o quando si tratta di infezioni sottocutanee.
Le sostanze usate non sono moltissime. Queste le più diffuse:
Econazolo: agisce sui dermatofiti e sulla Candida. Presenta rari effetti collaterali cutanei ed è disponibile sia in forma orale sia per uso topico.
Fluconazolo: Attivo soprattutto contro le infestazioni da Candida, sia orali che sistemiche. Ha bassi effetti collaterali (ma può essere epatotossico) ed è disponibile in forma topica, orale e iniettabile.
Griseofulvina: piuttosto specifico per i dermatofiti. Si assume per via orale, può provocare nausea, disturbi intestinali, eruzioni cutanee e fotosensibilizzazione.
Itraconazolo: è uno degli antimicotici attivo contro il maggior numero di funghi, lieviti e muffe. E' disponibile in forma orale e iniettabile e presenta un bassa frequenza di effetti collaterali.
Ketoconazolo: è attivo soprattutto contro la candida, il Criptococcus neoformans. E' disponibile sia in forma orale sia topica (crema, lozione). Può causare nausea e inappetenza. Sta diventando un farmaco di seconda scelta per l'arrivo di analoghi più efficaci e con meno effetti indesiderati.
Terbinafina: è attivo soprattutto contro i dermatofiti, ma anche molte specie di Candida e altri funghi come la malassezia della Pityriasis versicolor. E' gravato da pochi effetti collaterali, blandi e ridotti nel tempo. Può essere somministrato per via orale o topica. Particolarmente indicato per le infestazioni delle unghie.
Avvertenze e prevenzione
Il trattamento per via orale è di solito abbastanza lungo, perché il farmaco deve raggiungere le zone più periferiche dell'organismo. Il trattamento locale è invece più rapido ma, come sempre quando si tratta di infezioni, è buona regola non interrompere il trattamento appena spariscono o si attenuano i sintomi. E' opportuno continuare per tutto il periodo indicato dal medico. In caso contrario la ricaduta è più che probabile. Inoltre, quando si ha una micosi è fondamentale mantenere il più possibile asciutta e aerata la parte. In alcuni casi, invece, può essere necessario applicare un bendaggio occlusivo (specie se sono coinvolte le unghie).
Prevenire le micosi è facile e difficile al tempo stesso. Visto che il piede è la zona più colpita, è fondamentale usare le scarpe giuste (che non facciano sudare il piede), così come evitare il contatto a piedi nudi con docce, piscine, pavimenti eccetera. Anche le macchine delle palestre possono essere un veicolo di contagio: meglio appoggiarsi usando il proprio asciugamano. In caso di infestazione sarebbe meglio disfarsi della calze o degli altri indumenti intimi, che si usavano a contatto con la parte interessata, oppure lavarli a temperature elevate per uccidere le spore. Certo, però, evitare qualsiasi contatto diviene arduo...
Maurizio Imperiali
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Un folto gruppo di aggressori e di aggressioni
Con il nome di funghi si indicano almeno tre gruppi di organismi diversi: le muffe, i lieviti e i funghi propriamente detti. I più semplici, perché unicellulari, sono i lieviti, mentre agli altri due gruppi appartengono organismi più complessi. Anche le malattie provocate dai funghi possono essere raggruppate in grandi classi:
- Superficiali: cioè confinate alla cute, ai capelli o alle unghie
- Sottocutanee: infezioni più invasive ma comunque estese soltanto al derma e alle strutture immediatamente sottocutanee
- Sistemiche: infezioni che coinvolgono gli organi interni (per esempio il polmone)
- Opportunistiche: infezioni che si presentano soltanto nei pazienti immunocompromessi, cioè con difese immunitarie insufficienti.
Le micosi superficiali
Le più comuni sono quelle denominate genericamente tinea, e qualificate da un aggettivo che rimanda alla localizzazione: si ha così la tinea capitis (localizzata alla testa), la tinea cruris (inguine), la tinea pedis (piede, detta più comunemente piede d'atleta) e così via. Responsabili di queste manifestazioni sono i funghi dermatofiti, cioè che prosperano sull'epidermide, a loro volta suddivisi nei generi Trycophyton, Microsporum ed Epidermophyton. Esistono anche micosi tipiche delle mucose, tanto della bocca quanto dei genitali, ed è il caso di quella sostenuta dalla Candida albicans, che è un lievito normalmente presente nell'intestino e nella vagina senza provocare danni (tecnicamente si dice che è un microrganismo commensale).
Le micosi sottocutanee sono davvero molto più rare, perché per presentarsi richiedono che si verifichi una lacerazione della cute, come accade in seguito a una ferita, alla puntura di un insetto o di una spina eccetera. Possono colpire anche l'occhio, per esempio, ma sempre se c'è stato un trauma che ne ha consentito la penetrazione. E' solo attraverso questo varco, infatti, che il fungo può penetrare la barriera della pelle. Queste infezioni, che tendono spesso a diventare croniche, sono tipiche dei paesi tropicali. Una di quelle più studiate è la sporotrichosis. Sostenuta dallo Sporothrix schenckii, una muffa che in presenza di alte temperature (da 37° in poi) diviene un lievito.
Sempre nelle dermatomicosi rientrano altre forme non chiamate tinea perché dovute a organismi diversi dai dermatofiti: è il caso della Pytiriasis versicolor, caratterizzata da macchie brune o gialle su dorso, torace e addome e che è causata dalla Malassezia furfur.
Per la loro rilevanza e frequenza, anche le infestazioni delle unghie hanno una denominazione a parte (onicomicosi) e anch'esse si devono ai dermatofiti ma anche ad altri funghi e lieviti come la Candida. Nelle onicomicosi è poi abbastanza frequente che sia implicato più di un microrganismo.
Come si acquisisce una micosi
Anche nel caso delle infezioni superficiali, entrano in gioco le caratteristiche dell'ospite, vale a dire che perché si abbia l'infestazione è necessario che la pelle abbia determinate caratteristiche di acidità e umidità; inoltre, è una condizione favorente la presenza di piccole rotture. Questa è la ragione, per esempio, della diffusione del piede d'atleta: soprattutto se si indossano scarpe di materiale sintetico non traspirante si crea un microclima umido favorevole alla proliferazione dei funghi e, inoltre, la macerazione della pelle, con la formazione di microtagli, favorisce l'insediamento del fungo. Calore e umidità, quindi, sono le condizioni favorenti di tutte le micosi. La trasmissione può essere orizzontale e verticale, in altre parole è possibile il contagio da persona a persona, e anche da animali più o meno domestici, così come attraverso ambienti contaminati (un piatto doccia, per esempio). Quando si parla di contagio da persona a persona si tenga presente che non è necessario il contatto fisico diretto, ma è sufficiente lo scambio di indumenti (dai calzini agli asciugamani).
In tutte le forme di tinea, ma anche nelle altre micosi cutanee, il tratto principale è il prurito, oltre ovviamente a modificazioni della cute che può arrossarsi, presentare gonfiori e piccole ulcere. In alcuni casi, per esempio la tinea pedis interdigitale, la pelle tende a fessurarsi. Sempre in linea generale, sui tratti più ampi di cute priva di peli, le lesioni tendono ad assumere un aspetto anulare, con al centro una zona non colpita (tinea circinata). È possibile altresì, soprattutto nella testa, che si presentino desquamazioni simili alla forfora oppure ancora che aumenti la produzione sebacea. Soprattutto il fungo tende a infestare anche capelli e peli, persino quelli sottilissimi che rivestono più o meno tutta la cute (vellus) nei cui follicoli si annida. In alcuni casi la tinea può anche provocare ascessi sottocutanei, nel qual caso si parla di Tinea profonda, il più delle volte dovuta a un fungo chiamato T. mentagrophytes. Le manifestazioni delle infezioni sottocutanee comprendono come già accennato la formazione di ascessi e, in linea generale, comportano lesioni più rilevanti.
Nelle unghie la micosi può interessare sia il tessuto circostante la base dell'unghia (le cosiddette pellicine) sia il tessuto sottostante l'unghia, sia l'intero spessore dell'unghia, ed è il caso più grave.
Diagnosi e trattamento
L'esame obiettivo della zona colpita da parte di un medico, specialista o meno, è sufficiente a determinare se si è di fronte a una micosi, diverso è invece il discorso di determinare quale famiglia o singolo fungo sia coinvolto (o siano coinvolti). In questo caso si può ricorrere all'esame al microscopio, anche con opportune colorazioni, di una porzione di tessuto prelevata dalla lesione. Difficile però che debba servire di più.
Il trattamento viene effettuato con farmaci chiamati antimicotici e può essere condotto sia con preparazioni locali (creme, polveri) sia per via sistemica, cioè per via orale. La scelta tra le due vie non è di poco conto: sovente gli antimicotici assunti per via sistemica danno effetti collaterali (gastrointestinali e altri), quindi è il caso di riservarli ai casi in cui è più alto il rischio di recidive o della cronicizzazione, per esempio quando sono interessati i capelli o le unghie, o quando si tratta di infezioni sottocutanee.
Le sostanze usate non sono moltissime. Queste le più diffuse:
Econazolo: agisce sui dermatofiti e sulla Candida. Presenta rari effetti collaterali cutanei ed è disponibile sia in forma orale sia per uso topico.
Fluconazolo: Attivo soprattutto contro le infestazioni da Candida, sia orali che sistemiche. Ha bassi effetti collaterali (ma può essere epatotossico) ed è disponibile in forma topica, orale e iniettabile.
Griseofulvina: piuttosto specifico per i dermatofiti. Si assume per via orale, può provocare nausea, disturbi intestinali, eruzioni cutanee e fotosensibilizzazione.
Itraconazolo: è uno degli antimicotici attivo contro il maggior numero di funghi, lieviti e muffe. E' disponibile in forma orale e iniettabile e presenta un bassa frequenza di effetti collaterali.
Ketoconazolo: è attivo soprattutto contro la candida, il Criptococcus neoformans. E' disponibile sia in forma orale sia topica (crema, lozione). Può causare nausea e inappetenza. Sta diventando un farmaco di seconda scelta per l'arrivo di analoghi più efficaci e con meno effetti indesiderati.
Terbinafina: è attivo soprattutto contro i dermatofiti, ma anche molte specie di Candida e altri funghi come la malassezia della Pityriasis versicolor. E' gravato da pochi effetti collaterali, blandi e ridotti nel tempo. Può essere somministrato per via orale o topica. Particolarmente indicato per le infestazioni delle unghie.
Avvertenze e prevenzione
Il trattamento per via orale è di solito abbastanza lungo, perché il farmaco deve raggiungere le zone più periferiche dell'organismo. Il trattamento locale è invece più rapido ma, come sempre quando si tratta di infezioni, è buona regola non interrompere il trattamento appena spariscono o si attenuano i sintomi. E' opportuno continuare per tutto il periodo indicato dal medico. In caso contrario la ricaduta è più che probabile. Inoltre, quando si ha una micosi è fondamentale mantenere il più possibile asciutta e aerata la parte. In alcuni casi, invece, può essere necessario applicare un bendaggio occlusivo (specie se sono coinvolte le unghie).
Prevenire le micosi è facile e difficile al tempo stesso. Visto che il piede è la zona più colpita, è fondamentale usare le scarpe giuste (che non facciano sudare il piede), così come evitare il contatto a piedi nudi con docce, piscine, pavimenti eccetera. Anche le macchine delle palestre possono essere un veicolo di contagio: meglio appoggiarsi usando il proprio asciugamano. In caso di infestazione sarebbe meglio disfarsi della calze o degli altri indumenti intimi, che si usavano a contatto con la parte interessata, oppure lavarli a temperature elevate per uccidere le spore. Certo, però, evitare qualsiasi contatto diviene arduo...
Maurizio Imperiali
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