L'anticorpo spegne la psoriasi

07 aprile 2006
Aggiornamenti e focus

L'anticorpo spegne la psoriasi



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La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, ha base immunitaria e andamento cronico. Uno studio, condotto all'Università di Manchester, ha dimostrato che un anticorpo monoclonale, finora utilizzato per il trattamento di altre patologie infiammatorie (artrite reumatoide, artrite psoriasica e morbo di Crohn), è in grado di attenuare velocemente e significativamente i sintomi della forma più comune di psoriasi, quella a placche. La psoriasi colpisce, solo in Italia, circa 2 milioni e mezzo di persone mentre nel mondo occidentale affligge il 3-4% della popolazione. La forma a placche si sviluppa quando il sistema immunitario provoca una proliferazione dell'epidermide con conseguente formazione di chiazze rossastre e desquamazione. Alla base della malattia, che non è assolutamente contagiosa, vi è un'alterazione genetica con l'intervento di fattori ambientali e psico-emotivi scatenanti.

Lo studio


Il farmaco studiato è in grado di legarsi con elevata specificità al fattore di crescita tumorale alfa (TNFa), un mediatore dell'infiammazione che svolge un ruolo importante nella patogenesi della psoriasi, inattivandone l'attività biologica. Lo scopo dello studio era quello di verificare l'efficacia e la sicurezza del trattamento prolungato con inibitori del TNFa. Per fare ciò sono stati "arruolati" 378 pazienti affetti da psoriasi moderata o grave; per 50 settimane a 301 di loro è stato somministrato il farmaco in infusione venosa, mentre i restanti 77 hanno ricevuto un placebo. Lo sviluppo della patologia è stato valutato mediante l'indice PASI (Psoriasis Area Severità Index) che quantifica la gravità della malattia in relazione all'estensione dell'area coinvolta.

Pelle e unghie migliorano


Alla decima settimana, nell'80% dei pazienti trattati con inibitore del TNFa, si è riscontrato un miglioramento della patologia del 75% (PASI 75) e nel 57% c'è stata una riduzione della sintomatologia del 90% (PASI 90), mentre nel gruppo di controllo le percentuali erano rispettivamente del 3 e dell'1%. Inoltre nel 26% dei pazienti trattati con il farmaco si è riscontrata la totale scomparsa delle placche cutanee, fenomeno che non ha interessato nessuno nel gruppo placebo. L'efficacia del farmaco nel ridurre la sintomatologia della psoriasi è stata mantenuta per tutta la durata dello studio, infatti alla cinquantesima settimana il 45% dei pazienti ha raggiunto il PASI 90 e il 61% il PASI 75. La sua somministrazione ha anche influito positivamente sulle lesioni a carico delle unghie, che interessano il 20-50% degli affetti da psoriasi e che spesso non rispondono ai trattamenti. In conclusione, l'inibitore del TNFa si è rivelato efficace nel trattamento di pazienti affetti da psoriasi moderata o grave in quanto in grado di ridurre notevolmente, e in breve tempo, le lesioni a carico di cute e unghie. Può quindi rappresentare un valido aiuto per coloro che soffrono di questa patologia che spesso provoca gravi disagi al paziente compromettendone significativamente la qualità della vita.

Ombretta Bandi



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