La farmacia di domani

17 marzo 2010
Interviste

La farmacia di domani



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A destra il terminale per la prenotazione di esami e visite specialistiche, a sinistra l'area per analisi e screening, più avanti l'angolo della prevenzione e dall'altra parte lo sportello per i servizi a domicilio. Sembra un centro sanitario, è la mappa della farmacia di domani così come la disegna il decreto legislativo 153/2009 sui nuovi servizi che i presidi dalla croce verde potranno erogare nell'ambito del Ssn. Un provvedimento che per diventare realtà deve ancora compiere un paio di passaggi burocratici, ma intanto promette parecchio. Grazie al testo, infatti, le farmacie diventeranno lo sportello d'accesso a una serie di servizi oggi reperibili in modo spesso frammentato: la consegna domiciliare di farmaci, apparecchiature mediche, miscele per la nutrizione artificiale e antidolorifici; la richiesta di personale infermieristico e fisioterapico per prestazioni prescritte dal medico di famiglia; autoanalisi di prima istanza; prenotazione di esami diagnostici, ritiro dei relativi referti e pagamento del ticket; infine, assistenza all'impiego dei farmaci e al mantenimento delle terapie farmacologiche. I farmacisti assicurano che il decreto, al quale hanno lavorato d'intesa con il ministero della Salute, consentirà loro essere ancora più vicini ai bisogni degli italiani. Ne è convinta Annarosa Racca, presidente di Federfarma, il sindacato nazionale dei titolari di farmacia.


Dottoressa Racca, perché questa evoluzione?
Oggi le farmacie sono visitate quotidianamente da più di tre milioni di persone; con oltre 16mila presidi, costituiamo una rete che assicura una presenza capillare sul territorio. Vogliamo continuare a essere vicini agli italiani.

Che cosa troveranno i cittadini nella farmacia di domani?
Innanzitutto ci saranno i servizi che già oggi vengono offerti dalle farmacie di alcune Regioni: penso per esempio al Cup (il Centro unico per le prenotazioni degli esami, ndr), alle autoanalisi e agli screening; in questo caso il decreto ci consentirà di rendere tali servizi disponibili in tutte le farmacie del Paese, perché il nostro obiettivo è quello di garantire a tutti gli italiani la stessa assistenza dovunque si trovino. Poi ci sono servizi innovativi che la farmacia potrà erogare in coordinamento con le altre professioni sanitarie. In primo luogo l'assistenza domiciliare ai malati cronici: potremo supportare i medici di famiglia in tutte le attività che coinvolgono la nostra professione, dalla somministrazione dei farmaci all'ossigenoterapia. Infine ci saranno le campagne di prevenzione e di educazione alla salute e al buon uso del farmaco.

Insomma, la farmacia diventerà una sorta di sportello unico per una vasta gamma di servizi?
È quello che vorremmo. La nostra professione si è sempre sforzata di tenersi al passo con i tempi, di essere all'altezza delle attese. Oggi crediamo che la farmacia, con la sua presenza capillare sul territorio, possa diventare lo strumento con cui semplificare l'accesso ai servizi sanitari del territorio e accorciare code e attese. Anche i medici se ne sono resi conto: quando cominciammo a offrire il controllo della pressione in farmacia, più di venti anni fa, ci furono molte resistenze. Oggi sono loro a mandarci i pazienti e a chiedere indietro i referti, riparmiano tempo e si concentrano sull'attività clinica vera e propria.

Sembra uno slogan: la farmacia ti semplifica la vita
Vogliamo soltanto continuare a fare il nostro lavoro. Come ho detto, la capillarità della rete costituita dalle farmacie è una risorsa che il Ssn dovrebbe sfruttare in tutte le sue potenzialità.



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