Tutti meno cauti?

20 giugno 2008
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Tutti meno cauti?



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Per le malattie a trasmissione sessuale cambiano i numeri e cambiano le misure di prevenzione e controllo. Per cominciare, un articolo del British Medical Journal ha riportato le statistiche elaborate dall'European Centre for the Epidemiological Monitoring of AIDS (EuroHIV), il gruppo che controlla l'andamento non soltanto dell'infezione da HIV ma di tutte le malattie veneree. I dati di EuroHIV si riferiscono a 10 paesi dell'Unione tra i quali, come ormai è triste tradizione quando si tratta di sapere che cosa accade, non figura l'Italia (ma nemmeno Francia e Spagna, anch'esse paesi ad alta prevalenza per l'HIV). Tuttavia i dati sono interessanti lo stesso, perché l'Europa ormai ha confini per modo di dire e la mobilità tra un paese e l'altro è la norma.

Ancora nuovi casi di HIV


Nell'area di EuroHIV (Belgio, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Svezia, Svizzera) nel periodo compreso tra il 1995 e il 2000 sono stati riportati poco meno di 44.000 nuovi casi di infezione da HIV, il 37% attribuiti a rapporti sessuali tra uomini, il 35% a rapporti eterosessuali, l'8% a scambi di siringhe tra tossicodipendenti e il 3% ad altre vie (per esempio la trasmissione verticale tra madre e figlio). Le tendenze sono differenti tra i gruppi: mentre i nuovi casi tra i tossicodipendenti sono calati del 32%, quelli dovuti a rapporti sessuali sono rimasti stabili, però mentre tra gli omosessuali maschi il contagio si è ridotto del 12%, il contagio tra partner eterosessuali è salito del 48%. Complessivamente, il numero di tutte le infezioni sessualmente trasmesse è aumentato ed è questa la tendenza che si registra su base annuale.

Le altre infezioni a trasmissione sessuale


Quanto alle altre infezioni, l'articolo si occupa esclusivamente di gonorrea e sifilide e va precisato che i dati disponibili sono più frammentari: di sicuro stanno aumentando, anche del doppio, i casi di gonorrea, soprattutto tra i teen-ager (in particolare da 16 a 19 anni) e, cosa da non sottovalutare, stanno aumentando anche i casi in cui il batterio responsabile della malattia, la Neisseria gonorrhoeae, è diventato resistente agli antibiotici più spesso impiegati. Diverso il caso della sifilide, che ha sì conosciuto epidemie limitate in diversi paesi (come Francia e Gran Bretagna) ma soprattutto tra i giovani omosessuali maschi, spesso già sieropositivi per l'HIV. Sta di fatto che, secondo gli autori, le campagne di prevenzione avviate negli anni ottanta andrebbero ripetute (chi oggi è un adolescente non ha fatto in tempo a prenderne conoscenza), dal momento che hanno funzionato, come prova il fatto che fino alla metà degli anni novanta queste infezioni erano in flessione.

Raccomandazioni aggiuntive

Dall'altra parte dell'Atlantico, i Centers for Disease Control hanno pubblicato, come fanno ogni 4 anni, la nuova edizione delle linee guida per la prevenzione e la cura delle malattie a trasmissione sessuale. Rispetto all'ultima versione non vi sono molti cambiamenti. Per cominciare si segnala una ripresa del contagio tra i maschi omosessuali. In tema di prevenzione, nelle nuove linee guida si raccomanda alle adolescenti sessualmente attive e alle giovani donne, uno screening annuale per le infezioni da Chlamydia, anche in assenza dei sintomi. A tutte le età, poi, se si cambia partner o se si hanno più partner sarebbe necessario ricorre a questo test. La procedura è semplice, e può essere condotta senza difficoltà in occasione del Pap test periodico.

Maurizio Imperiali



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