La comorbilità pesa sul respiro

06 giugno 2008
Aggiornamenti e focus, Speciale Salute del respiro

La comorbilità pesa sul respiro



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La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l'asma in Italia colpiscono, da sole, 8 persone su 100. Con un'aggravante all'attenzione degli esperti: aumentano i casi di comorbilità, cioè patologie in tutt'altra sede associate o conseguenti a BPCO e asma, una correlazione legata all'invecchiamento, ma anche a fattori di rischio evitabili. Il tema è così centrale e ha tali implicazioni cliniche ed economico-sanitarie, che si è scelto di dedicare a "Comorbilità nell'asma e nella BPCO: l'importanza di un approccio multidisciplinare" l'edizione 2008 del Respiration Day, evento scientifico promosso dall'Università di Parma e dalla Fondazione Chiesi, da quattro anni a questa parte a fine maggio nella città emiliana. C'è addirittura un'istanza di riscrittura delle attuali linee guida di gestione clinica, che sono per patologia e non per paziente, non tengono conto cioè di questa complessità: avanza una nuova visione, prima di tutto sulle basi fisiopatologiche di queste forme che non confinate all'area polmonare.

Sotto accusa fumo e obesità


Le malattie respiratorie in Italia costituiscono la terza causa di morte, con 68 mila decessi annui; la BPCO è una forma cronica che colpisce oltre due milioni di persone, con 130 mila ricoveri e 18 mila decessi annui (l'OMS valuta che nel 2025 diventerà la terza causa di morte al mondo), l'asma riguarda circa il 6% degli adulti e il 10% dei bambini. "Le malattie croniche sono in forte aumento e cresceranno con l'invecchiamento della popolazione, dopo i 65 anni quasi la metà ne presenta almeno tre" rileva Leonardo Fabbri, dell'Università di Modena e Reggio Emilia e presidente della European Respiratory Society."Per la BPCO, oltre all'età, è importante tra i fattori di rischio soprattutto il fumo, ma c'entra anche un fattore emergente come l'obesità (il tessuto adiposo produce sostanze pro-infiammatorie). La malattia è spesso associata ad altre patologie: a scompenso cardiaco almeno nel 20% dei casi, a osteoporosi nel 70%, a sindrome metabolica nel 50%; a sua volta lo scompenso di frequente è legato a ipertensione e a diabete tipo 2 e questo a obesità. Le comorbilità influiscono sulla gravità e gli esiti della BPCO, infatti i malati muoiono soprattutto per condizioni non respiratorie, come cardiopatie e cancro. Perciò non si può isolare il singolo problema, e bisogna rifare gli studi da cui sono nate le linee guida, spesso relativi a soggetti più giovani dei pazienti osservati nella realtà clinica e riferiti a singole patologie: è una rivoluzione concettuale. Per la BPCO la proposta è di non considerarla più come malattia riguardante solo l'apparato respiratorio, ma quale componente di una più ampia "sindrome infiammatoria sistemica cronica", un po' come per la "sindrome metabolica" coniata in diabetologia. Ma l'essenziale se si vuole evitare un forte aggravamento dei bilanci sanitari, e vale anche per l'asma, è intervenire sui fattori di rischio". Secondo dati recenti il costo medio per un bronchitico cronico è circa tremila euro all'anno, e per tre quarti la spesa totale è dovuta a ricoveri per complicanze o riacutizzazioni; per un asmatico è in media mille euro all'anno. In questo c'entra il fatto che le malattie respiratorie sono poco diagnosticate e poco curate, quindi spesso mal controllate.

Impatto sulla qualità di vita


"Anche per l'asma sono aumentati i casi con patologie concomitanti, benché con incidenza inferiore che nella BPCO" dice Alberto Papi, dell'Università di Ferrara. "Tra le più frequenti comorbilità nell'asma severo ci sono sinusite cronica, altre patologie respiratorie (come BPCO specie nel fumatore), ipertensione arteriosa, reflusso gastroesofageo, apnee ostruttive; c'è una correlazione da chiarire tra forme gravi non rispondenti alle terapie e obesità (si torna alle citochine pro-infiammatorie del tessuto adiposo), mentre è ben evidenziata quella con il rischio di infezioni respiratorie, che sono più frequenti e più gravi. L'asmatico è a rischio aumentato per tutte le malattie sistemiche, e le comorbilità impattano sulla qualità di vita a parità di patologia asmatica (possibili anche ansia e depressione)". I meccanismi delle interrelazioni tra malattie respiratorie croniche e malattie concomitanti sono allo studio, per arrivare a un approccio più globale al paziente. Per contribuire a queste ricerche la Fondazione Chiesi investirà 200 mila euro in uno studio prospettico di due anni che indagherà sulla frequenza e rilevanza del problema; inoltre, per informare in modo qualificato sul tema e sulle malattie respiratorie in generale ha del tutto rinnovato il suo sito ampliandolo (www.fondazionechiesi.org).

Elettra Vecchia



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