20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus, Speciale Salute del respiro
Epidemiologia
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L'altra metà dell'asma
Esiste una specificità femminile per l'asma ed èun dato abbastanza ignorato. Per esempio, se negli Stati Unitila mortalità per asma è aumentata globalmente del 46%, a farnele spese sono state soprattutto le donne, con un aumento del 56%rispetto al 23% degli uomini. Non è tutto qui: se tra i bambiniasmatici il rapporto maschi/femmine è di 4 a 1, dopo lapubertà il rapporto si inverte.
Conseguentemente, sono le donne, in tutte le fasce di età, ariportare la maggiore frequenza di sintomi asmatici nell'arcodella giornata: 31% contro 16% dai 15 ai 34 anni e 45% contro36% dai 35 ai 55 anni. Allo stesso modo è più elevato ilricorso ai farmaci o alle cure del pronto soccorso
Ci sono poi altri svantaggi specificamente legati al sesso. Ilprimo è provato: nelle donne che soffrono di asma grave, lagravidanza fa di norma precipitare la situazione (si trattaperò di un effetto reversibile nel giro di una dozzina disettimane dopo il parto). Il secondo è invece un po' piùcontroverso, almeno per quanto riguarda i risultati dei diversistudi: si tratta dell'asma premestruale che negli Stati Unitiè stato subito battezzato PMA. Anche in questo caso il dato nonè tanto nuovo, quanto trascurato, perché è già dal 1931 chesi descrivono peggioramenti dei sintomi nelle donne asmatichenell'imminenza della mestruazione, peggioramento che, secondouna ricerca britannica del 1981, tocca circa il 30-40% dellepazienti. Molte le possibili spiegazioni del PMA che vanno dalruolo delle molecole responsabili dell'infiammazione aifattori psicologici. Tuttavia la spiegazione più plausibile è,come intuibile, quella legata agli equilibri degli ormonisessuali. Infatti il progesterone, che nella fase premestrualesubisce una riduzione dei livelli circolanti, ha un effettorilassante sulla muscolatura liscia, compresa quella deibronchi.
Però, però, prima di accusare soltanto la biologia, va tenutopresente un dato comportamentale fondamentale. Le asmatichefumano di più degli asmatici: 13% contro 7% nella fascia dietà 35-55 e 16% contro 6% tra i più giovani.
Annapaola Medina
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