16 febbraio 2005
Aggiornamenti e focus
Non perdere di vista l'ictus
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A differenza dell'infarto, per l'ictus cerebrale non è così semplice individuare fattori di rischio evidenti e, di conseguenza, non è nemmeno semplice stabilire strategie preventive mirate. Questo, però, è lo scopo di uno studio statunitense in corso già da qualche tempo e che ha preso in considerazione un particolare gruppo di popolazione: le giovani donne di età compresa tra 15 e 49 anni. Tra i risultati di questo studio vi è stata, qualche tempo fa, la scoperta di un'associazione tra l'emicrania con aura visiva e l'aumento del rischio di ictus.
Ora però i ricercatori, nel corso dell'International Stroke Conference di New Orleans, hanno precisato la loro scoperta, in seguito all'analisi di un campione di 542 donne giovani cui è stato diagnosticato un ictus ischemico, confrontato con un campione di oltre 600 donne omogeneo per età, etnia e luogo di residenza. Lo scopo era paragonare gli effetti dei diversi tipi di aura ai fini dell'esposizione all'ictus. Infatti, nell'emicrania non si presenta un solo tipo di aura visiva: può verificarsi una perdita della visione, ma può anche presentarsi la visione di punti luminosi o righe. Per essere considerate ai fini dell'indagine, le donne dovevano aver soddisfatto i criteri diagnostici dell'emicrania e dovevano aver subito almeno due episodi emicranici con aura visiva nel corso degli ultimi 12 mesi.
Indagando la natura dell'aura sperimenta dalle pazienti si è visto che solo quando si ha una perdita della visione aumenta il rischio di ictus: la visione di lampi, righe e altre forme di disturbo visivo non hanno invece un significato. L'aura con perdita della visione comporta un raddoppio del rischio relativo. Tuttavia, gli autori dello studio hanno tenuto a precisare che il rischio assoluto è piuttosto basso: i casi di ictus nelle giovani donne sono 1 ogni 5000 per anno, con la presenza di questo tipo di emicrania si passa a due casi. Tuttavia, in queste pazienti il pericolo può essere ridotto, dal momento che le donne identificate nello studio presentavano alcune caratteristiche modificabili: infatti erano sovrappeso, ipertese e fumatrici. C'è però un altro aspetto da tenere presente, che è stato riassunto da Steven Kittner, uno degli autori della ricerca: "Indipendentemente dall'età, qualsiasi persona che sperimenti per la prima volta questi sintomi visivi associati a mal di testa non deve dare per scontato che si tratti emicrania. Potrebbero anche essere le avvisaglie di un'ischemia transitoria o di un ictus incipiente". E' opportuno quindi rivolgersi al medico: i mezzi per giudicare lo stato delle arterie non mancano di certo.
Maurizio Imperiali
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Non tutte le emicranie sono uguali
Ora però i ricercatori, nel corso dell'International Stroke Conference di New Orleans, hanno precisato la loro scoperta, in seguito all'analisi di un campione di 542 donne giovani cui è stato diagnosticato un ictus ischemico, confrontato con un campione di oltre 600 donne omogeneo per età, etnia e luogo di residenza. Lo scopo era paragonare gli effetti dei diversi tipi di aura ai fini dell'esposizione all'ictus. Infatti, nell'emicrania non si presenta un solo tipo di aura visiva: può verificarsi una perdita della visione, ma può anche presentarsi la visione di punti luminosi o righe. Per essere considerate ai fini dell'indagine, le donne dovevano aver soddisfatto i criteri diagnostici dell'emicrania e dovevano aver subito almeno due episodi emicranici con aura visiva nel corso degli ultimi 12 mesi.
Sintomi da non sottovalutare
Indagando la natura dell'aura sperimenta dalle pazienti si è visto che solo quando si ha una perdita della visione aumenta il rischio di ictus: la visione di lampi, righe e altre forme di disturbo visivo non hanno invece un significato. L'aura con perdita della visione comporta un raddoppio del rischio relativo. Tuttavia, gli autori dello studio hanno tenuto a precisare che il rischio assoluto è piuttosto basso: i casi di ictus nelle giovani donne sono 1 ogni 5000 per anno, con la presenza di questo tipo di emicrania si passa a due casi. Tuttavia, in queste pazienti il pericolo può essere ridotto, dal momento che le donne identificate nello studio presentavano alcune caratteristiche modificabili: infatti erano sovrappeso, ipertese e fumatrici. C'è però un altro aspetto da tenere presente, che è stato riassunto da Steven Kittner, uno degli autori della ricerca: "Indipendentemente dall'età, qualsiasi persona che sperimenti per la prima volta questi sintomi visivi associati a mal di testa non deve dare per scontato che si tratti emicrania. Potrebbero anche essere le avvisaglie di un'ischemia transitoria o di un ictus incipiente". E' opportuno quindi rivolgersi al medico: i mezzi per giudicare lo stato delle arterie non mancano di certo.
Maurizio Imperiali
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