Anni verdi, notti bianche

04 aprile 2008
Aggiornamenti e focus

Anni verdi, notti bianche



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"Dormire come un bambino" è una tipica espressione per indicare il sonno perfetto, prolungato, ininterrotto e ristoratore. Come in genere è nella prima infanzia e dovrebbe essere anche per tutta la successiva e nell'adolescenza, mentre già a queste età sono presenti alterazioni del sonno, che in analogia con gli adulti impattano sulla vita diurna e in questa fascia sulla resa scolastica. Risulta anzi che quello dei disturbi del sonno di bambini e adolescenti sia un fenomeno in aumento, con crescente preoccupazione dei pediatri e dei genitori. Nel caso degli adolescenti, per esempio, un'indagine telefonica in un campione di 15-18enni francesi, inglesi, tedeschi e italiani aveva rivelato qualche anno fa che circa il 20% manifestava sonnolenza durante il giorno, il 25% presentava sintomi d'insonnia e il 4% rientrava nei criteri diagnostici dell'insonnia, e la situazione è andata peggiorando, stando alle occasionali rilevazioni. Le cause sono diverse ed è importante riconoscere precocemente i disturbi sonno-veglia in età evolutiva così da poter intervenire. In una ricapitolazione dell'argomento sul BMJ si ricordano anche specificità come il fatto che la melatonina, l'ormone endogeno che facilita il sonno, con l'adolescenza viene rilasciato più tardi che nell'infanzia e questo rende difficile per i teenager addormentarsi prima delle 22.30- 23 circa.

Scarsa igiene del sonno


Dovrebbero insospettire comportamenti del bambino e dell'adolescente quali addormentarsi durante spostamenti di meno di mezz'ora in auto o su altro mezzo di trasporto, o dopo poco tempo che guarda la televisione, o sonnecchiare regolarmente al ritorno da scuola. E' utile osservare a che ora il ragazzo va a dormire, quanto tempo e quali rituali gli occorrono per addormentarsi, se russa o respira con la bocca, se ha incubi o bagna il letto o cammina nel sonno, si sveglia nel weekend come se dovesse andare a scuola, sonnecchia di giorno, e naturalmente come la mancanza di sonno si ripercuota sui comportamenti scolastici e sociali. Le cause sottostanti sono variegate, possono comprendere, tra le più frequenti, un'inadeguata igiene del sonno, alterazioni del ritmo circadiano sonno-veglia, la sindrome delle apnee ostruttive, quella delle gambe senza riposo, turbe psichiatriche, narcolessia. Una parte corposa delle responsabilità va sicuramente alla scarsa qualità della cosiddetta igiene del sonno, tanto più oggi che l'esempio che viene dagli adulti non è sempre dei migliori e che anche i teenager sono sempre più stregati dalle nuove tecnologie. Dall'uso di Internet alla Playstation, ai telefoni cellulari, cose che aggiungendo il tempo per lo studio spostano l'ora di andare a dormire oltre le 23 e anche le 24 (a volte di più per gli adolescenti con il permesso di uscire alla sera). Un ruolo negativo possono averlo poi abitudini abbastanza diffuse e sempre più precoci nei teenager quali fumo di sigaretta, marijuana, consumo di caffè, di alcolici.

Conseguenze neuro-comportamentali


Altri problemi oggi non infrequenti in bambini e adolescenti, che possono legarsi a disturbi del sonno, sono la depressione, l'ansia, turbe ossessivo-compulsive. Possono essere in causa poi specifiche alterazioni del sistema nervoso centrale, come la sindrome del sonno ritardato, per cui l'adolescente non riesce a dormire prima delle 2 o le 3 del mattino e si sveglia nel pomeriggio; la narcolessia, una sonnolenza incoercibile anche con sogni a occhi aperti; la sindrome delle gambe senza riposo, con insonnia legata a movimenti e dolori agli arti; l'ipersonnia idiopatica oppure periodica. Altro capitolo è quello dei disturbi del sonno legati a quelli della respirazione, come la sindrome delle apnee ostruttive del sonno che negli Stati Uniti avrebbe una prevalenza del 2-3% nei bambini; c'entrano poi obesità, ipotiroidismo e altre patologie. Quale che sia la causa, il sonno inadeguato ha possibili conseguenze neuro-comportamentali, raggruppabili in: cambiamenti d'umore, impulsività, minore attenzione e concentrazione; ridotta capacità di trasformare la memoria a breve termine in quella a lungo termine; diminuite capacità d'espressione e di pensiero creativo; propensione al ricorso a stimolanti come caffeina e nicotina. Tra l'altro la ricerca ha accertato che dormire poco si associa al rischio di sovrappeso per minore produzione notturna dell'ormone leptina che interviene nella regolazione ponderale: eccesso di peso che è un problema già crescente in età pediatrica per l'alimentazione scorretta e la sedentarietà. Infine, per quanto riguarda l'igiene del sonno, ci potrebbe essere un risvolto educativo, nel senso che le buone abitudini apprese da bambini e adolescenti possono mantenersi da adulti: dormire un numero adeguato di ore per notte, essere abbastanza regolari nelle ore di coricarsi e svegliarsi, evitare eccesso di cibo e sostanze stimolanti alla sera, non fare esercizio fisico stancante o attività stressanti prima del riposo notturno, dormire in ambiente non troppo caldo né rumoroso, e, si può aggiungere, evitare la televisione in camera e il cellulare usato non stop stando a letto. In fondo regole valide a tutte le età.

Elettra Vecchia



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