Erogena amigdala

13 febbraio 2004
Aggiornamenti e focus

Erogena amigdala



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La vecchia idea secondo cui la gran parte del sesso è nella mente sembrerebbe vera. A confermarla è arrivata, infatti, una ricerca dell'Università di Melbourne (Australia), pubblicata sugli Annals of Neurology, secondo la quale quanto più sono grandi le dimensioni dell'amigdala, il centro cerebrale delle emozioni, tanto maggiore sarà la spinta sessuale di una persona. Del resto non si tratta di una novità assoluta visto che già in passato l'amigdala era stata associata all'impulso sessuale, risultando stimolata in occasione di film erotici, mentre in molti animali era stata identificata come area deputata a controllare i comportamenti nel periodo dell'accoppiamento. Ma l'entità di questo ruolo non era mai stata definita.

La mandorla delle emozioni


L'amigdala è un'area del cervello, grande in media come una mandorla, da tempo ritenuta importante nei processi emotivi e coinvolta anche in una forma particolare di memoria che è quella emozionale. Uno studio recente ha, per esempio, identificato in quest'area profonda del cervello i meccanismi chimici che scatenano il sentimento della paura. Non solo. La ricerca ha anche dimostrato che le connessioni fra le cellule nervose che compongono l'amigdala si consolidano solo di fronte a una situazione di pericolo. Ancora un altro studio dell'Università della California aveva rivelato che i due sessi utilizzano diversi lati dell'amigdala per immagazzinare ricordi di esperienze ad alto tasso di emotività. L'amigdala in pratica fornisce a ogni stimolo il livello ottimale di attenzione, lo arricchisce di emozioni e, infine, lo immagazzina sotto forma di ricordo. Al suo interno, poi, si distinguono più aree. Non due come si è lungamente creduto ma almeno dieci o dodici, con proprie suddivisioni interne e con diverse funzioni. La ricerca australiana, però, è la prima a legare le dimensioni dell'amigdala all'impulso sessuale.

La ricerca australiana


I ricercatori hanno monitorato il cervello di 45 pazienti affetti da epilessia cronica, malattia che generalmente abbassa la libido, e poi li hanno sottoposti a un intervento chirurgico (l'emisferectomia) che ha lo scopo di ridurre le convulsioni nei pazienti in cui i farmaci non riescono a ottenere questo effetto. In pratica, rimuovendo la parte del cervello in cui ha origine l'anomalia elettrica alla base dell'epilessia, si permette alle restanti aree di funzionare in modo normale. Dopo l'intervento ai pazienti è stato chiesto, attraverso interviste e questionari, di raccontare la propria vita sessuale, scoprendo che i pazienti ai quali era stata lasciata una maggiore quantità di amigdala avvertivano, dopo l'intervento, una spinta sessuale più forte. Ora - concludono i ricercatori - si tratta di verificare se questa conclusione sia rintracciabile anche nella popolazione generale. Se venisse confermata l'ipotesi, senza dimenticare la correlazione di questa parte del cervello con altre importanti aree come l'ipotalamo, che governa l'erezione, diventerebbe possibile risvegliare non solo l'erezione ma il desiderio stesso attraverso farmaci mirati. Le industrie farmaceutiche già si fregano le mani...

Marco Malagutti



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