Buono, decaffeinato e naturale

30 giugno 2004
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Buono, decaffeinato e naturale



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Il caffè fa bene è ormai assodato. È una miniera di antiossidanti, aiuta a controllare il peso corporeo e, da recenti indagini, se assunto in quantità significative aiuta a ridurre il rischio di sviluppare il diabete. Contiene però, come noto, sostanze ad azione farmacologica tonica ed eccitante, la caffeina su tutte. Per questo chi si è visto proibire l'uso del caffè può consumarlo decaffeinato, controindicato solo nelle ulcere peptiche. I vantaggi sono conservati, con in più la possibilità di consumarlo in quantità maggiori. E proprio gli effetti collaterali della caffeina hanno aumentato considerevolmente il consumo di decaffeinato che dai dati della National Coffee Association of USA è salito al 10% del totale consumato a livello mondiale. Un limite, però, del caffè decaffeinato risulta evidente ed è il sapore attenuato, che non dà completa soddisfazione ai fanatici della tazzina. Una risposta positiva a chi ama il sapore del caffè ma non regge la caffeina arriva da un gruppo di scienziati brasiliani che avrebbero scoperto una pianta naturale di caffè decaffeinato in Etiopia.

Un successo commerciale garantito


Già in passato alcuni ricercatori avevano provato a incrociare la Coffea arabica, che è la pianta di caffè più coltivata e consumata, e rappresenta ben il 70% della produzione mondiale, con piante del Madagascar senza caffeina. Ma non erano pervenuti a un prodotto di qualità. Sugli altipiani etiopici, invece, cresce una varietà del caffè arabico con un bassissimo contenuto di caffeina che ne fa, praticamente, un prodotto decaffeinato naturale. Una specie che - affermano i ricercatori sudamericani - potrebbe essere innestata con le normali coltivazioni di arabica, per produrre su vasta scala caffè di alta qualità e basso contenuto di ecccitanti. Già in precedenza si era cercato di produrre, con tecniche di ingegneria genetica, il procedimento industriale per eliminare la caffeina. Un gruppo di ricercatori giapponesi aveva annunciato di aver prodotto geneticamente piante di caffè con meno caffeina del normale, ma non della varietà arabica. Un gruppo di ricerca finlandese è invece al lavoro per modificare la pianta in modo da aumentare il contenuto di teobromina e ridurre quello di caffeina e teofillina, senza intaccare aroma, colore e sapore della bevanda. Qui però si tratta di caffè decaffeinato al naturale, e quindi anche più semplice da proporre all'opinione pubblica. Se la pianta scoperta sarà commercialmente produttiva, il caffè naturalmente decaffeinato potrebbe essere sul mercato tra cinque-sei anni. Altrimenti si potrebbero attendere almeno 15 anni alla ricerca dell'incrocio giusto. Un successo commerciale garantito che magari potrebbe fare la fortuna del paese africano.

Marco Malagutti



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