Stress da lavoro per 40 milioni di europei
Colpisce oltre 40 milioni di europei e sarebbe all'origine del 50-60% delle assenze lavorative, per una perdita di circa 20 milioni di euro all'anno tra spese sanitarie e sociali. Sono le cifre dello stress da lavoro che l'Ispesl (Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro) ha portato al tavolo della nona Conferenza europea dell'Accademia della psicologia del lavoro, promossa dall'ente italiano in collaborazione con l'Agenzia europea per la sicurezza e salute sul lavoro. Per gli scienziati si tratta di una vera e propria emergenza: questa forma di stress psicosociale colpisce ormai il 22% della popolazione attiva europea e secondo uno studio dell'European Heart Journal il solo trattamento sanitario del disturbo depressivo incide direttamente sull'economia del Continente per una cifra pari a 44 miliardi di euro. Dal canto suo l'Ispesl individua nei grandi cambiamenti che hanno interessato il mondo del lavoro (dall'introduzione di nuove tecnologie fino alla diffusione di nuove forme contrattuali flessibili) una delle cause della patologia: lo stress da lavoro sarebbe innescato dallo squilibrio percepito tra gli impegni che l'ambiente fisico e sociale impone e la capacità del singolo di affrontarli. Le ricerche condotte finora sul tema indicano che le cause dello stress da lavoro sono molteplici, ma riconducibili principalmente alla tipologia di professione, all'organizzazione del lavoro e al modo in cui sono gestite le risorse umane nel contesto lavorativo.
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