13 dicembre 2002
Aggiornamenti e focus
Frattura o deformazione?
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Le parti più colpite dalle conseguenze dell'osteoporosi sono i polsi, la colonna vertebrale e le anche, in misura minore le coste, il bacino e l'omero. Fratture o microfratture delle vertebre e dei polsi sono tipiche della forma post-menopausale e per questo sono molto più frequenti nella popolazione femminile. La frattura del collo del femore, invece, è tipica della forma senile e si riscontra anche negli uomini, tuttavia una vera parità tra i sessi si raggiunge solo dopo i 70 anni, quando aumenta l'incidenza delle lesioni vertebrali dovute a semplice schiacciamento.
Con l'avanzare dell'età le ossa divengono molto fragili ed è sufficiente uno schiacciamento dei corpi vertebrali, dovuto al sollevamento di un peso, ad una flessione o a un movimento brusco, a causare fratture più o meno gravi. Queste lesioni possono essere dolorose oppure asintomatiche ma, in ogni caso, portano ad un incurvamento cifotico del rachide e una lieve diminuzione della statura.
La frattura del collo del femore, in seguito a cadute anche banali, è sicuramente l'evento più serio perché in presenza di osteoporosi il recupero funzionale non è mai completo, spesso l'incidente comporta lunghi ricoveri ospedalieri e un certo grado di inabilità o invalidità che limiteranno la vita del paziente.
Le fratture vertebrali possono essere diagnosticate con lo studio morfometrico di una semplice radiografia della colonna vertebrale. In pratica uno specialista radiologo analizza la lastra studiando la forma e le dimensioni delle vertebre. In presenza di una riduzione di almeno il 15% (4 mm o più) dell'altezza globale del corpo vertebrale si ha diritto alla prescrizione in regime di rimborsabilità dei farmaci per l'osteoporosi.
Si tratta dei farmaci soggetti alla nota 79 (risedronato, alendronato, raloxifene), mutuabili quando assunti per la profilassi secondaria di fratture osteoporotiche in soggetti con pregresse fratture vertebrali o del femore non dovute a traumi efficienti.
Elisa Lucchesini
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Con l'avanzare dell'età le ossa divengono molto fragili ed è sufficiente uno schiacciamento dei corpi vertebrali, dovuto al sollevamento di un peso, ad una flessione o a un movimento brusco, a causare fratture più o meno gravi. Queste lesioni possono essere dolorose oppure asintomatiche ma, in ogni caso, portano ad un incurvamento cifotico del rachide e una lieve diminuzione della statura.
La frattura del collo del femore, in seguito a cadute anche banali, è sicuramente l'evento più serio perché in presenza di osteoporosi il recupero funzionale non è mai completo, spesso l'incidente comporta lunghi ricoveri ospedalieri e un certo grado di inabilità o invalidità che limiteranno la vita del paziente.
Le fratture vertebrali possono essere diagnosticate con lo studio morfometrico di una semplice radiografia della colonna vertebrale. In pratica uno specialista radiologo analizza la lastra studiando la forma e le dimensioni delle vertebre. In presenza di una riduzione di almeno il 15% (4 mm o più) dell'altezza globale del corpo vertebrale si ha diritto alla prescrizione in regime di rimborsabilità dei farmaci per l'osteoporosi.
Si tratta dei farmaci soggetti alla nota 79 (risedronato, alendronato, raloxifene), mutuabili quando assunti per la profilassi secondaria di fratture osteoporotiche in soggetti con pregresse fratture vertebrali o del femore non dovute a traumi efficienti.
Elisa Lucchesini
Fonti
- FEDRO Prof. R. Nuti Lettura Magistrale Congresso SIOMMMS 2002, Firenze 27-30 nov 2002
- I Update "L'osteoporosi e le sue implicazioni sociali" organizzato da Procter and Gamble Divisione Farmaceutica, Milano 2 dicembre 2002
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