06 ottobre 2004
Aggiornamenti e focus
Prevenzione per vederci meglio
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L'80% delle informazioni che provengono dall'ambiente esterno sono percepite attraverso la vista. Vale quindi la pena, preoccuparsi che i propri occhi siano in salute anche quando si ha la vista da falco da 10/10, perché, anche in questo caso potrebbero essere affaticati da posture o illuminazione errate. Ottobre è il mese per eccellenzadella prevenzione che interessa anche la vista e la Commissione Difesa Vista, anche quest'anno, lancia un progetto al quale hanno partecipato le varie associazioni di ottici optometristi: il "Controllo annuale vista ottimale".
L'esigenza di diffondere informazione e sensibilizzare alla prevenzione emerge ancora più improrogabile dalla lettura dei dati di una recente ricerca, che vede l'Italia e l'America accomunate da un preoccupante primato. Sono 86 milionigli americani (30,7% della popolazione) e 25 milioni gli italiani (46%) che hanno problemi visivi attribuibili a tante cause.
Purtroppo a questi grandi numeri non corrisponde un'adeguata prevenzione, anzi peggiora l'attenzione ai controlli regolari, sono 35 milioni gli italiani (60%) che non fanno controlli da oltre tre anni. la mancanza di prevenzione risulta ancora più marcata nella fascia di età compresa tra i 18 e i 45 anni. Inoltre, se è abbastanza scontato che oltre i 40 anni si comincia ad avere difficoltà visive, per esempio da vicino, non è noto che una persona su quattro ha difetti visivi non corretti. Un fenomeno che non esclude i bambini in età scolare con l'aggravante di incidere negativamente sull'apprendimento.
Sicuramente lo stile di vita moderno e la diffusione massiccia dei videoterminali in ambito professionale sono la causa principale di patologie come glaucoma, cataratta e maculazione oculare. E non è certo un fattore ambientale su cui è possibile intervenire dal momento che l'insegnamento dell'informatica è previsto fin dal ciclo di scuola elementare. Chiaramente non tutti quelli che usano il computer sviluppano queste malattie, ma l'assenza di prevenzione e di controlli periodici portano a trascurare (per non conoscenza) un problema incipiente.
A questo sforzo si aggiunge anche quello dovuto alla quotidianità: dall'attenzione necessaria per guidare per andare in ufficio alla lettura serale prima diaddormentarsi. In tutte queste fasi non è improbabile che si compiano azioni o si assumano comportamenti che possono affaticare ulteriormente l'organo, ed è su questi fattori che l'ottico optometrista può intervenire. Uno stesso disturbo fisico può essere provocato da un difetto visivo correggibile sia mediante l'applicazione di un mezzo correttivo (occhiali o lenti a contatto) sia grazie a un'educazione alla visione, come per esempio la corretta postura o illuminazione durante le ore di lavoro.
Nei centri che espongono il logo del progetto sarà possibile eseguire la visita di controllo e acquisire materiale informativo sulla prevenzione,scoprendo che è semplice vederci bene.
Simona Zazzetta
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Italiani poco attenti
L'esigenza di diffondere informazione e sensibilizzare alla prevenzione emerge ancora più improrogabile dalla lettura dei dati di una recente ricerca, che vede l'Italia e l'America accomunate da un preoccupante primato. Sono 86 milionigli americani (30,7% della popolazione) e 25 milioni gli italiani (46%) che hanno problemi visivi attribuibili a tante cause.
Purtroppo a questi grandi numeri non corrisponde un'adeguata prevenzione, anzi peggiora l'attenzione ai controlli regolari, sono 35 milioni gli italiani (60%) che non fanno controlli da oltre tre anni. la mancanza di prevenzione risulta ancora più marcata nella fascia di età compresa tra i 18 e i 45 anni. Inoltre, se è abbastanza scontato che oltre i 40 anni si comincia ad avere difficoltà visive, per esempio da vicino, non è noto che una persona su quattro ha difetti visivi non corretti. Un fenomeno che non esclude i bambini in età scolare con l'aggravante di incidere negativamente sull'apprendimento.
Educazione alla visione
Sicuramente lo stile di vita moderno e la diffusione massiccia dei videoterminali in ambito professionale sono la causa principale di patologie come glaucoma, cataratta e maculazione oculare. E non è certo un fattore ambientale su cui è possibile intervenire dal momento che l'insegnamento dell'informatica è previsto fin dal ciclo di scuola elementare. Chiaramente non tutti quelli che usano il computer sviluppano queste malattie, ma l'assenza di prevenzione e di controlli periodici portano a trascurare (per non conoscenza) un problema incipiente.
A questo sforzo si aggiunge anche quello dovuto alla quotidianità: dall'attenzione necessaria per guidare per andare in ufficio alla lettura serale prima diaddormentarsi. In tutte queste fasi non è improbabile che si compiano azioni o si assumano comportamenti che possono affaticare ulteriormente l'organo, ed è su questi fattori che l'ottico optometrista può intervenire. Uno stesso disturbo fisico può essere provocato da un difetto visivo correggibile sia mediante l'applicazione di un mezzo correttivo (occhiali o lenti a contatto) sia grazie a un'educazione alla visione, come per esempio la corretta postura o illuminazione durante le ore di lavoro.
Nei centri che espongono il logo del progetto sarà possibile eseguire la visita di controllo e acquisire materiale informativo sulla prevenzione,scoprendo che è semplice vederci bene.
Simona Zazzetta
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