06 marzo 2009
Aggiornamenti e focus
Cuori in menopausa
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Diverse scadenze imminenti hanno offerto l'occasione per discutere, mercoledì 25 febbraio a Milano, le tante specificità del cuore femminile. Manca poco all'8 marzo, festa della donna e momento di riflessioni; prima ancora il 6 e 7 marzo il Policlinico di Modena ospiterà la terza edizione del convegno "Prenditi a cuore - Gender bias o gender differences?". Il centro BenEssere del Policlinico di Modena lancerà l'8 di marzo la campagna "Prenditi a cuore" offrendo, alle prime 200 donne che si prenoteranno entro la fine del mese, la possibilità di effettuare presso i suoi ambulatori uno screening gratuito per le malattie cardiovascolari. Animatrici della conferenza Maria Grazia Modena, direttore della cattedra di Cardiologia presso il Policlinico di Modena e Francesca Merzagora, presidente ONDa (osservatorio nazionale sulla salute della donna).
Si sa che le donne, in genere, sono più attente ai problemi di salute, eppure i dati dell'Istituto Superiore di Sanità e quelli della recente indagine demoscopica di Datanalysis mostrano una preoccupante disattenzione ai problemi di cuore. Le cardiopatie sono in aumento e rappresentano ormai la principale causa di morte anche per il sesso femminile: in Italia l'infarto del miocardio uccide 33.000 donne l'anno - il triplo dei decessi causati dal tumore della mammella. Il 49% delle donne in menopausa è iperteso, il 38% ha il colesterolo alto, il 48% non fa attività fisica, il 14% fuma più di 12 sigarette al giorno, il 30% è anche obeso, il 40% è in soprappeso e il 10% è diabetico. Questa la fotografia dell'ISS. Datanalysis, che ha intervistato un campione rappresentativo di 1.000 donne tra i 40 e i 65 anni, sottolinea alcune carenze importanti: l'80% non ha mai misurato il proprio girovita, solo il 23% misura frequentemente la pressione arteriosa, il 33% non ne conosce i livelli normali. Circa il 40% delle donne non controlla regolarmente i propri livelli di colesterolo né quelli di glicemia a digiuno e, soprattutto, il 51% non conosce quali dovrebbero essere i valori normali di colesterolo e glicemia.
Il quadro dipinto in conferenza chiarisce che le donne italiane, una volta entrate in menopausa, sono a rischio di gravi malattie cardiovascolari. Da un punto di vista medico, come ha spiegato la professoressa Modena, perchè, terminata la protezione estrogenica, si ritrovano improvvisamente più esposte a ipertensione, ipercolestrolemia e diabete. Da un punto di vista sociale perché, ha chiarito Francesca Merzagora, la donna a 50 anni è fisiologicamente più vulnerabile e si ritrova sotto pressione: spesso ha un lavoro fuori casa, in più si occupa della casa, dei figli, dei genitori anziani. Il tempo libero, quando c'è, è poco e magari trascorso in palestra in attività sfiancanti ma poco utili al sistema cardiovascolare.
Fondamentale invece l'attenzione al grasso viscerale, pericoloso fattore di rischio per la sindrome metabolica, difficile da eliminare con la sola dieta. Bisognerebbe evitare di prendere peso in menopausa, instaurare corretti stili di vita e mantenerli, primo fra tutti l'abitudine di camminare a passo sostenuto almeno 30 minuti 3 volte la settimana. E poi rivolgersi al medico di famiglia per qualsiasi disturbo, anche dell'umore, che possa comparire in questa fase della vita, monitorare la pressione arteriosa, effettuare controlli annuali di colesterolo e glicemia. In definitiva le donne vivono di più, ma se vogliono anche vivere meglio devono seriamente prendersi a cuore la loro salute, soprattutto dai 50 anni in avanti.
Elisabetta Lucchesini
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I risultati dell'indagine
Si sa che le donne, in genere, sono più attente ai problemi di salute, eppure i dati dell'Istituto Superiore di Sanità e quelli della recente indagine demoscopica di Datanalysis mostrano una preoccupante disattenzione ai problemi di cuore. Le cardiopatie sono in aumento e rappresentano ormai la principale causa di morte anche per il sesso femminile: in Italia l'infarto del miocardio uccide 33.000 donne l'anno - il triplo dei decessi causati dal tumore della mammella. Il 49% delle donne in menopausa è iperteso, il 38% ha il colesterolo alto, il 48% non fa attività fisica, il 14% fuma più di 12 sigarette al giorno, il 30% è anche obeso, il 40% è in soprappeso e il 10% è diabetico. Questa la fotografia dell'ISS. Datanalysis, che ha intervistato un campione rappresentativo di 1.000 donne tra i 40 e i 65 anni, sottolinea alcune carenze importanti: l'80% non ha mai misurato il proprio girovita, solo il 23% misura frequentemente la pressione arteriosa, il 33% non ne conosce i livelli normali. Circa il 40% delle donne non controlla regolarmente i propri livelli di colesterolo né quelli di glicemia a digiuno e, soprattutto, il 51% non conosce quali dovrebbero essere i valori normali di colesterolo e glicemia.
Intervenire e subito
Il quadro dipinto in conferenza chiarisce che le donne italiane, una volta entrate in menopausa, sono a rischio di gravi malattie cardiovascolari. Da un punto di vista medico, come ha spiegato la professoressa Modena, perchè, terminata la protezione estrogenica, si ritrovano improvvisamente più esposte a ipertensione, ipercolestrolemia e diabete. Da un punto di vista sociale perché, ha chiarito Francesca Merzagora, la donna a 50 anni è fisiologicamente più vulnerabile e si ritrova sotto pressione: spesso ha un lavoro fuori casa, in più si occupa della casa, dei figli, dei genitori anziani. Il tempo libero, quando c'è, è poco e magari trascorso in palestra in attività sfiancanti ma poco utili al sistema cardiovascolare.
Fondamentale invece l'attenzione al grasso viscerale, pericoloso fattore di rischio per la sindrome metabolica, difficile da eliminare con la sola dieta. Bisognerebbe evitare di prendere peso in menopausa, instaurare corretti stili di vita e mantenerli, primo fra tutti l'abitudine di camminare a passo sostenuto almeno 30 minuti 3 volte la settimana. E poi rivolgersi al medico di famiglia per qualsiasi disturbo, anche dell'umore, che possa comparire in questa fase della vita, monitorare la pressione arteriosa, effettuare controlli annuali di colesterolo e glicemia. In definitiva le donne vivono di più, ma se vogliono anche vivere meglio devono seriamente prendersi a cuore la loro salute, soprattutto dai 50 anni in avanti.
Elisabetta Lucchesini
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