03 settembre 2004
Aggiornamenti e focus
Ma da domani...
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Per qualcuno i bilanci si fanno a fine anno, per altri vengono invece dopo le vacanze estive, un po' come nella contabilità anglosassone dove c'è l'anno solare e quello fiscale. Ci siano la neve o il sole, però, questa è l'occasione di valutare che cosa si è realizzato e che cosa si vuole realizzare. Nei prossimi 12 mesi.
La parola 'cambiamento', solitamente, si associa ai concetti di novità, miglioramento e rinnovamento. Le persone innovative mostrano fiducia nel futuro e sono convinte delle molteplici possibilità che esso può offrire.
L'inizio di un nuovo anno, in questo senso, rappresenta una occasione ulteriore per venire a contatto con ciò che non si conosce, con l'ignoto, l'imprevisto, l'inatteso.
Questa situazione genera grandi aspettative, induce a formulare nuovi progetti e a sfruttare questa occasione di mutamento esterno, rappresentata dall'arrivo di un nuovo anno, per mettere in pratica un cambiamento interno. Da qui la messa in discussione di se stessi, del proprio stile di vita, degli schemi interpretativi utilizzati fino a quel momento, per conseguire una sorta di rinnovamento interiore.
Per affrontare e gestire al meglio il nuovo che arriva, tuttavia, è bene cercare di agire, partendo da un progetto ben definito. Dopo un esame responsabile della propria situazione, sarebbe bene fissare degli obiettivi effettivamente raggiungibili, di media difficoltà e ordinati per importanza, se molteplici.
Inoltre, tali obiettivi dovrebbero essere positivi (per esempio: Desidero imparare a nuotare) e non negativi (ad esempio: Non voglio più avere paura dell'acqua), suddivisi in diversi passaggi intermedi se eccessivamente complessi e articolati, autoimposti e non imposti dall'esterno. Un piano di azione ben definito facilita il raggiungimento delle mete prestabilite, diminuisce il rischio di fallimento e di conseguenti ripercussioni sulla autostima e sulla fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Il cambiamento e l'adattamento alle mutate circostanze non sono sempre facili: implicano la rinuncia agli schemi utilizzati fino a quel momento, la perdita di alcuni punti di riferimento che, fino a quel momento, avevano garantito sicurezza e familiarità. Non tutti sono in grado di fronteggiare le mutate circostanze.
Tale situazione, a sua volta, induce ansia, timore, insicurezza che, in molti casi, si accompagnano ad un senso di sfiducia in se stessi e nelle proprie possibilità. Se si considerano gli estremi, da una parte abbiamo le persone che sono coinvolte in un cambiamento continuo, frenetico, che, spesso, le porta a perdere di vista le reali motivazioni del loro essere innovativi.
Dall'altra, ci sono persone che preferiscono rifugiarsi nel passato e nei vecchi schemi, che guardano con timore e preoccupazione al futuro, che considerano foriero di sciagure, di sventure e di preoccupazioni.
In alcuni casi, l'ansia e i timori che si accompagnano a tale atteggiamento possono dare luogo a vere e proprie forme depressive. A queste si devono aggiungere le persone che, quasi paradossalmente, temono il loro essere in grado di cambiare. In genere, questo atteggiamento si lega al proprio vissuto di indegnità nei confronti del successo, oltre che al timore di deludere le aspettative altrui, che potrebbero non coincidere con le proprie aspirazioni.
In sintesi: che fare?
Oltre ai suggerimenti forniti sopra per un approccio costruttivo al cambiamento, si può aggiungere:
Cercare di capire bene quello che si desidera, evitando, per quanto possibile, di farsi influenzare dagli altri e dalle loro aspettative
Non considerare irrevocabili le proprie decisioni: non esiste nulla di definitivo, ma tutto è modificabile
Concedersi la possibilità di sbagliare
Permettersi di sperimentare varie soluzioni, alla ricerca di quella che, in determinate circostanze, può essere quella più adatta.
Anna Fata
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
La parola 'cambiamento', solitamente, si associa ai concetti di novità, miglioramento e rinnovamento. Le persone innovative mostrano fiducia nel futuro e sono convinte delle molteplici possibilità che esso può offrire.
L'inizio di un nuovo anno, in questo senso, rappresenta una occasione ulteriore per venire a contatto con ciò che non si conosce, con l'ignoto, l'imprevisto, l'inatteso.
Questa situazione genera grandi aspettative, induce a formulare nuovi progetti e a sfruttare questa occasione di mutamento esterno, rappresentata dall'arrivo di un nuovo anno, per mettere in pratica un cambiamento interno. Da qui la messa in discussione di se stessi, del proprio stile di vita, degli schemi interpretativi utilizzati fino a quel momento, per conseguire una sorta di rinnovamento interiore.
Un piano di azione
Per affrontare e gestire al meglio il nuovo che arriva, tuttavia, è bene cercare di agire, partendo da un progetto ben definito. Dopo un esame responsabile della propria situazione, sarebbe bene fissare degli obiettivi effettivamente raggiungibili, di media difficoltà e ordinati per importanza, se molteplici.
Inoltre, tali obiettivi dovrebbero essere positivi (per esempio: Desidero imparare a nuotare) e non negativi (ad esempio: Non voglio più avere paura dell'acqua), suddivisi in diversi passaggi intermedi se eccessivamente complessi e articolati, autoimposti e non imposti dall'esterno. Un piano di azione ben definito facilita il raggiungimento delle mete prestabilite, diminuisce il rischio di fallimento e di conseguenti ripercussioni sulla autostima e sulla fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Gli ostacoli al cambiamento
Il cambiamento e l'adattamento alle mutate circostanze non sono sempre facili: implicano la rinuncia agli schemi utilizzati fino a quel momento, la perdita di alcuni punti di riferimento che, fino a quel momento, avevano garantito sicurezza e familiarità. Non tutti sono in grado di fronteggiare le mutate circostanze.
Tale situazione, a sua volta, induce ansia, timore, insicurezza che, in molti casi, si accompagnano ad un senso di sfiducia in se stessi e nelle proprie possibilità. Se si considerano gli estremi, da una parte abbiamo le persone che sono coinvolte in un cambiamento continuo, frenetico, che, spesso, le porta a perdere di vista le reali motivazioni del loro essere innovativi.
Dall'altra, ci sono persone che preferiscono rifugiarsi nel passato e nei vecchi schemi, che guardano con timore e preoccupazione al futuro, che considerano foriero di sciagure, di sventure e di preoccupazioni.
In alcuni casi, l'ansia e i timori che si accompagnano a tale atteggiamento possono dare luogo a vere e proprie forme depressive. A queste si devono aggiungere le persone che, quasi paradossalmente, temono il loro essere in grado di cambiare. In genere, questo atteggiamento si lega al proprio vissuto di indegnità nei confronti del successo, oltre che al timore di deludere le aspettative altrui, che potrebbero non coincidere con le proprie aspirazioni.
In sintesi: che fare?
Oltre ai suggerimenti forniti sopra per un approccio costruttivo al cambiamento, si può aggiungere:
Cercare di capire bene quello che si desidera, evitando, per quanto possibile, di farsi influenzare dagli altri e dalle loro aspettative
Non considerare irrevocabili le proprie decisioni: non esiste nulla di definitivo, ma tutto è modificabile
Concedersi la possibilità di sbagliare
Permettersi di sperimentare varie soluzioni, alla ricerca di quella che, in determinate circostanze, può essere quella più adatta.
Anna Fata
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