07 febbraio 2003
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Il primo consiglio, dedicato esclusivamente al mondo femminile, è quello di nascondere i segni dell'acne utilizzando i cosmetici: correttore, fondotinta e cipria possono rappresentare un valido aiuto. Truccarsi è consentito, anche quando il processo acneico è attivo, a patto di utilizzare prodotti specifici. Non bisogna dimenticare, infatti, che esiste una forma di acne provocata proprio dall'uso di creme e trucchi troppo grassi (per il proprio tipo di pelle), che ostruiscono i pori favorendo i processi infiammatori.
In farmacia si trovano diverse linee cosmetiche, studiate appositamente per le pelli con problemi di acne; creme, detergenti e tonici, con azione riequilibrante e antibatterica, possono essere utilizzati sia dagli uomini che dalle donne. Sempre in farmacia, ma riservati al sesso femminile, i prodotti per il trucco contenenti principi seboregolatori e antimicrobici.
Se l'acne è ormai un ricordo, ma ha lasciato cicatrici evidenti, si può ricorrere a un trattamento levigante. Con metodiche diverse si eliminano gli strati superficiali della cute: si stimola così la formazione di pelle nuova, che non porta i segni dell'acne.
Prima di descrivere le principali tecniche disponibili, è importante fare alcune premesse:
Dermoabrasione: peeling, cioè esfoliamento, meccanico. In anestesia locale, la pelle viene levigata con una piccola fresa che ha una superficie di lavoro simile alla carta vetrata. Oggi si tende ad abbinare questa pratica al peeling chimico.
Peeling chimico: con acido glicolico o altri alfa-idrossiacidi, viene effettuato dall'estetista (concentrazione 20-30%), leviga la pelle ma non arriva in profondità quindi il risultato sulle cicatrici è scarso. Meglio il peeling con acido glicolico al 70%, o acido tricloroacetico, o resorcina (fenolo) che possono essere eseguiti solo dal dermatologo. La pelle appare più liscia e luminosa, ma l'effetto ottico dura solo 12 mesi, poi il trattamento va ripetuto. Non tutti i soggetti, inoltre, tollerano queste sostanze chimiche, alcune persone possono essere allergiche agli acidi utilizzati.
Filling: o riempimento, è una tecnica che utilizza diversi materiali per riempire, con microiniezioni sottocutanee, il solco della cicatrice. Funziona solo per le cicatrici atrofiche (scavate) e non per quelle ipertrofiche (in rilievo e con pelle ispessita). Le sostanze utilizzate, acido ialuronico, collagene, silicone, goretex, grasso autologo (prelevato da altri tessuti del paziente), sono tutte sicure ma col tempo (6-8 mesi) queste sostanze vengono riassorbite e l'effetto estetico viene meno. Se la cicatrice è molto profonda, tuttavia, l'effetto sarà significativo.
Elisa Lucchesini
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...e inoltre su Dica33:
In farmacia si trovano diverse linee cosmetiche, studiate appositamente per le pelli con problemi di acne; creme, detergenti e tonici, con azione riequilibrante e antibatterica, possono essere utilizzati sia dagli uomini che dalle donne. Sempre in farmacia, ma riservati al sesso femminile, i prodotti per il trucco contenenti principi seboregolatori e antimicrobici.
Se l'acne è ormai un ricordo, ma ha lasciato cicatrici evidenti, si può ricorrere a un trattamento levigante. Con metodiche diverse si eliminano gli strati superficiali della cute: si stimola così la formazione di pelle nuova, che non porta i segni dell'acne.
Prima di descrivere le principali tecniche disponibili, è importante fare alcune premesse:
- solo il dermatologo e il chirurgo plastico possono consigliare il trattamento più indicato
- i trattamenti, estetici o chirurgici, vanno effettuati solo da personale specializzato (meglio se medico)
- i risultati saranno comunque parziali, non esiste tecnica in grado di rimuovere completamente una cicatrice senza lasciare più alcun segno
- per una riuscita ottimale bisogna attenersi scrupolosamente alle norme, consigliate dallo specialista, sia prima che dopo l'intervento (soprattutto evitare l'esposizione al sole)
Dermoabrasione: peeling, cioè esfoliamento, meccanico. In anestesia locale, la pelle viene levigata con una piccola fresa che ha una superficie di lavoro simile alla carta vetrata. Oggi si tende ad abbinare questa pratica al peeling chimico.
Peeling chimico: con acido glicolico o altri alfa-idrossiacidi, viene effettuato dall'estetista (concentrazione 20-30%), leviga la pelle ma non arriva in profondità quindi il risultato sulle cicatrici è scarso. Meglio il peeling con acido glicolico al 70%, o acido tricloroacetico, o resorcina (fenolo) che possono essere eseguiti solo dal dermatologo. La pelle appare più liscia e luminosa, ma l'effetto ottico dura solo 12 mesi, poi il trattamento va ripetuto. Non tutti i soggetti, inoltre, tollerano queste sostanze chimiche, alcune persone possono essere allergiche agli acidi utilizzati.
Filling: o riempimento, è una tecnica che utilizza diversi materiali per riempire, con microiniezioni sottocutanee, il solco della cicatrice. Funziona solo per le cicatrici atrofiche (scavate) e non per quelle ipertrofiche (in rilievo e con pelle ispessita). Le sostanze utilizzate, acido ialuronico, collagene, silicone, goretex, grasso autologo (prelevato da altri tessuti del paziente), sono tutte sicure ma col tempo (6-8 mesi) queste sostanze vengono riassorbite e l'effetto estetico viene meno. Se la cicatrice è molto profonda, tuttavia, l'effetto sarà significativo.
Elisa Lucchesini
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