24 novembre 2024
Azatioprina Hexal
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Cos'è Azatioprina Hexal (azatioprina)
Azatioprina Hexal è un farmaco a base di azatioprina, appartenente al gruppo terapeutico Immunosoppressori. E' commercializzato in Italia da Sandoz S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Azatioprina Hexal disponibili in commercio
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A cosa serve Azatioprina Hexal e perchè si usa
Azatioprina Hexal è utilizzata come agente immunosoppressivo ed antimetabolita sia da sola che, più comunemente, in associazione ad altri medicinali (solitamente cortisonici) e con tecniche che influenzano la risposta immunitaria.
L'effetto terapeutico può essere evidente solo dopo settimane o mesi e può comportare una riduzione della posologia degli steroidi, riducendo così la tossicità associata agli alti dosaggi e all'uso prolungato dei cortisonici.
Azatioprina Hexal, in associazione con i cortisonici e/o con altri medicinali e tecniche immunosoppressive, è indicata per prolungare la sopravvivenza nei pazienti che hanno ricevuto trapianti d'organo, come ad esempio trapianto renale, cardiaco ed epatico. Riduce inoltre la necessità di cortisonici nei pazienti che hanno ricevuto un trapianto renale.
Azatioprina Hexal è indicata nel trattamento delle forme da moderate a gravi delle malattie infiammatorie croniche dell'intestino (IBD) (morbo di Crohn o colite ulcerosa) nei pazienti nei quali sia richiesta la terapia corticosteroidea, nei pazienti che non tollerano la terapia corticosteroidea o nei pazienti refrattari ad altre terapie standard di prima linea.
Azatioprina Hexal, sia da sola che più comunemente in associazione con i cortisonici e/o altri medicinali e con altre tecniche, è stata utilizzata con beneficio clinico (che può comprendere la riduzione della dose o l'interruzione dei cortisonici) in una percentuale di pazienti affetti dalle seguenti patologie:
- artrite reumatoide grave
- lupus eritematoso sistemico
- dermatomiosite e polimiosite
- epatite cronica attiva autoimmune
- pemfigo volgare
- poliarterite nodosa
- anemia emolitica autoimmune
- porpora trombocitopenica cronica idiopatica refrattaria.
Indicazioni: come usare Azatioprina Hexal, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Quando la somministrazione orale è impraticabile, un'iniezione di azatioprina può essere somministrata solo per via endovenosa, tuttavia, questa somministrazione deve essere interrotta non appena la terapia orale può essere nuovamente tollerata.
Si deve consultare la letteratura medica specialistica come guida relativa all'esperienza clinica in condizioni particolari.
Popolazioni
Adulti
Trapianti
A seconda del regime di immunosoppressione adottato, si può somministrare fino a 5 mg/kg di peso corporeo/die nel primo giorno di terapia, per via orale o per via endovenosa.
La dose di mantenimento è compresa tra 1 e 4 mg/kg di peso corporeo/die e deve essere aggiustata secondo le esigenze cliniche e la tollerabilità ematica.
La terapia con azatioprina deve essere continuata indefinitamente, sia pure a dose bassa, per evitare il rischio di rigetto del trapianto.
Altre indicazioni
Nelle altre indicazioni, in generale la dose iniziale è compresa tra 1e3 mg/kg di peso corporeo/die, e deve essere aggiustata, entro questi limiti, a seconda della risposta clinica (che può non essere evidente per settimane o mesi) e secondo la tollerabilità ematica.
Quando la risposta terapeutica è evidente, occorre considerare la possibilità di ridurre la dose di mantenimento al livello posologico più basso compatibile con il mantenimento della risposta terapeutica. Se la condizione del paziente non migliora entro 3 mesi, deve essere considerata la possibilità di sospendere il medicinale.
Tuttavia, nei pazienti con malattie infiammatorie croniche dell'intestino (IBD), deve essere presa in considerazione una durata del trattamento non inferiore ai 12 mesi in quanto una risposta al trattamento può non essere clinicamente evidente prima di 3-4 mesi di trattamento.
La dose di mantenimento richiesta può variare da meno di 1 mg/kg di peso corporeo/die fino a 3 mg/kg di peso corporeo/die in base alla condizione clinica da trattare e alla risposta individuale del paziente, inclusa la tollerabilità ematica.
Popolazione pediatrica
Trapianti
La posologia nei bambini è la stessa degli adulti (vedere paragrafo 4.2 Adulti - Trapianti).
Altre indicazioni
La posologia nei bambini è la stessa degli adulti (vedere paragrafo 4.2 Adulti - Altre indicazioni).
Bambini in sovrappeso
I bambini che sono considerati in sovrappeso possono necessitare di dosi al livello più alto del range posologico e pertanto si raccomanda un attento monitoraggio della risposta al trattamento (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione anziana
L'esperienza di somministrazione di azatioprina nei pazienti anziani è limitata. Sebbene i dati disponibili non evidenzino che l'incidenza degli effetti indesiderati nei pazienti anziani sia più alta di quella negli altri pazienti trattati con azatioprina, si consiglia di monitorare la funzionalità renale ed epatica e di considerare la riduzione della dose in presenza di danno (vedere paragrafo 4.2).
Danno renale
Poiché la farmacocinetica di azatioprina non è stata formalmente studiata nei pazienti con compromissione renale, non possono essere fornite specifiche raccomandazioni sulla dose. Poiché la compromissione della funzionalità renale può portare ad una eliminazione più lenta di azatioprina e dei suoi metaboliti, si deve prendere in considerazione la riduzione delle dosi iniziali nei pazienti con compromissione della funzionalità renale. I pazienti devono essere monitorati per gli eventi avversi correlati alla dose (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Poiché la farmacocinetica di azatioprina non è stata formalmente studiata nella compromissione epatica, non possono essere fornite specifiche raccomandazioni sulla dose. Poiché la compromissione della funzionalità epatica può portare ad una eliminazione più lenta di azatioprina e dei suoi metaboliti, si deve prendere in considerazione la riduzione delle dosi iniziali nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica. I pazienti devono essere monitorati per gli eventi avversi correlati alla dose (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2).
Pazienti con deficit di TPMT
Pazienti con attività scarsa o assente di tiopurina S-metiltransferasi (TPMT) ereditaria, presentano un rischio maggiore di grave tossicità da azatioprina a seguito di dosi convenzionali di azatioprina e generalmente richiedono una sostanziale riduzione della dose. Non è stata definita la dose iniziale ottimale per pazienti omozigoti per la carenza (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2).
La maggior parte dei pazienti eterozigoti per la carenza di TPMT può tollerare le dosi raccomandate di azatioprina, ma alcuni possono richiedere una riduzione della dose. Sono disponibili test genotipici e fenotipici per TPMT (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2).
Interazioni farmaceutiche con altri medicinali
Quando in concomitanza ad azatioprina sono somministrati inibitori della xantina ossidasi, come l'allopurinolo, è essenziale che venga somministrato solo il 25% della dose abituale di azatioprina, in quanto l'allopurinolo riduce la velocità del catabolismo di azatioprina (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti con variante di NUDT15
I pazienti che hanno ereditato il gene NUDT15 mutato sono a maggiore rischio di tossicità severa da 6 mercaptopurina (vedere paragrafo 4.4). Questi pazienti richiedono in genere una riduzione della dose, in particolare quelli omozigoti per la variante di NUDT15 (vedere paragrafo 4.4). È possibile valutare l'opportunità di eseguire test genotipici delle varianti di NUDT15 prima di iniziare la terapia con 6-mercaptopurina. In ogni caso, è necessario l'attento monitoraggio dell'emocromo.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
Azatioprina può essere assunta con cibo o a stomaco vuoto, ma i pazienti devono standardizzare il modo di somministrazione. Alcuni pazienti possono manifestare nausea quando assumono azatioprina per la prima volta. Con la somministrazione orale, la nausea sembra migliorare se le compresse vengono somministrate dopo i pasti. Tuttavia, la somministrazione di azatioprina dopo i pasti può ridurre l'assorbimento orale e pertanto deve essere considerato il monitoraggio dell'efficacia terapeutica dopo questo tipo di somministrazione (vedere paragrafo 4.8).
La dose non deve essere assunta con latte o derivati del latte (vedere paragrafo 4.5). L'azatioprina deve essere assunta almeno 1 ora prima o 2 ore dopo l'assunzione di latte o di derivati del latte (vedere paragrafo 5.2).
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Azatioprina Hexal
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. L'ipersensibilità alla 6-mercaptopurina deve allertare il medico di una probabile ipersensibilità all'azatioprina.
Azatioprina Hexal può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
I dati sull'uso dell'azatioprina in donne in gravidanza sono limitati.
È stato osservato il verificarsi di una notevole trasmissione transplacentare e transamniotica di azatioprina e dei suoi metaboliti dalla madre al feto.
Studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Azatioprina non deve essere somministrata a pazienti che sono in gravidanza o stanno pianificando una gravidanza a breve senza una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Come nel caso di tutti gli altri trattamenti chemioterapici citotossici, si devono consigliare adeguati metodi contraccettivi quando ad uno dei partner viene somministrata azatioprina.
Donne in età fertile/contraccezione negli uomini e nelle donne
A causa del potenziale genotossico dell'azatioprina (vedere paragrafo 5.3), le donne in età fertile
dovrebbero utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con azatioprina
e per 6 mesi dopo il completamento del trattamento.
Si raccomanda agli uomini di utilizzare misure contraccettive efficaci e di non avere figli durante il
trattamento con azatioprina e per 3 mesi dopo il completamento del trattamento.
Mutagenicità
Sono state dimostrate anomalie cromosomiche, che scompaiono con il tempo, nei linfociti della prole di pazienti trattati con azatioprina. Tranne in casi estremamente rari, nessuna evidente anomalia fisica è stata osservata nella prole di pazienti trattati con azatioprina.
Azatioprina e la luce ultravioletta a onde lunghe hanno mostrato un effetto clastogeno sinergico nei pazienti trattati con azatioprina per alcuni disturbi (vedere paragrafo 4.4).
In seguito all'esposizione della madre ad azatioprina, soprattutto in associazione a corticosteroidi, sono stati segnalati casi di nascite premature e di neonati sottopeso alla nascita. Si sono anche verificati casi di aborto spontaneo in seguito ad esposizione materna o paterna all'azatioprina.
Sono state segnalate leucopenia e/o trombocitopenia in una percentuale di neonati, alle cui madri era stata somministrata azatioprina nel corso della gravidanza.
Durante la gravidanza si consiglia di prestare maggiore attenzione al monitoraggio ematologico.
Allattamento
6-mercaptopurina è stata rilevata nel colostro e nel latte delle donne trattate con l'azatioprina. I dati disponibili evidenziano che i livelli escreti nel latte materno sono bassi. In base ai limitati dati disponibili, il rischio per i neonati/lattanti è improbabile, tuttavia non può essere escluso.
Si raccomanda alle donne che ricevono azatioprina di evitare l'allattamento a meno che i benefici non superino i potenziali rischi.
Se si decide comunque di allattare, poiché 6-mercaptopurina è un potente immunosoppressore, il neonato allattato deve essere attentamente monitorato per segni di immunosoppressione, leucopenia, trombocitopenia, epatotossicità, pancreatite e altri sintomi di esposizione alla 6-mercaptopurina.
Fertilità
L'effetto specifico della terapia con azatioprina sulla fertilità umana non è noto
Patologie correlate:
- Anemia
Si definisce anemia una condizione caratterizzata dalla diminuzione della quantità di emoglobina totale presente nell'organismo. - Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Colite ulcerosa
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica che colpisce gli strati superficiali della mucosa del colon. Ogni anno vengono diagnosticati in Italia 12 nuovi casi ogni 100.000 abitanti - Epatite
Patologia caratterizzata dall'infiammazione del fegato, in forma acuta o cronica, causata dall'infezione di uno dei virus dell'epatite. Attualmente si distinguono 5 diversi tipi di virus dell'epatite (denominati A, B, C, D ed E). - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Miastenia grave
Malattia autoimmune caratterizzata da un progressivo indebolimento dei muscoli volontari, fino alla perdita della capacità di contrarsi normalmente. - Morbo di Crohn
Malattia infiammatoria cronica intestinale caratterizzata dall'infiammazione di tutti gli strati della parete intestinale, a volte fino a raggiungere gli organi vicini. - Psoriasi
Malattia cronica ricorrente della pelle caratterizzata dalla comparsa di placche cutanee rilevate. La malattia non è contagiosa. - Sclerosi Multipla
La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale, si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, seguendo un decorso diverso da persona a persona
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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