Carin

04 novembre 2024

Carin


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Cos'è Carin (acido acetilsalicilico + acido ascorbico)


Carin è un farmaco a base di acido acetilsalicilico + acido ascorbico, appartenente al gruppo terapeutico Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Farmakopea S.p.A

Confezioni e formulazioni di Carin disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Carin disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Carin e perchè si usa


Terapia sintomatica delle forme influenzali, raffreddori, cefalee, emicranie, dolori muscolari e reumatici, nevralgie, dolori periodici.

Indicazioni: come usare Carin, posologia, dosi e modo d'uso


Adulti e ragazzi di età superiore ai 16 anni: 1 o 2 compresse ogni tre ore, secondo necessità.

Non superare 8 compresse nelle 24 ore.

Non superare le dosi consigliate.

Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Carin


Malattia ulcerosa gastro-duodenale. Ipersensibilità all'acido acetilsalicilico ed ai salicilati.

Diatesi emorragiche.

L'uso di questo medicinale è controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore ai 16 anni.

Dosi superiori a 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza.

Severa insufficienza cardiaca.

Carin può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


L'impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica poichè l'acido acetilsalicilico può provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto di Botallo.

Basse dosi (fino a 100 mg/die):

Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.

Dosi di 100-500 mg/die:

Ci sono insufficienti ati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.

Dosaggi di 500 mg/die e oltre:

L'inibizione delle sintesi delle prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/ fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza.Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5% è stato stimato che i rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post impianto e di mortalità embrione/fetale. Inoltre, un aumento di incidenza delle varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Se l'acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.

Durante il terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare)
  • disfunzione renale (che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios)
e la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante (che può occorrere anche a dosi molto basse)
  • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente l'acido acetilsalicilico a dosi superiori a 100 mg/die è controindicato durante l'ultimo trimestre di gravidanza.

Quali sono gli effetti indesiderati di Carin


Disturbi otovestibolari (ronzii, ecc.), gastrointestinali (dolori, ecc.), fenomeni emorragici (epistassi, gengivoraggie), fenomeni di ipersensibilità (eruzioni cutanee, ecc.).

In associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema.

Studi clinici e dati epidemiologici sugggerisono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus).

Vedere sez 4.4

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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