Tifactor 100 mcg/5 ml soluzione orale 2 flaconi da 75 ml c/siringa e applicatore

22 dicembre 2024
Farmaci - Tifactor

Tifactor 100 mcg/5 ml soluzione orale 2 flaconi da 75 ml c/siringa e applicatore


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Tifactor 100 mcg/5 ml soluzione orale 2 flaconi da 75 ml c/siringa e applicatore è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe A), a base di levotiroxina sodica, appartenente al gruppo terapeutico Ormoni tiroidei. E' commercializzato in Italia da Savio Pharma Italia S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

I.B.N. Savio S.r.l.

CONCESSIONARIO:

Savio Pharma Italia S.r.l.

MARCHIO

Tifactor

CONFEZIONE

100 mcg/5 ml soluzione orale 2 flaconi da 75 ml c/siringa e applicatore

FORMA FARMACEUTICA
soluzione

PRINCIPIO ATTIVO
levotiroxina sodica

GRUPPO TERAPEUTICO
Ormoni tiroidei

CLASSE
A

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica

PREZZO
14,16 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Tifactor disponibili in commercio:

  • tifactor 100 mcg/5 ml soluzione orale 2 flaconi da 75 ml c/siringa e applicatore (scheda corrente)

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Tifactor? Perchè si usa?


TIFACTOR è indicato per l'ipotiroidismo (congenito o acquisito), gozzo non tossico diffuso, gozzo associato a tiroidite di Hashimoto, terapia soppressiva nel tumore della tiroide.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Tifactor?


  • Ipersensibilità al principio attivo, al sodio paraidrossibenzoato o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • In pazienti con insufficienza surrenale non adeguatamente trattata con corticosteroidi.
  • Il trattamento con TIFACTOR non deve essere iniziato in caso di infarto miocardico acuto, miocardite acuta e pancardite acuta.
  • La terapia combinata di levotiroxina e un agente antitiroideo per l'ipertiroidismo non è indicata durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Tifactor?


Le terapie tiroidee devono essere usate con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari, incluse l'insufficienza miocardica e l'ipertensione.

Nei pazienti anziani e nei pazienti che manifestano ipotiroidismo grave da lungo tempo, la terapia sostitutiva tiroidea deve essere iniziata gradualmente. È necessaria particolare cautela quando sono presenti sintomi di insufficienza miocardica o evidenze di infarto miocardico all'ECG e, per simili ragioni, il trattamento dell'ipotiroidismo negli anziani deve essere iniziato con cautela.

In caso di disfunzione adrenocorticale, questa deve essere trattata con un'adeguata terapia sostitutiva prima di iniziare la terapia con levotiroxina, per prevenire l'insorgere di insufficienza surrenale acuta. (Vedere paragrafo 4.3).

Si deve prestare cautela anche quando si somministra levotiroxina a diabetici o a pazienti che assumono glicosidi.

Un ipertiroidismo sub-clinico può essere associato alla perdita di tessuto osseo. Per minimizzare il rischio di osteoporosi, la dose di levotiroxina sodica deve essere titolata al livello efficace più basso possibile.

Bisogna evitare che si sviluppi un ipertiroidismo farmaco-indotto, anche lieve, in pazienti con insufficienza coronarica, scompenso cardiaco o tachiaritmie. Pertanto in questi casi è necessario un monitoraggio frequente dei livelli degli ormoni tiroidei.

In caso di ipotiroidismo secondario deve essere stabilita la causa prima della somministrazione della terapia sostitutiva e, se necessario, deve essere iniziata una terapia sostitutiva per un'insufficienza surrenale compensata.

Nei casi in cui si sospetta un'autonomia tiroidea, il medico dovrà valutare la necessità di eseguire il test TRH oppure una scintigrafia durante soppressione prima di iniziare la terapia.

La levotiroxina non deve essere somministrata negli stati di ipertiroidismo ad eccezione dell'integrazione concomitante durante il trattamento dell'ipertiroidismo con farmaci anti-tiroidei.

Gli ormoni tiroidei non sono adatti per la riduzione del peso. In pazienti eutiroidei, il trattamento con levotiroxina non determina riduzione di peso. Dosi elevate possono causare effetti indesiderati gravi o addirittura pericolosi per la vita, soprattutto in combinazione con alcuni farmaci per la riduzione del peso e specialmente con amine simpaticomimetiche (vedere paragrafo 4.9).

Un ECG prima della terapia è importante poiché i cambiamenti indotti dall'ipotiroidismo possono essere confusi con un'evidenza di ischemia. Se si verifica un incremento troppo rapido del metabolismo (che causa diarrea, nervosismo, battito accelerato, insonnia, tremori e talvolta dolore anginoso nei casi in cui è presente ischemia miocardica latente), è necessario ridurre la dose o interrompere il trattamento per 1-2 giorni e ricominciare con una dose inferiore.

Una volta stabilito il trattamento con levotiroxina, si raccomanda di aggiustare la dose secondo la risposta clinica del paziente e gli esami di laboratorio, in caso di passaggio da altra marca.

Questo prodotto contiene:

Paraidrossibenzoati che possono causare reazioni allergiche (probabilmente ritardate).

Glicerolo che può causare mal di testa, disturbi gastrici e diarrea.

Popolazione pediatrica

I genitori di bambini che ricevono un agente tiroideo devono essere avvisati che può verificarsi una perdita parziale di capelli durante i primi mesi di terapia, ma quest'effetto è generalmente transitorio e di solito si verifica successivamente una ricrescita dei capelli.

I parametri emodinamici devono essere monitorati quando si inizia una terapia con levotiroxina in neonati pretermine con peso alla nascita molto basso, poiché può verificarsi collasso circolatorio a causa dell'immaturità della funzione surrenalica (vedere paragrafo 4.8).

Interferenze con esami di laboratorio:
La biotina può interferire con gli immunodosaggi tiroidei basati su un'interazione biotina/streptavidina, producendo risultati falsamente ridotti o falsamente aumentati. A dosi più elevate di biotina, aumenta il rischio di interferenza.
Nell'interpretazione dei risultati degli esami di laboratorio, deve essere presa in considerazione una possibile interferenza con biotina, specialmente se si osserva una mancata coerenza con la presentazione clinica.
Per i pazienti che assumono prodotti contenenti biotina, il personale di laboratorio deve essere informato quando è richiesto un esame della funzionalità tiroidea. Se disponibili, devono essere utilizzati esami alternativi non sensibili a interferenze con biotina (vedere paragrafo 4.5).


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Tifactor?


Gli effetti di warfarin, dicumarolo, acenocumarolo, fenindione e probabilmente altri anticoagulanti sono intensificati dall'uso concomitante di composti tiroidei.

È stato segnalato che lovastatina ha causato un caso di ipotiroidismo e uno di ipertiroidismo in due pazienti che assumevano levotiroxina. Sono state osservate false concentrazioni plasmatiche totali con il trattamento antinfiammatorio concomitante quale fenilbutazone o acido acetilsalicilico e terapia a base di levotiroxina. La levotirixina accelera il metabolismo del propranololo.

Se si inizia la terapia con levotiroxina in pazienti che assumono digitalici, la dose di digossina può necessitare un aggiustamento, i pazienti ipertiroidei possono necessitare un graduale aumento della dose di digossina durante il trattamento poiché inizialmente i pazienti sono relativamente sensibili alla digossina.

I farmaci per la tiroide aumentano le necessità metaboliche e pertanto devono essere usati con cautela con altri medicinali noti per aver influenza sulla funzione cardiaca, ad es. i simpaticomimetici, poiché possono influenzare questo effetto. Inoltre, gli ormoni tiroidei possono aumentare la sensibilità ai recettori delle catecolamine.

L'amiodarone può ridurre gli effetti degli ormoni tiroidei usati nel trattamento dell'ipotiroidismo.

La risposta antidepressiva a imipramina, amitriptilina, e possibilmente agli antidepressivi triciclici può essere accelerata dall'uso concomitante di levotiroxina.

Gli effetti di levotiroxina possono essere ridotti dall'uso concomitante di sertralina.

Casi isolati di ipertensione e tachicardia sono stati segnalati con la somministrazione concomitante di ketamina.

Alcuni farmaci come il litio agiscono direttamente sulla ghiandola tiroidea e inibiscono il rilascio di ormoni tiroidei che portano a ipotiroidismo clinico.

L'assorbimento di levotiroxina viene ridotto da sucralfato, sodio polistirene sulfonato o colestiramina che si legano nell'intestino.

Colesevelam: in uno studio d'interazione su volontari sani, colesevelam ha ridotto l'AUC e Cmax di levotiroxina quando somministrato in concomitanza o dopo un'ora. Non sono state osservate interazioni quando colesevelam è stato somministrato almeno 4 ore dopo levotiroxina.

Anche cimetidina, alluminio idrossido, calcio carbonato e solfato ferroso riducono l'assorbimento di levotiroxina da parte del tratto gastrointestinale.

È stato rilevato che l'uso concomitante di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, primidone o rifampicina con levotiroxina aumenta il metabolismo di levotiroxina.

Si verifica una possibile interazione con gli agenti ipoglicemici, pertanto i pazienti diabetici devono essere monitorati per eventuali aumenti dell'insulina o degli agenti ipoglicemici orali.

Gli estrogeni, i prodotti contenenti estrogeni e i contraccettivi orali possono aumentare la necessità della dose di terapia tiroidea.

Al contrario, gli androgeni e i corticosteroidi possono ridurre le concentrazioni sieriche di globuline leganti la tiroxina.

È stato notato un aumento della concentrazione dell'ormone tiroide-stimolante dopo l'uso di clorochina con proguanil per la profilassi della malaria in un paziente stabilizzato in trattamento con levotiroxina.

Sono state osservate false concentrazioni plasmatiche totali basse con il trattamento antinfiammatorio concomitante come fenilbutazone o acido acetilsalicilico e terapia a base di levotiroxina.

Inibitori della proteasi

Gli inibitori della proteasi (per esempio ritonavir, indinavir, lopinavir) possono influenzare l'effetto della levotiroxina. Si raccomanda di monitorare attentamente i parametri dell'ormone tiroideo. Se necessario, la dose di levotiroxina deve essere modificata.

Sevelamer

Il sevelamer può ridurre l'assorbimento della levotiroxina. Pertanto, si raccomanda di monitorare i pazienti riguardo le variazioni della funzionalità tiroidea all'inizio o alla fine del trattamento concomitante. Se necessario, la dose di levotiroxina deve essere modificata.

Inibitori della tirosin chinasi

Gli inibitori della tirosin chinasi (p. es. imatinib, sunitinib) possono ridurre l'efficacia della levotiroxina. Pertanto, si raccomanda di monitorare i pazienti per le variazioni della funzionalità tiroidea all'inizio o alla fine del trattamento concomitante. Se necessario, la dose di levotiroxina deve essere modificata.

Propiltiouracile, glucocorticoidi, beta-simpaticolitici, amiodarone e mezzi di contrasto contenenti iodio:

Queste sostanze inibiscono la conversione periferica di T4 a T3.

A causa dell'alto contenuto di iodio, l'amiodarone può indurre sia ipertiroidismo che ipotiroidismo. È richiesta particolare cautela in caso di gozzo nodulare con eventuale autonomia della tiroide non riconosciuta.

Medicinali induttori enzimatici:

I medicinali induttori enzimatici come i barbiturici o la carbamazepina, prodotti contenenti erba di San Giovanni (Hypericum perforatum L.) possono aumentare la clearance epatica della levotiroxina.
Pertanto, i pazienti in terapia sostitutiva tiroidea possono necessitare di un aumento della dose di ormoni tiroidei in caso di somministrazione concomitante di questi medicinali.
Prodotti a base di soia

I prodotti a base di soia possono ridurre l'assorbimento intestinale della levotiroxina. Pertanto, soprattutto all'inizio e dopo l'interruzione di un'alimentazione comprendente supplementi a base di soia, può essere necessaria una modifica del dosaggio di TIFACTOR.

Orlistat:

Possono verificarsi ipotiroidismo e/o ridotto controllo dell'ipotiroidismo quando orlistat e levotiroxina vengono assunti contemporaneamente. Ciò può essere dovuto ad un ridotto assorbimento di sali di iodio e/o levotiroxina

Interferenze con esami di laboratorio:
La biotina può interferire con gli immunodosaggi tiroidei basati su un'interazione biotina/streptavidina, producendo risultati falsamente ridotti o falsamente aumentati (vedere paragrafo 4.4).

Inibitori della pompa protonica (PPI):
La co-somministrazione con PPI può causare una riduzione dell'assorbimento degli ormoni tiroidei, per effetto dell'aumento del pH intragastrico causato dai PPI.
Durante il trattamento concomitante si raccomandano monitoraggio regolare della funzionalità tiroidea e monitoraggio clinico. Potrebbe essere necessario aumentare la dose di ormoni tiroidei.
Occorre prestare attenzione anche al termine del trattamento con PPI.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Tifactor? Dosi e modo d'uso


Posologia

Adulti

Il trattamento di qualsiasi disturbo della tiroide deve essere determinato su base individuale, considerando la risposta clinica, gli esami biochimici e il monitoraggio regolare.

La dose individuale giornaliera deve essere determinata sulla base dei risultati dei test di laboratorio e degli esami clinici. Poiché un certo numero di pazienti mostra elevate concentrazioni di T4 e fT4, la concentrazione sierica basale dell'ormone tiroide-stimolante fornisce una base più affidabile per il successivo decorso del trattamento.

I pazienti che passano da una soluzione orale alla compressa o dalla compressa alla soluzione orale devono essere attentamente monitorati. Lo stesso vale per i pazienti che passano da una marca all'altra di soluzioni orali a base di levotiroxina.

Ipotiroidismo (congenito o acquisito)

Adulti, bambini di età superiore a 12 anni
  • Dose iniziale: 50-100 microgrammi al giorno prima di colazione
  • Dose abituale di mantenimento: 100-200 microgrammi al giorno
La dose iniziale deve essere aggiustata da 25 a 50 microgrammi con incrementi ad intervalli di 3-4 settimane fino a che la risposta clinica e le misurazioni della tiroxina plasmatica e dell'ormone tiroide-stimolante non indichino che il deficit tiroideo è stato corretto e non sia stata stabilita la dose di mantenimento.

In caso di ipotiroidismo il trattamento dura generalmente per tutta la vita.

Popolazione pediatrica

La dose di mantenimento è generalmente da 100 a 150 microgrammi per m2 di superficie corporea.

Per i neonati e lattanti con ipotiroidismo congenito, nei quali è importante una rapida terapia sostitutiva, la dose iniziale raccomandata è da 10 a 15 microgrammi/kg peso corporeo/die per i primi 3 mesi. Dopodiché, la dose deve essere adattata individualmente in base alla risposta clinica e alla determinazione dei livelli plasmatici degli ormoni tiroidei e del TSH.

Per i bambini con ipotiroidismo acquisito, la dose iniziale raccomandata è di 12,5-50 microgrammi al giorno. La dose deve essere aumentata gradualmente ogni 2-4 settimane in base alla risposta clinica e alla determinazione dei livelli plasmatici degli ormoni tiroidei e del TSH finché una dose che assicuri una piena sostituzione sia stata raggiunta.

Per gli infanti la dose giornaliera totale deve essere somministrata almeno 30 minuti prima del primo pasto della giornata.

Gozzo non tossico diffuso e gozzo associato a tiroidite di Hashimoto

La dose raccomandata è 50-200 microgrammi/die.

Per i pazienti con gozzo non-tossico diffuso e livelli normali di T4 e TSH, il trattamento con levotiroxina può essere preso in considerazione. Se non si verifica una riduzione osservabile delle dimensioni del gozzo dopo 6-12 mesi di trattamento, la terapia con tiroxina deve essere interrotta.

In caso di gozzo non tossico diffuso e gozzo associato a tiroidite di Hashimoto il trattamento dura generalmente per tutta la vita.

Terapia soppressiva nel tumore della tiroide

La dose raccomandata è 150-300 microgrammi/die.

Adulti e anziani

Nei pazienti anziani, in pazienti con malattia coronarica e in pazienti che presentano ipotiroidismo da lungo tempo o ipotiroidismo grave, è richiesta particolare attenzione quando si inizia la terapia con ormoni tiroidei, ovvero, deve essere somministrata una bassa dose iniziale (per esempio 12,5 microgrammi al giorno) che dovrebbe essere aumentata lentamente e a intervalli lunghi (per esempio un incremento graduale di 12,5 microgrammi al giorno due volte al mese) con monitoraggio frequente degli ormoni tiroidei. Può essere necessario prendere in considerazione una dose più bassa della dose ottimale che assicuri la completa terapia sostitutiva e che non determina, di conseguenza, una completa correzione dei livelli di TSH.

Modo di somministrazione

Per uso orale. È preferibile assumere TIFACTOR come singola dose a stomaco vuoto, di solito prima di colazione. Le dosi devono essere separate da intervalli di diverse ore.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Tifactor?


Un aumento del livello di T3 è un indicatore di sovradosaggio più attendibile dell'aumento dei livelli di T4 o fT4.

Dopo sovradosaggio si manifestano i sintomi di un forte aumento dell'attività metabolica (vedere paragrafo 4.8). A seconda dell'entità del sovradosaggio, si raccomanda di interrompere il trattamento e di effettuare esami.

Sintomi consistenti in intensi effetti beta-simpaticomimetici come tachicardia, ansia, agitazione e ipercinesie possono essere alleviati dall'assunzione di betabloccanti. A seguito dell'assunzione di dosi eccessive del medicinale, la plasmaferesi può essere d'aiuto.

In seguito a sovradosaggio nell'uomo (con intento suicida) dosi di 10 mg di levotiroxina sono state tollerate senza complicazioni.

Sono stati riportati diversi casi di morte per attacco cardiaco improvviso in pazienti che facevano abuso di levotiroxina da molti anni.

Il sovradosaggio in seguito ad ingestione recente può essere trattato usando lavanda gastrica/emesi. Per mantenere la circolazione si usano propranololo e altre misure di supporto. È improbabile che farmaci anti-tiroidei come il propiltiouracile e il litio possano essere di beneficio nella prevenzione di crisi tireotossiche dovute ad assorbimento/azione ritardati.


EFFETTI INDESIDERATI


Quali sono gli effetti collaterali di Tifactor?


I seguenti effetti indesiderati sono generalmente dovuti ad un iperdosaggio e corrispondono ai sintomi dell'ipertiroidismo:

Aritmie, dolore anginoso, tachicardia, cefalgia, alterazioni del ciclo mestruale, pseudotumor cerebri, crampi ai muscoli scheletrici, mal di testa, irrequietezza, eccitabilità, rossore, collasso circolatorio nei neonati pretermine con basso peso alla nascita (vedere paragrafo 4.4), sudorazione, diarrea, eccessiva perdita di peso e debolezza muscolare, insonnia, tremori, febbre, vomito, palpitazioni e intolleranza al calore. Queste reazioni scompaiono generalmente a seguito della riduzione della dose del medicinale o della sospensione del trattamento.

Sono state inoltre riportate reazioni di ipersensibilità che includono eruzione cutanea, orticaria, prurito, edema e angioedema.

Sono state occasionalmente riportate crisi tiroidee a seguito di intossicazione massiva o cronica e si sono verificate aritmie cardiache, insufficienza cardiaca, coma e morte.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Tifactor durante la gravidanza e l'allattamento?


Le donne in trattamento con dose di mantenimento per l'ipotiroidismo che entrano in gravidanza devono essere attentamente monitorate. Levotiroxina sodica non attraversa rapidamente la placenta nel secondo e terzo trimestre, ma può farlo durante il primo. Non sono noti effetti cancerogeni o teratogeni di levotiroxina sodica.

Durante la gravidanza e in particolare durante l'allattamento il trattamento con levotiroxina deve essere proseguito costantemente. La dose richiesta durante la gravidanza può anche essere aumentata.

L'esperienza ha mostrato che non c'è evidenza di teratogenicità e/o fetotossicità indotta dal farmaco nell'uomo ai dosaggi terapeutici raccomandati. Dosi eccessivamente alte di levotiroxina durante la gravidanza possono avere un effetto negativo sullo sviluppo fetale e postnatale.

Durante la gravidanza, la terapia combinata per l'ipertiroidismo con levotiroxina e agenti antitiroidei non è indicata. Questa combinazione richiede dosi più elevate di agenti antitiroidei, che sono noti oltrepassare la placenta e indurre ipotiroidismo nel lattante.

I test diagnostici della soppressione della funzione tiroidea non devono essere effettuati durante la gravidanza, poiché l'impiego di sostanze radioattive nelle donne in gravidanza è controindicato.

Allattamento

La levotiroxina è escreta nel latte materno durante l'allattamento ma le concentrazioni raggiunte alle dosi terapeutiche raccomandate non sono sufficienti a causare lo sviluppo di ipertiroidismo o la soppressione della secrezione di TSH nel lattante.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Tifactor sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Non sono stati eseguiti studi sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, poiché la levotiroxina è identica all'ormone tiroideo fisiologico, non è attesa alcuna influenza di TIFACTOR sull'abilità di guidare veicoli o sull'uso di macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


5 ml di soluzione orale contengono 25 microgrammi di levotiroxina sodica.

5 ml di soluzione orale contengono 50 microgrammi di levotiroxina sodica.

5 ml di soluzione orale contengono 100 microgrammi di levotiroxina sodica.

Eccipienti con effetti noti:

Sodio metilidrossibenzoato (E219): 9 mg per una dose da 5 ml.

Glicerolo: 3,780 mg per una dose da 5 ml.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Glicerolo

Acido citrico monoidrato

Metil-paraidrossibenzoato di sodio (E219)

Idrossido di sodio

Acqua purificata


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 18 mesi

Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flaconi: Flaconi di vetro ambrato (Tipo III)

Chiusura: Chiusura anti-manomissione, a prova di bambino

Confezione: 75 ml, 100 ml e 2 x75 ml

Una siringa da 5 ml per somministrazione orale con una graduazione da 0,1 ml e il corrispondente adattatore fissato sul collo del flacone.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 06/12/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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