Klacid

21 novembre 2024

Klacid


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Cos'è Klacid (claritromicina)


Klacid è un farmaco a base di claritromicina, appartenente al gruppo terapeutico Antibatterici macrolidi. E' commercializzato in Italia da Jakinmed S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Klacid disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Klacid disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Klacid e perchè si usa


Deve essere tenuta in considerazione la guida ufficiale sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

KLACID è indicato negli adulti e negli adolescenti di età superiore ai 12 anni.

Trattamento di infezioni causate da patogeni sensibili alla claritromicina.

Infezioni del tratto rino-faringeo (tonsilliti, faringiti), dei seni paranasali.

Infezioni del tratto respiratorio inferiore: bronchiti, polmoniti batteriche e polmoniti atipiche.

Infezioni della pelle: impetigine, erisipela, follicolite, foruncolosi e ferite infette.

Inoltre per KLACID 250 mg Compresse rivestite e per KLACID 250 mg Granulato per sospensione orale:

Infezioni odontostomatologiche acute e croniche sostenute da germi sensibili.

Inoltre, per KLACID 500 mg Compresse rivestite, per KLACID 250 mg Granulato per sospensione orale e per KLACID 500 mg Granulato per sospensione orale:

Infezioni micobatteriche, localizzate o diffuse, sostenute da Mycobacterium avium o Mycobacterium intracellulare.

Infezioni localizzate dovute a Mycobacterium chelonae, fortuitum o kansasii.

La claritromicina, in presenza di riduzione dell'acidità gastrica, è indicata nell'eradicazione dell'Helicobacter pylori, producendo un conseguente decremento della ricorrenza dell'ulcera peptica.

Indicazioni: come usare Klacid, posologia, dosi e modo d'uso


 Posologia

La dose raccomandata di claritromicina nell'adulto e negli adolescenti oltre i 12 anni di età è 1 compressa o 1 bustina da 250 mg ogni 12 ore.

Nei casi di infezioni gravi il dosaggio può essere aumentato fino a 500 mg ogni 12 ore.

La durata di trattamento è 5 – 14 giorni, ad esclusione del trattamento della polmonite acquisita in comunità e della sinusite che richiedono 6 – 14 giorni.

Nei pazienti adulti con infezioni da micobatteri, la dose raccomandata è 500 mg due volte al giorno.

Si raccomanda, nel trattamento di infezioni diffuse da Mycobacterium Avium Complex in pazienti affetti da AIDS, di proseguire il trattamento fino all'ottenimento di risultati clinici o microbiologici e dopo valutazione clinica. La claritromicina deve essere usata in combinazione con altri medicinali antimicobatterici.

Nelle infezioni odontostomatologiche, la dose raccomandata è di 250 mg ogni 12 ore per una durata di 5 giorni.

Schema posologico nell'eradicazione dell'Helicobacter pylori:

Tripla terapia

Claritromicina 500 mg due volte al giorno in associazione con omeprazolo 20 mg una volta al giorno ed amoxicillina 1000 mg due volte al giorno per 14 giorni.

Claritromicina 500 mg due volte al giorno in associazione con lansoprazolo 30 mg due volte al giorno ed amoxicillina 1000 mg due volte al giorno per 14 giorni.

Claritromicina è stata usata inoltre anche nei seguenti schemi terapeutici:
  • claritromicina + tinidazolo e omeprazolo o lansoprazolo
  • claritromicina + metronidazolo e omeprazolo o lansoprazolo
  • claritromicina + tetraciclina, bismuto subsalicilato, e ranitidina
  • claritromicina + amoxicillina e lansoprazolo
  • claritromicina + ranitidina bismuto citrato
Popolazioni speciali

Pazienti con compromissione renale

Nei pazienti con insufficienza renale in cui la clearance della creatinina è inferiore a 30 ml/min, il dosaggio di claritromicina deve essere ridotto della metà, ad esempio 250 mg una volta al giorno oppure 250 mg due volte al giorno in caso di infezioni gravi.

In tali pazienti la somministrazione non deve essere proseguita oltre i 14 giorni.

Popolazione pediatrica

Nei bambini con meno di 12 anni di età, l'uso di KLACID compresse rivestite, KLACID 250 mg e 500 mg granulato per sospensione orale non è raccomandato. In tal caso usare KLACID 125 mg/5 ml granulato per sospensione orale o KLACID 250 mg/5 ml granulato per sospensione orale in flacone munito di cucchiaio o di siringa-dosatrice.

Rischio cardiotossico

Per il rischio cardiotossico, vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.8.

Modo di somministrazione

Uso orale.

Preparazione della sospensione orale in bustine: al momento della somministrazione/assunzione versare il granulato contenuto nella bustina in un bicchiere d'acqua. Agitare fino ad ottenere una sospensione omogenea.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Klacid


  • Ipersensibilità al principio attivo, agli antibiotici della classe dei macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Somministrazione concomitante di claritromicina con uno qualsiasi dei seguenti medicinali: astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina, dal momento che possono indurre un prolungamento dell'intervallo QT ed aritmie cardiache, inclusa tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).
  • Somministrazione concomitante di claritromicina con ticagrelor, ivabradina o ranolazina.
  • Somministrazione concomitante di claritromicina ed alcaloidi dell'ergot (ergotamina o diidroergotamina), perché può condurre a tossicità da segale cornuta (vedere paragrafo 4.5).
  • Somministrazione concomitante di claritromicina e midazolam per uso orale (vedere paragrafo 4.5).
  • La co-somministrazione di claritromicina e lomitapide è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
  • La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con pregresso prolungamento dell'intervallo QT (prolungamento dell'intervallo QT, congenito o acquisito, documentato) o aritmia cardiaca ventricolare, inclusa torsione di punta (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
  • La claritromicina non deve essere somministrata contemporaneamente agli inibitori della HMG-CoA riduttasi (statine), che sono estensivamente metabolizzati dal CYP3A4 (lovastatina o simvastatina), a causa dell'aumentato rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi (vedere paragrafo 4.5).
  • La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con disturbi elettrolitici (ipokaliemia o ipomagnesiemia, a causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT).
  • La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica associata a danno renale.
  • Come con altri potenti inibitori dell'enzima CYP3A4, la claritromicina non deve essere usata in concomitanza con colchicina (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

Klacid può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Non è stata valutata la sicurezza della claritromicina per l'utilizzo nelle donne in stato di gravidanza. Sulla base dei risultati ottenuti da studi su animali e dall'esperienza nell'uomo, non può essere esclusa la possibilità di effetti dannosi sullo sviluppo embrio-fetale. Alcuni studi osservazionali che hanno valutato l'esposizione alla claritromicina durante il primo e il secondo trimestre hanno riportato un aumento del rischio di aborto spontaneo rispetto all'assenza di uso di antibiotici o all'uso di altri antibiotici durante lo stesso periodo. Gli studi epidemiologici disponibili sul rischio di gravi malformazioni congenite con l'uso di macrolidi, compresa la claritromicina, durante la gravidanza forniscono risultati contrastanti. Di conseguenza non è raccomandato l'uso in gravidanza senza un'attenta valutazione del rischio/beneficio.

Allattamento

Non è stata valutata la sicurezza della claritromicina per l'utilizzo durante l'allattamento. La claritromicina è escreta nel latte materno in piccole quantità. È stato stimato che un neonato allattato esclusivamente al seno riceverebbe circa l'1,7% della dose materna di claritromicina aggiustata per il peso.

Fertilità

Studi condotti sul ratto, non hanno mostrato alcuna evidenza di effetti nocivi sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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