21 novembre 2024
Optalidon
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Cos'è Optalidon (propifenazone + butalbital + caffeina)
Optalidon è un farmaco a base di propifenazone + butalbital + caffeina, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Perrigo Italia S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Optalidon disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Optalidon disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Optalidon e perchè si usa
Trattamento sintomatico degli stati dolorosi quali: cefalea; reumatismo articolare e muscolare; dolori di denti; dolori mestruali e algie in genere.
Indicazioni: come usare Optalidon, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Adulti (al di sopra dei 18 anni): 1-2 compresse rivestite o 1 supposta più volte al giorno.
Dose massima giornaliera: 6 compresse rivestite o 2-3 supposte.
Popolazioni speciali
Popolazione pediatrica
OPTALIDON è controindicato nei pazienti con meno di 18 anni di età (vedere il paragrafo 4.3 “Controindicazioni“).
Pazienti anziani: nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico dopo valutazione clinica, con eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Modo di somministrazione
OPTALIDON compresse rivestite
Uso orale. Le compresse di OPTALIDON vanno ingerite senza masticarle. L'assunzione delle preparazioni analgesiche orali deve avvenire a stomaco pieno.
OPTALIDON supposte
Uso rettale.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Optalidon
- Ipersensibilità ai principi attivi o ad altre sostanze strettamente correlate da un punto di vista chimico e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Sovradosaggio ed intossicazione da alcool, ipnotici, analgesici e farmaci psicotropi.
- Granulocitopenia.
- Porfiria.
- Carenza di glucosio -6 - fosfato-deidrogenasi.
- Gravidanza ed allattamento.
- Età inferiore ai 18 anni.
Optalidon può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
L'uso del medicinale è controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.
Dalla ventesima settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di FANS potrebbe causare oligoidramnios derivante da una disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed è generalmente reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte delle quali si è risolta dopo la sospensione del trattamento.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
- Tossicità cardiopolmonare (costrizione prematura/ chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- Disfunzione renale (vedere sopra);
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- Possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse;
- Inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza OPTALIDON è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Quali sono gli effetti indesiderati di Optalidon
Per la presenza del butalbital sono possibili i seguenti effetti indesiderati:
Patologie del sistema nervoso
- sonnolenza;
- stordimento;
- sedazione.
Patologie dell'orecchio e del labirinto
- vertigine.
Per la presenza del propifenazone sono possibili i seguenti effetti indesiderati:
Patologie gastrointestinali
- nausea;
- vomito;
- dolore addominale.
Patologie del sistema emolinfopoietico
- leucopenia;
- agranulocitosi.
Patologie renali e urinarie
- insufficienza renale acuta;
- nefrite interstiziale;
- ematuria.
Per la presenza di caffeina sono possibili i seguenti effetti indesiderati:
Disturbi psichiatrici
- eccitazione;
- insonnia;
- irritabilità.
Patologie cardiache
- tachicardia.
In rari casi sono state riscontrate reazioni allergiche di diverso tipo e sede, più frequentemente a carico della cute e delle mucose con eruzioni cutanee, orticaria, prurito nonchè, in rarissimi casi, fenomeni anafilattici.
Sedazione, atassia, nistagmo e confusione mentale possono insorgere, soprattutto negli anziani, a seguito della somministrazione di dosaggi elevati.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Patologie correlate:
- Bronchite
La bronchite acuta è un'infiammazione dell'epitelio (rivestimento interno) dei bronchi: come curarla, cause e sintomi. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Rosolia
Infezione virale acuta caratterizzata dalla comparsa di una tipica eruzione cutanea. La rosolia è causata da un virus ad RNA, la cui infezione, una volta contratta, lascia un'immunità permanente. Per questa ragione si tratta di una malattia tipicamente infantile. - Sindrome premestruale
I segnali più comuni sono un fastidioso senso di tensione al seno, cefalea, gonfiore addominale e crampi, nervosismo, irritabilità, tristezza e crisi di pianto. Alcune donne risentono dei cambiamenti ormonali più delle altre ma sintomi scompaiono dopo l'inizio delle mestruazioni - Sinusite
Infiammazione acuta o cronica delle mucose dei seni paranasali. Questi sono cavità piene d'aria scavate nelle ossa della faccia (massiccio facciale), tutte comunicanti con il naso. - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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