Il burn out

14 dicembre 2022

Il burn out



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Sempre più spesso, e soprattutto nel corso degli ultimi due anni in relazione alla pandemia, si sente parlare di "burn out". Ma di cosa si tratta esattamente?

Definizione


L'origine del termine, che letteralmente significa "esaurito" o "bruciato dentro" connota uno stato di generale affaticamento, logoramento e disinteresse per la propria professione.

La sindrome del "burn out" è stata riconosciuta dall'Oms nel 2019 e inserita nel manuale ICD-11; non è tuttavia riconosciuta come una condizione medica, ma come "fenomeno occupazionale": il risultato di una condizione di stress cronico legata al contesto lavorativo, che non è stata efficacemente gestita e contenuta.

Il burn out si caratterizza per un generale senso di mancanza di energia o di sfinimento, per una crescente distanza mentale dal proprio lavoro, con sentimenti di cinismo e negatività nei confronti dello stesso, e per un conseguente calo delle prestazioni professionali.

È importante sottolineare che il concetto di burn out si riferisce in modo specifico al contesto lavorativo, e non dovrebbe essere utilizzato per descrivere situazioni che riguardano altre aree della vita. Spesso, infatti, il concetto di burn out viene utilizzato per descrivere una condizione di stress in ambito familiare o delle relazioni. Viene spesso confuso con il disturbo post-traumatico da stress, ma si tratta di due condizioni diverse.

In un primo tempo la sindrome di burn out è stata associata solo alle professioni assistenziali e sanitarie, successivamente il significato è stato esteso a ogni contesto lavorativo che presenti livelli di stress elevato e prolungato.

In ogni caso, si verifica quando l'individuo non dispone delle risorse necessarie a gestire uno stato di esaurimento psico fisico, dovuto a una situazione lavorativa logorante. Qualora invece lo stress sia solo temporaneo, prevedibile e recuperabile per mezzo di pause di riposo, non si è in presenza di burn out.


Cause del burn out


Alcuni fattori che si riscontrano in ambito lavorativo possono innescare la sindrome del burn out, e minare la psiche dei lavoratori. Tra questi, il sovraccarico lavorativo, la mancanza di controllo sullo svolgimento delle proprie mansioni e l'esclusione dai processi decisionali che le riguardano, scarse e poco chiare aspettative di lavoro, rapporti disfunzionali con i colleghi o con i superiori, picchi di lavoro nei quali è richiesta una costante concentrazione, eccessivo squilibrio tra la vita lavorativa e la vita privata.


Sintomi e conseguenze

Alcuni sintomi possono essere considerati dei campanelli di allarme della sindrome del burn out: mal di testa, insonnia, disturbi gastrici. In genere, infatti, il burn out si sviluppa gradualmente, a seguito di un crescente ritmo lavorativo che, dopo una iniziale fase nella quale la persona riesce a far fronte ai propri impegni e compiti, finisce per innescare un processo di sfinimento psichico e fisico, con conseguenze sulle prestazioni lavorative.

A livello di salute fisica e psichica, la sindrome del burn out può causare stati di affaticamento, rabbia e irritabilità, insonnia, apatia, tristezza e demoralizzazione, con un generale calo del tono dell'umore. A questi possono seguire dinamiche riguardanti l'eccesso di alcol o l'uso di sostanze stupefacenti. Il burn out è inoltre un fattore di rischio per l'insorgenza di malattie cardiache, ipertensione, diabete.

A livello della condizione lavorativa, le persone che si trovano nella condizione di burn out potrebbero reagire con una riduzione delle prestazioni lavorative, assenteismo, abbandono del posto di lavoro.


Diagnosi e terapie per la sindrome del burn out

La diagnosi di sindrome del burn out viene posta da un medico specialista -come psicologo, psichiatra, medico del lavoro- sulla base di colloqui volti ad approfondire la sintomatologia e di criteri di riferimento stabiliti dall'OMS.

Un intervento precoce, con un supporto psicologico o medico adeguato, può evitare di incorrere in conseguenze poi più difficile da fronteggiare. Per affrontare e risolvere uno stato di burn out occorre una modifica del comportamento e dello stile di vita, cercando di migliorare le relazioni sul posto di lavoro e di trovare un equilibrio tra vita professionale e privata.

A tutto questo può essere associata una psicoterapia di tipo cognitivo- comportamentale, finalizzata al ripristino della funzionalità della persona e al recupero di una condizione di equilibrio.

Anche la pratica di attività fisica, che permette una migliore gestione dello stress, e di attività di mindfulness possono essere di aiuto. Quest'ultima, in particolare, si è dimostrata utile nella prevenzione del burn out di medici, infermieri e operatori sanitari.




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