Aritmie

19 ottobre 2004

Aritmie


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01 luglio 2004

Aritmie

Gradirei porre un quesito. Sono una donna di 35 anni.
Ricordo episodi di una strana e incontrollabile
tachicardia da quando avevo circa 10 anni e i miei mi
forzavano a mangiare perchè io ero del tutto
inappetente. Nell'età adulta ho avuto forse una o due
volte all'anno questo disturbo che così come si
presentava, tanto spontaneamente si interrompeva
lasciandomi solo un pò stordita. Non ho mai saputo
darmi una spiegazione e nemmeno i medici me le
sapevano dare, nonostante i vari esami e test, tutto
era ok e il mio cuore sano. Quindi ho praticato il
fitness dall'età di 16 anni. Solo da un paio di anni
però, mi sono accorta che, correndo veloce, questi
disturbi erano piu frequenti. Ho messo un holter
cardiaco h24 e tutto ok ma quando ho fatto l'esame da
sforzo al cicloergometro all'acme dello sforzo è
sopraggiunta quella strana senzazione che si chiama
tachicardia parossistica sopraventricolare. Mi è stato
consigliato studio elettrofisiologico ma la cosa
veramente mi spaventa. Mi chiedo: posso fare
un'attività blanda senza per questo correre il rischio
di avere queste crisi (che per altro non durano mai
più di un minuto, anche se sono proprio fastidiose a
sentirsi)? Ora credo che il problema sia legato anche
alla mia psiche visto che ultimamente ho di questi
disturbi anche se salgo una sola rampa di scale o se
faccio l'amore. A proposito, ho un bellissimo bambino
di 11 anni che pratica il nuoto da quando ne aveva 4 e
mio marito è un vero atleta. Possibile che io debba
vivere con queste paure pur avendo un cuore sano?
datemi un consiglio.
Cordiali saluti.

Risposta del 03 luglio 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa ANTONINA CARDIA


gentile signora, i sintomi che lei descrive, visto che sono stati esclusi coinvolgimenti cardiaci, sembrano proprio dipendere dalla sua psiche. Hanno le caratteristiche delle crisi d' Ansia. Al posto suo starei molto tranquilla e cercherei di non pensare continuamente alla possibilità che le arrivi un attacco: meno ci pensa e meno capiterà: Potrebbe esserle di grosso aiuto un'attività fisica molto rilassante come lo yoga. La saluto cordialmente

Dott. Ssa Antonina Cardia
Medicina Territoriale
LIMBIATE (MI)

Risposta del 05 luglio 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Se ho ben capito, la diagnosi è stata di tachicardie parossistiche sopraventircolari.
In effetti il loro scatenamento spesso è legato a uno stato di Ansia, anche passeggero, momentaneo.
E' sempre meglio approfondire la dinamica della conduzione cardiaca, possono esserci dei piccoli loop congeniti di tessuto di conduzione che, in particolari momenti, prendono il sopravvento.
Il primo rimedio serio è sicuramente quello di impegnarsi a prendere la vita in un altro modo. Non permetta che le cose quotidiane la tocchino più di quel tanto.
Controlli il livello di potassio nel sangue e, se fosse tendenzialmente basso, si faccia prescrivere integratori. Non scenda mai sotto il valore ematico di 3, 8 mEq/L
Un cuore allenato dovrebbe diminuire il rischio di tachicardie: le aritmie dovrebbero manifestarsi a sforzo concluso, ma se il cuore è allenato allo sforzo, gli eventi dovrebbero diminure.
In caso di tachicardia, si sieda, anche per terra, appoggiandosi con la schiena alla parete, e respiri con l'addome. Se riesce a riempire bene l'addome di aria e a respirare, la tachicardia dovrebbe cessare immediatamente.
Cordialità.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista attività privata
MILANO (MI)

Risposta del 19 ottobre 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA DOMENICA SORBO


Gentile Signora,
non ho ben capito dalla Sua lettera se, durante il test da sforzo è stata realmente documentata una tachicardia parossistica sopraventricolare: se così fosse, sarebbe semplica da parte di un cardiologoc esperto, identificare l'orgine elettrica dele aritmie e consigliarle la terapa farmacologica più adatta. In caso contrario, il suo cardiopalmo risulterebbe tuttora inspiegabile. Lo studio elettrofisiologico transesofageo che le è stato consigliato, è senza dubbio l'indagine più utile per riprodurre in laboratorio l'aritmia responsabile del suo cardiopalmo e trovare una terapia mirata e, le assicuro, non è pericoloso nè doloroso, ma solo genera una sensazione di fastidio dietro lo sterno.
Ad ogni buon conto, le tachicardie parossistiche, se non sono presenti sintomi maggiori, come le sincopi, non sono particolarmente pericolose, ma possono inficiare la qualità della vita di un soggetto. Per questo se le Sue crisi sono frequenti e le generano apprensione, si sottoponga tranquillamente allo SEF e alla più adatta terapia per viveve in serenità i bei momenti con la sua famiglia. e. . inoltre, il cuore può essere veramente sano nonostante le tachicardie.

Cordialità

Dott. Maria Domenica Sorbo
Medico Ospedaliero



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