22 febbraio 2013
Dolore epigastrico persistente
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20 febbraio 2013
Dolore epigastrico persistente
salve dottore sono una donna di 41 anni che da circa 1 anno soffre di persistente dolore epigastrico. ho effettuato gastroscopia, esami completi del sangue, delle feci (parassiti) e della tiroide ed ecoaddome che hanno dato esito negativo. Nonostante gli esiti negativi continuo tutt'oggi a soffrire costantemente di dolore epigastrico ed iperacidità. in questi mesi dopo controllo specialistico ho seguito terapia a base di pantoprazolo, riopan e levopraid con scarsi risultati. Ho inoltre fatto una scintigrafia gastroesofagea che ha dato i seguenti risultati:esofagea: in ortastatismo episodico rallentamento del transito dei boli radiottivi lungo il terzo medio dellesofago e rallentamento piu persistente all'estremo distale che si risolve spontaneamente.
in clinostatismo: costante rallentamento transito boli radioattivi lungo terzo medio dellesofago e maggiormete all'estremo distale con completa risoluzione (gia' prima del bolo freddo). Multipli episodi antiperistaltici nel terzo medio. Al termine deglutizione boli caldi netto reflusso dal terzo inferiore al terzo medio.
Scintigrafia gastrica: le immagini sequenziali della regione addominale acquisite dopo somministrazione di pasto radioattivo semisolido e la curva ad esse associata, documentano rallentato transito intragastrico e gastrointestinale della radioattività, con dimezzamento dell'attività gastrica pari a 131 min.
Ad oggi il problema sussiste ed è stato qualificato come "dolore funzionale" in quanto non c'è disfagia. Volevo un suo gentile parere sulla mia situazione
Grazie
Risposta del 21 febbraio 2013
Risposta a cura di:
Dott. MARIO ROGHETO
Nel 65% dei pazienti con patologico reflusso gastro esofageo gli esami diagnostici non mettono in evidenza alcunchè di patologico.
Si rivolga a qualcuno che le possa eseguire una manometria esofagea ed eventualmente provi a cambiare farmaco per il trattamento della acidità
Dott. Mario Rogheto
Casa di cura convenzionata
Medico Ospedaliero
Specialista in Chirurgia generale
Specialista in Gastroenterologia
Pesaro (PU)
Risposta del 22 febbraio 2013
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
Dagli esami risulterebbe che i movimenti del suo tratto digestivo superiore (la peristalsi) non siano perfetti e ben coordinati. Questo fatto giustificherebbero una digestione difficile e anche un eventuale reflusso gastro-esofageo, ma difficilmente un dolore persistente. Lo scarso risultato della terapia eseguita condiglierebbe di valutare se il dolore non sia a carico dello stomaco, ma di altri organi, per esempio il colon o le strutture della parete addominale.
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Milano (MI)
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