12 gennaio 2005
Edemi alle caviglie
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09 gennaio 2005
Edemi alle caviglie
Molto probalbilmente l'argomento scelto non e' attinente alla domanda che vi sottoporro' ma nell'indice non ho trovato quello relativo all'endocrinologia. Mia madre di anni 72, a Settembre 2004 e' stata operata di tiroidectomia per nodulo sospetto. Ha successivamente effettuato radioterapia con radioiodio 131. Dopo l'operazione ha assunto giornalmente la dose di Levotiroxina sintetica di 125 mg. Al primo controllo effettuato il 6 Dicembre 2004 il TSH risultava 0, 5, il prossimo sara' il 10 Gennaio 2005. A meta' Dicembre, dopo circa 15 gg da terapia radiometabolica hanno iniziato a gonfiarsi in modo molto evidente le caviglie, senza dolorare. L'endocrinologo non ha dato importanza al problema ma noi abbiamo approfondito con ecodoppler arti inferioti, ecocardiodoppler, ecografia pelvica e analisi dell'azotemia e della creatinina. Il tutto e' risultato negativo. Allora abbiamo consultato un medico internista che clinicamente ha diagnosticato un mixedema da non corretta posologia di somministrazione di ormoni tiroidei(sottodosaggio). Preciso che i medici del reparto di medicina nucleare avevano consigliato di assumere dosi giornaliere di Levotiroxina di 150 mg. , cosa non condivida dall'endocrinologo stante l'eta' di mia madre onde evitare problemi cardiovascolari. Il gonfiore si e' risolto con la somministrazione di diuretici. Quando questi vengono sospesi le caviglie tornano a gonfiarsi fino a meta' gamba. Ora io vi chiedo se e' possibile che la somministrazione in atto non sia adeguata al suo metabolismo e possa comportare squilibri tali. Se avessi saputo tutte queste complicanze, che oltretutto mi sembrano sottovalutate, avrei riflettuto un attimo prima di farla operare. Attendo da Voi esperti una risposta, con cortese urgenza perche' ora non so proprio piu' a chi rivolgermi. Grazie.Risposta del 12 gennaio 2005
Risposta a cura di:
Dott. DANTE BENCI
Se gli edemi agli arti inferiori rispondono bene all'uso di diuretici forse è preferibile usare questi monitorando gli elettroliti (potassio) piuttosto che aumentare le dosi di L-tiroxina che potrebbero causare problemi cardiaci in un soggetto anziano.
Dott. Dante Benci
Medicina generale convenz.
MONTEVARCHI (AR)
Risposta del 12 gennaio 2005
Risposta a cura di:
Dott. GIANCARLO MAGRI
innanzitutto, data la succesiva terapia con radioiodio, penso che il nodulo fosse non "sospetto" ma costituito da carcinoma differenziato della tiroide.
Il valore di TSH 0. 5 che segnala conente di escludere la presenza di disturbi metabolici legati ad una insufficienza della terapia con Ltiroxina. Concordo con la risposta del collega che suggerisce di valutare altre ipotesi ( il rapporto peso/altezza riportato farebbe piuttosto pensare ad altre forme di diemetabolismo se non ad un Diabete +o- latente)
Per quanto riguarda il differente dosaggio suggerito da endocrinologo e medico nuclere (appartengo a quest'ultima" famiglia") cerco di spiegarglielo. Il dosaggio di 125 è sufficiente ad una terapia sostitutiva; il portarlo a 150 avrebbe lo scopo di "sopprimere" il TSH che costituisce un POTENZIALE fattore di crescita di EVENTUALI cellule maligne ancora presenti. Entrambi questi dosagg comunquei, visto il TSH, non modificano significativamente il metabolismo; a 150 potrebbe avere qualche palpitazione in più, e data l'età, il vantaggio dal punto di vista oncologico, sarebbe comunque minimo
Dott. Giancarlo Magri
Medico Ospedaliero
BRESCIA (BS)
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