Escherichia coli

18 giugno 2004

Escherichia coli


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12 giugno 2004

Escherichia coli

Dottore, abbiamo scoperto pochi giorni fa, dopo una serie di analisi cliniche che mia figlia, età 20 anni, è risultata positiva al batterio Escherichia coli. Le analisi sono partite da una serie di disturbi di lieve entità come dolore all'altezza dei reni, necessità in alcune giornata di urinare molto frequentemente con brucione alla minzione ed una urina di colore stranamente rossastra e torbida. Il tasso della VES è risultato anche abbastanza elevato.
Come si può contrarre questa malattia? Quali sono le cure più idonee per debellarla totalmente? E' trasmissibile ai familiari? Quali conseguenze può comportare e qual'è il regime di vita e dietetico più idoneo per una completa guarigione? Ci sono farmaci specifici?
Capisco che sto facendo troppe domande ma spero che vogliate capire lo stato di apprensione di un genitore alla comparsa di una malattia "strana": Spero che voglia essere così gentile da rispondere in modo che possiamo eventualmente attivare sin da subito le regole terapeutiche più idonee. Le informazioni che abbiamo avuto in loco sono le più disparate e, quindi, inattendibili possibili.
Grato per una cortese sollecita risposta, porgo i miei più sentiti saluti, Franco Spinelli

Risposta del 15 giugno 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Buongiorno. Proviamo, anche se la descrizione non è chiarissima.
Sembra che sua figlia abbia una infezione delle vie urinarie, comprese quelle alte (bacinetto renale) dovute all'Escherichia coli, che è un comunissimo batterio che di solito si trova nell'intestino. Quanto a guarire da ciò, un antibiotico adatto ben dato e il gioco è fatto. Casomai il problema è costituito dal rispondere a come è successa una simile faccenda e quindi che provvedimenti prendere.
L'Escherichia coli di solito è confinato nell'intestino, ma può anche passare nel circolo sanguigno, non essere debellato dalle normali difese dell'organismo e poi localizzarsi altrove. Questo può avvenire nel caso che le difese immunitarie diminuiscano la loro funzione, cioè che siano un po' meno efficaci. Più comunemente lo stress e il caldo favoriscono queste condizioni.
Però, soprattutto nelle donne, il passaggio dell'Escherichia a livello delle vie urinarie può essere semplicemente meccanico, le vie urinarie femminili sono meno protette perché l'uretra (cioè il condotto che collega la vescica con l'esterno) è molto corta, e facilmente l'Escherichia risale attraverso questo percorso. Questo è in assoluto il caso più comune.
Perciò la protezione migliore è l'igiene, ossia lavarsi non solo quotidianamente ma anche tutte le volte che si svuola l'intestino, e conservare questa abitudine sempre e in ogni luogo! Attrezzandosi perciò adeguatamente anche quando si è fuori casa.
La stessa precauzione (cioè una igiene accurata) andrà presa quando inizieranno i primi rapporti sessuali, perché i piccoli traumi della zona favoriscono la risalita dell'Escherichia.
Se nonostante la cura antibiotica e le precauzioni igieniche il fenomeno dovesse ripetersi, allora forse varrà la pena di controllare che le vie urinarie non presentino qualche piccola malforamazione o che non ci siano calcoli. Ma se si tratta del primo episodio e la risposta agli antibiotici è pronta, sconsiglierei simili impegnativi procedimenti diagnostici, per il momento. A parte, forse, una ecografia delle vie urinarie, che non è un esame invasivo, per una sommaria ricerca di calcoli, soprattutto se in famiglia qualcuno ha già manifestato questa patologia.
Quanto alla trasmissibilità, non c'è alcun pericolo. Ovviamente, in tutto e per tutto usate sempre asciugamani personali, ma questo al di là della trasmissibilità batterica in questione.
Non mi preoccuperei delle conseguenze, che non dovrebbero esserci, e per quanto riguarda l'alimentazione, non esiste una dieta specifica (indicazione che cambierebbe se in futuro doveste accorgervi che invece c'è la tendenza a formare calcoli). Basta evitare i cibi piccanti che irriterebbero inutilmente la vescica.
Scriva ancora e ci tenga informati.
Cordialità.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista attività privata
MILANO (MI)

Risposta del 18 giugno 2004

Risposta a cura di:
Dott. MARIO DAMBROSIO


L'Escherichia coli è un battere confinato nell'intestino, ma può anche passare nel circolo sanguigno, e poi localizzarsi altrove. Questo avviene nel caso che le difese immunitarie diminuiscano la loro funzione: più comunemente lo stress e il caldo.
Nelle donne, il passaggio dell'Escherichia a livello delle vie urinarie può essere semplicemente meccanico, le vie urinarie femminili sono meno protette perché l'uretra è molto corta, e facilmente l'Escherichia risale attraverso questo percorso. La protezione migliore è l'igiene, ossia lavarsi non solo quotidianamente ma anche tutte le volte che si svuola l'intestino, eseguendo la manovra dall'alto verso il basso in modo da allontanare piuttosto che avvicinare il materiale fecale all'uretra. La stessa precauzione andrà presa quando inizieranno i primi rapporti sessuali, perché i piccoli traumi della zona favoriscono la risalita dell'Escherichia.
Se nonostante la cura antibiotica e le precauzioni igieniche il fenomeno dovesse ripetersi, controllare che le vie urinarie non presentino qualche piccola malforamazione o che non ci siano calcoli. Ma se si tratta del primo episodio e la risposta agli antibiotici è pronta, sconsiglierei simili impegnativi procedimenti diagnostici, a parte, forse, una ecografia delle vie urinarie, per una sommaria ricerca di calcoli, soprattutto se in famiglia qualcuno ha già manifestato questa patologia.
Quanto alla trasmissibilità, non c'è alcun pericolo. Ovviamente, in tutto e per tutto usate sempre asciugamani personali, ma questo al di là della trasmissibilità batterica in questione.
Non mi preoccuperei delle conseguenze, e per quanto riguarda l'alimentazione, non esiste una dieta specifica (indicazione che cambierebbe se in futuro doveste accorgervi che invece c'è la tendenza a formare calcoli). Basta evitare i cibi piccanti che irriterebbero inutilmente la vescica.

Dott. Mario Dambrosio
Specialista attività privata



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