16 aprile 2005
Tumore seno
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07 aprile 2005
Tumore seno
Salve, vista la sua valida esperienza in materia volevo chiederle un breve ma significativo parere sulle condizioni di salute di mia madre. Questo è il suo quadro clinico attuale dopo che è stata dal 2001 operata per tre volte per un tumore al seno con asportazione totale nel 2003. Ora presenta lesioni polmonari secondarie e sopra claveari. Alla Tac eseguita dopo 4 somministrazioni di FEC accelerato risulta stabilità di malattia polmonare e risposta sul linfonodo irradiato. Ora le viene consigliato capecitabina(non è usato soprattuto per i tumore del colon ?) 2gr. al mattino 2gr. La sera x 14gg poi una settimana senza e un altro ciclo. Ho letto su internet varie informazioni su questo farmaco e le volevo gentilmente chiedere: - una pastina 2 volte al di ha la stessa valenza della chemio fatta via endovenosa - vista la situazione le sembra che l'uso della sola capecitabina possa esser sufficiente o come ho spesso visto andrebbe abbinata ad altri farmaci. - inotre ho letto che in un istituto a Bari si "distruggono" le metastasi polmonari perchè in questo caso non è possibile? - siete a conoscenza di nuovi farmaci in uscita per queste problematiche (mia madre è Her 2 negativa) o di centri dove si effettuano terapie sperimentali? La Ringrazio infinitamente per l'attenzione per anche una pur breve risposta, Luca GalliRisposta del 16 aprile 2005
Risposta a cura di:
Dott. GIUSEPPE LUIGI BANNA
Gentile Signor Galli,
nel caso in cui sua madre non abbia un'età avanzata e non presenti patologie concomitanti che proscrivano l'utilizzo di chemioterapie più aggressive, potrebbero essere presi in considerazione altri trattamenti. Anzitutto, bisogna chiarire la reale situazione della malattia; poichè, qualora il quadro raiologico sia indicativo si sostanziale stabilità, non sarebbe necessario cambiare il trattamento in corso o comunque (in caso di completamento della dose prevista) di procedere ad una seconda linea di trattamento. Qualora invece la malattia sia in progressione, sarebbe probabilmente indicata una seconda linea di chemioterapia con un taxano (taxotere o taxolo), in eventuale associazione ad altri farmaci (tra cui anche la capecitabina). Esistono inoltre protocolli di studio sperimentali che a tali trattamenti convenzionali, associano nuove molecole biologiche (tipo molecole dirette contro il recettore del fattore di crescita IRESSA).
Cordialmente,
Dott. Giuseppe Luigi Banna
Casa di cura convenzionata
Specialista in Oncologia
ROZZANO (MI)
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