07 luglio 2014
Anoressia: storia di una guarigione
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Per fortuna c'erano i pinoli
Domitilla ha 15 anni, pesa 41 chili ed è alta un metro e 75, il cibo è la sua ossessione quotidiana. Per arrivare a questo peso si è autoimposta di mangiare sempre meno e muoversi sempre di più: vietato andare a dormire prima di mezzanotte, limitare i momenti in cui si è seduti, consumare più calorie possibili percorrendo centinaia di volte al giorno la scala interna in casa che conduce alla zona notte. Domitilla soffre di anoressia. Decide di farsi ricoverare in una clinica specializzata dopo essere caduta a terra per un collasso, chiusa in bagno. Sentiva le urla della madre che la chiamava e continuava a bussare e chiamarla, ma lei non aveva la forza di alzarsi per girare la chiave. Non è stata certo l'eccessiva magrezza a farla decidere, - il suo obiettivo dichiarato: «Noi aspiriamo a diventare ossa» - ma il senso di colpa per il dolore provocato ad una persona che amava e... la paura di morire. Ma si può guarire dall'anoressia? Il vero problema è davvero il cibo e il desiderio di dimagrire? Margherita De Bac, giornalista del Corriere della Sera, scrive il suo primo romanzo Per fortuna c'erano i pinoli (Newton Compton editori, 12,00 euro, 254 pp), una storia di amicizia e di amore, per raccontare a tutti cosa è l'anoressia. Si ispira a una storia vera, prende spunto dal diario di una ragazza che a 14 anni trascorre 100 giorni in un centro di cura. Mano a mano che il romanzo prende forma, diventa sempre più profonda l'amicizia tra Domitilla e Lucia, brillante avvocato quarantenne, che aiuta la protagonista a svelare sempre più il vero volto della malattia: il controllo sul cibo, e quindi sul corpo, è il modo per sentire di avere potere e controllo sulla propria via. L'anoressia è la conseguenza della mancanza di autostima e un profondo senso di inadeguatezza, il timore estremo di non piacere e di deludere gli altri, il timore di non valere niente. La sfida per perdere peso è il modo per sentirsi forte. Un libro che vuole trasmettere un messaggio positivo: dall'anoressia si può guarire. Una terapia adeguata in un centro specializzato, una madre attenta, un'amicizia speciale che spazza il timore di condividere la storia della malattia e le relative paure, e soprattutto la grande forza di volontà di Domitilla sono la nuova forza e speranza che prende spazio per una vita rinnovata, pronta anche per una storia d'amore.
Ilaria Pedretti
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