07 luglio 2017
Da Andreoli la nuova scienza del “bendessere” per vivere nel migliore dei modi
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Bendessere. Non è un errore di stampa ma un neologismo creato da Vittorino Andreoli, psichiatra di fama mondiale e componente della New York academy of sciences, per indicare una nuova disciplina che «analizza, produce e promuove il benessere» inteso come percezione mentale del proprio essere e che si pone in contrasto con il dominio dei sintomi, delle malattie e della medicina.
È questo l'argomento del suo volume "La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile", edito da Marsilio. La nuova disciplina vuole infatti costruire una vita positiva, dove il bene si relaziona con il buono e persino con il bello, spiega lo psichiatra veronese, e non mira alla rimozione di un danno, ma promuove qualità. «La salute» puntualizza «può essere una precondizione favorevole al raggiungimento del benessere, ma, paradossalmente, non è necessaria, poiché si può raggiungerlo anche se persiste un disturbo». Andreoli non si limita a una trattazione teorica di una condizione esistenziale che coinvolge il corpo, la mente e il 'sociale', ma fornisce per ciascuno di tali ambiti gli strumenti per vivere meglio. In relazione alla "mente" si citano aspetti che possono avere valenza positiva o negativa, a seconda se provati in eccesso o in misura adeguata: desideri, preoccupazioni, speranze, autoironia, humour, autostima, equilibrio, senso di colpa, capacità di resistere alle frustrazioni, fiducia. Riguardo alla "dimensione sociale", la trattazione riguarda gli aspetti della relazione (e della socialità), il conflitto (presupposto della diversità e, quindi, anche dell'amore), il bilancio frustrazioni-giustificazioni, la maschera («ognuno di noi ha un volto e alcune maschere») e la determinazione (l'agire nel mondo). Circa il "corpo" Andreoli esamina i concetti di presenza e assenza (maggiore o minore attenzione alla propria corporeità), l'esercizio (e la sedentarietà), il riposo, la sessualità, la vivacità (o voglia di vivere). Nel complesso il bendessere «comporta il sentirsi accettati, l'avere un senso» ed è fortemente correlato a due altri grandi tematiche: l'alimentazione e la bellezza.
E qui entrano in gioco altri due volumi, per i tipi dello stesso editore. Il primo, di cui è autore sempre Vittorino Andreoli, si intitola "Le forme della bellezza. Viaggio nell'arte del bendessere". La proposta di fondo del libro è quella di legare la bellezza - ma non di superfice o effimera, ma quella che sappia appagare i bisogni profondi dell'essere umano - al bendessere. Il risultato è una galleria di pensieri in dialogo con una selezione di opere d'arte (ricchissima la riproduzione iconografica, da Michelangelo a Tintoretto, da Goya a Bernini), attraverso cui lo psichiatra narra l'esperienza del bello in tutte le sue manifestazioni: il creato, la ragione, il sacro, i sentimenti, l'eleganza, il mistero. L'autore al termine identifica nelle pitture e nelle sculture alcune piccole unità che mostrano la continuità tra corpo, mente e dimensione sociale e che esprimono la bellezza nelle tre dimensioni: lo sguardo, il sorriso, il territorio dell'eros e le mani. Il tutto nella consapevolezza che «la bellezza ha la capacità di risvegliare dentro di noi un sentimento» e quindi rientrare nel dominio dell'affettività che, in ultima analisi, guida le persone più della razionalità. Dagli spunti offerti dagli artisti, Andreoli quindi esamina il loro influsso positivo sui comportamenti, operando una distinzione tra vari tipi di bellezza, distinguendo, tra le altre, quella di relazione, dei sentimenti, delle età, della morale, dei ricordi, delle visioni del mondo.
Centrato più sulla nutraceutica è invece "Bendessere e natura. La scienza per sentirsi bene" di Giada Caudullo, psicologa clinica allieva di Andreoli e presidente del College of naturopathic medicine (Cnm Italia). Il volume, perfettamente integrato nella disciplina del bendessere - guardando cioè all'essere umano nella sua totalità e non al singolo sintomo o alla singola patologia - offre una guida alle risorse offerte dagli integratori alimentari a varie concentrazioni e formulazioni per le specifiche esigenze legate a determinate età e condizioni della vita: gravidanza, infanzia, adolescenza, età adulta e della saggezza.
Arturo Zenorini
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
È questo l'argomento del suo volume "La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile", edito da Marsilio. La nuova disciplina vuole infatti costruire una vita positiva, dove il bene si relaziona con il buono e persino con il bello, spiega lo psichiatra veronese, e non mira alla rimozione di un danno, ma promuove qualità. «La salute» puntualizza «può essere una precondizione favorevole al raggiungimento del benessere, ma, paradossalmente, non è necessaria, poiché si può raggiungerlo anche se persiste un disturbo». Andreoli non si limita a una trattazione teorica di una condizione esistenziale che coinvolge il corpo, la mente e il 'sociale', ma fornisce per ciascuno di tali ambiti gli strumenti per vivere meglio. In relazione alla "mente" si citano aspetti che possono avere valenza positiva o negativa, a seconda se provati in eccesso o in misura adeguata: desideri, preoccupazioni, speranze, autoironia, humour, autostima, equilibrio, senso di colpa, capacità di resistere alle frustrazioni, fiducia. Riguardo alla "dimensione sociale", la trattazione riguarda gli aspetti della relazione (e della socialità), il conflitto (presupposto della diversità e, quindi, anche dell'amore), il bilancio frustrazioni-giustificazioni, la maschera («ognuno di noi ha un volto e alcune maschere») e la determinazione (l'agire nel mondo). Circa il "corpo" Andreoli esamina i concetti di presenza e assenza (maggiore o minore attenzione alla propria corporeità), l'esercizio (e la sedentarietà), il riposo, la sessualità, la vivacità (o voglia di vivere). Nel complesso il bendessere «comporta il sentirsi accettati, l'avere un senso» ed è fortemente correlato a due altri grandi tematiche: l'alimentazione e la bellezza.
E qui entrano in gioco altri due volumi, per i tipi dello stesso editore. Il primo, di cui è autore sempre Vittorino Andreoli, si intitola "Le forme della bellezza. Viaggio nell'arte del bendessere". La proposta di fondo del libro è quella di legare la bellezza - ma non di superfice o effimera, ma quella che sappia appagare i bisogni profondi dell'essere umano - al bendessere. Il risultato è una galleria di pensieri in dialogo con una selezione di opere d'arte (ricchissima la riproduzione iconografica, da Michelangelo a Tintoretto, da Goya a Bernini), attraverso cui lo psichiatra narra l'esperienza del bello in tutte le sue manifestazioni: il creato, la ragione, il sacro, i sentimenti, l'eleganza, il mistero. L'autore al termine identifica nelle pitture e nelle sculture alcune piccole unità che mostrano la continuità tra corpo, mente e dimensione sociale e che esprimono la bellezza nelle tre dimensioni: lo sguardo, il sorriso, il territorio dell'eros e le mani. Il tutto nella consapevolezza che «la bellezza ha la capacità di risvegliare dentro di noi un sentimento» e quindi rientrare nel dominio dell'affettività che, in ultima analisi, guida le persone più della razionalità. Dagli spunti offerti dagli artisti, Andreoli quindi esamina il loro influsso positivo sui comportamenti, operando una distinzione tra vari tipi di bellezza, distinguendo, tra le altre, quella di relazione, dei sentimenti, delle età, della morale, dei ricordi, delle visioni del mondo.
Centrato più sulla nutraceutica è invece "Bendessere e natura. La scienza per sentirsi bene" di Giada Caudullo, psicologa clinica allieva di Andreoli e presidente del College of naturopathic medicine (Cnm Italia). Il volume, perfettamente integrato nella disciplina del bendessere - guardando cioè all'essere umano nella sua totalità e non al singolo sintomo o alla singola patologia - offre una guida alle risorse offerte dagli integratori alimentari a varie concentrazioni e formulazioni per le specifiche esigenze legate a determinate età e condizioni della vita: gravidanza, infanzia, adolescenza, età adulta e della saggezza.
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