21 gennaio 2011
Aggiornamenti e focus
Filtri ad "ampio spettro" non proteggono bene da Uv
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L'analisi dei componenti di alcune creme per proteggere il viso dai raggi ultravioletti ha rivelato che, nella maggior parte dei casi, non contengono combinazioni e concentrazioni adeguate di ingredienti per svolgere questa funzione. L'equipe di dermatologi, guidata da Steven Wang del Memorial Sloan-Kettering cancer center di New York,è giunta a questa conclusione, valutando 29 prodotti solari venduti come protezioni ad "ampio spettro", che negli Stati Uniti vuol dire che filtrano i raggi Uv-A e Uv-B. In sostanza, i ricercatori hanno cercato nella formulazione le sostanze e le loro quantità, indicate in etichetta. Per essere efficaci, spiegano gli esperti questi prodotti dovrebbero contente un combinazione di almeno il 2% di avobenzone, il 3,6% octocrylene con o senza ecamsule al 2% e, se presente, almeno il 5% di zinco. Solo tre prodotti su quattro rispecchiavano la composizione corretta, e sei prodotti, tra cui uno più costoso di tutti, non contenevano sostanze attive per proteggere dagli Uv-A. Secondo Wang e molti altri esperti, negli Stati Uniti si sta pagando l'assenza di una regolamentazione ancora in via di definizione sui fattori di protezione da Uv-A. Ma nel frattempo, i dermatologi consigliano ai consumatori di leggere bene l'etichetta del prodotto che acquistano verificando la presenza di ingredienti protettivi, come, appunto, ossido di zinco, avobenzone e octocrylene.
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