Banche cordonali pubbliche: Italia prima in Europa

28 febbraio 2011
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Banche cordonali pubbliche: Italia prima in Europa



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Con le sue 19 biobanche pubbliche in 11 regioni per la raccolta del sangue da cordone ombelicale, da cui ricavare cellule staminali, «l'Italia è il Paese in Europa, e probabilmente nel mondo, con il più alto numero di banche pubbliche». A spiegarlo è Carlo Petrini, dell'unità di bioetica dell'Istituto superiore di sanità, durante un convegno organizzato dalla Pontificia accademia per la vita sulle banche di cordone ombelicale e il trauma post-aborto. Nel nostro Paese è consentita infatti la conservazione solo per uso allogenico, mentre è permesso l'uso autologo dedicato, cioè se al momento del parto c'è un rischio di salute accertato per il neonato o un altro membro della famiglia. «Chi vuole invece conservare il cordone per uso autologo» continua Petrini «può farlo all'estero a proprie spese, chiedendo l'autorizzazione alle Regioni. Fino all'anno scorso erano circa 9-10mila le richieste annuali fatte dalle coppie per esportare all'estero il cordone del proprio figlio, il più delle volte in Svizzera, Gran Bretagna, Germania e Repubblica di San Marino». In Europa, in base ai dati presentati, oltre all'Italia sono solo altri quattro gli Stati in cui sono vietate le biobanche private: Olanda, Francia, Belgio e Lussemburgo. Ma, rileva Petrini, «tutti i ddl in discussione al Parlamento prevedono l'apertura a biobanche private con formule diverse, perché c'é una grande pressione commerciale».



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