Europa, acrilammide ancora in molti alimenti

27 aprile 2011
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Europa, acrilammide ancora in molti alimenti



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Nonostante l'impegno volontario dell'industria alimentare, dopo le indicazioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), negli ultimi anni soltanto in tre gruppi di alimenti (nei cracker, nei biscotti per l'infanzia e nel pan di zenzero) su 22 é stata rilevata una tendenza verso l'abbassamento dei livelli di acrilammide, livelli che sono persino aumentati nei cracker di tipo svedese e nel caffè istantaneo, rimanendo invariati negli altri gruppi. È questo il bilancio che emerge dal report dell'Efsa, relativo al triennio 2007-2009, sull'efficacia delle misure volontarie adottate dall'industria alimentare. L'acrilammide è un composto chimico notoriamente cancerogeno e genotossico che solitamente si forma nei prodotti alimentari durante cotture a temperature elevate, come la frittura, la cottura al forno e alla griglia. In generale le patate fritte, le patatine, i biscotti e il pane morbido sono stati identificati come i principali responsabili dell'esposizione negli adolescenti e nei bambini e, infatti, «per abbassare l'esposizione complessiva» sottolinea l'Authority europea «sarebbe auspicabile ridurre ulteriormente i livelli di acrilammide presenti nei gruppi di alimenti che contribuiscono in misura maggiore all'esposizione a tale sostanza».



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