Oncologia in Italia: migliora l’assistenza ai pazienti

L'assistenza ai malati oncologici, in Italia, è in miglioramento soprattutto per quanto riguarda i servizi riabilitativi, offerti, nel 2001, dal 4,6% delle strutture oncologiche italiane, percentuale salita oggi al 47%, e i servizi per i malati terminali. Le strutture per le terapie del dolore, infatti, sono quadruplicate, e arrivano oggi a essere presenti nell'85% dei centri, mentre non superavano l'80% nel 2009, il 70% nel 2005 e il 20% nel 2001.
Questi sono i dati più rilevanti contenuti nella quinta edizione della Carta dei servizi dell'Oncologia Italiana - Libro Bianco, realizzata dall'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) presentato nel corso del XIV Congresso Nazionale dell'associazione, che si è chiuso lunedì a Roma. Secondo l'indagine, è in miglioramento anche il servizio di tomografia: nel 2003 era dotato di apparecchiature il 10% delle strutture, mentre oggi sono il 48. Dati positivi anche per scintigrafie e risonanze magnetiche: le prime sono erogate dal 66% dei centri (nel 2003 erano il 36%), le seconde dal 94% (nove anni fa erano 51). «Ci sono stati miglioramenti» ha aggiunto Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom «anche nella disponibilità di apparecchi per radioterapia, presenti nel 46% delle strutture oncologiche nel primo censimento Aiom del 2001, nel 60% nel 2009 e nel 70% oggi». Inoltre, nel nostro Paese esistono 192 strutture di Oncologia medica, si eseguono in media 6.170 visite ambulatoriali all'anno (erano 5.000 nel 2008, 3.000 nel 1999), mentre i ricoveri annuali sono 730 con una durata di circa cinque giorni. Ogni reparto dispone di 15 posti letto e di sei medici strutturati. «Un quadro confortante» ha concluso Cascinu «che pone una premessa indispensabile per costruire le reti oncologiche regionali».