Dieta Mediterranea scudo per il cervello

09 settembre 2013
Interviste

Dieta Mediterranea scudo per il cervello



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La Dieta Mediterranea fa davvero bene al cervello. Lo confermano i ricercatori della Medical School dell'università di Exter (Regno Unito) che hanno appena pubblicato su Epidemiology una analisi comparata su dodici ricerche effettuate negli ultimi anni sul rapporto tra un regime alimentare basato su frutta, verdura, olio d'oliva e carboidrati e le funzioni cognitive.

«Anche loro ci dicono che la Dieta Mediterranea aiuta a proteggere il cervello che sta invecchiando riducendo il rischio di demenza» conferma Giuseppe Fatati, direttore della Struttura complessa di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione Clinica del dipartimento di Medicina dell'Azienda ospedaliera S. Maria di Terni.
«Il merito è dell'intuito di un medico americano» racconta Fatati «che individuò il nesso tra cibo e prevenzione delle malattie nell'area mediterranea già negli anni Cinquanta. Fu Ancel Keys a parlare per primo di Dieta Mediterranea come elemento di cura di malattie metaboliche e cardiovascolari».

Ma che cosa si intende esattamente per Dieta Mediterranea?
«Secondo Keys è il regime alimentare povero di quegli anni, fondato su pasta e pane in abbondanza, frutta e molti vegetali, poco pesce e pochissima carne. Poi nel definire questo regime alimentare è arrivata anche l'Unesco che nel 2010 proclamò la Dieta Mediterranea patrimonio immateriale dell'umanità».

E la definizione cambiò?
«Sono cambiate le condizioni socioeconomiche e ambientali e quindi muta il concetto allargandolo alla cultura che la Dieta Mediterranea esprime. Comprendendo quindi anche elementi come la convivialità, il modo di cucinare, il riposo, l'attività fisica. Insomma tutto quello che è legato al concetto di alimentazione che diviene così qualcosa di più ampio e colto».

E utile a prevenire l'Alzheimer...
«Tutti gli studi recenti dimostrano che questo regime alimentare aiuta a prevenire le malattie degenerative cerebrali soprattutto i deficit cognitivi fino all'Alzheimer. Ma a mio avviso vanno interpretati. Perché questi risultati positivi non sono solo frutto dell'alimentazione, ma anche dell'attività fisica quotidiana e, soprattutto, di un modello di vita attiva. Bisogna leggere gli studi con un'ottica molto più ampia, per questo il concetto espresso dall'Unesco è importante: Dieta Mediterranea non è solo quello che mangiamo ma sono anche i nostri comportamenti».

Quindi non basta mangiare frutta e verdura per stare tranquilli?
«Il decadimento cognitivo è inferiore se ci nutriamo di alimenti ricchi di antiossidanti, di polifenoli, di fibra, di omega tre... Tutti prodotti che riducono gli eventi vascolari e soprattutto la degenerazione cronica delle arterie. Questo spiega l'importanza della Dieta Mediterranea nella prevenzione non solo delle malattie degenerative come l'Alzheimer, ma anche a patologie come il diabete, l'arteriosclerosi, la cardiopatia vascolare. Ma mangiare bene non basta: bisogna capire che è indispensabile accompagnare la buona tavola con uno stile di vita adeguato».

Quali sono allora i consigli per adottare un regime di vita sano?
«Ridare il giusto valore al modo di mangiare. Non mangiare in fretta, non saltare i pasti, ritrovare la cultura del sedersi a tavola e soprattutto capire l'importanza del tempo nel concetto di alimentazione. Non ingurgitare velocemente il cibo, masticare bene, non mangiare davanti a uno schermo. Stare davanti a un computer o a una tv mentre mangiamo ci fa ingrassare».

E per quanto riguarda ciò che mangiamo?
«Bisogna stare attenti alla stagionalità dei prodotti, anche se ormai troviamo tutto in tutti i periodi dell'anno. Variare molto. Cominciare dalla mattina con buona colazione: latte, frutta, fibre. Insegnare ai giovani ad amare frutta e verdura. Usare l'olivo d'oliva che riduce l'ossidazione, previene le malattie arteriosclerotiche, ha proprietà antinfiammatori. Ricordarsi che un bicchiere di vino fa bene. Il vino, usato con moderazione, ha funzioni antiossidanti. Ma vorrei concludere ricordando l'importanza del movimento: 30 minuti di attività sportiva, quella che ci piace di più, ogni due giorni, una bella passeggiata tutti i giorni. E poi il sonno: chi dorme poco e male ingrassa e vive male».



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