28 agosto 2014
Aggiornamenti e focus
I profumi aiutano a combattere l’Alzheimer
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Il naso corre in aiuto alla memoria. Lo hanno scoperto i ricercatori francesi dell'Università di Lione 1: i ricordi rimangono più impressi e più a lungo se riusciamo a collegarli a un odore. E più quest'ultimo è intenso e forte più il ricordo è nitido.
«È l'emozione che suscita il profumo», spiegano gli scienziati sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience, «a determinare la forza della memoria».
La loro è una scoperta che potrà aiutare a comprendere meglio e quindi a combattere le malattie degenerative, in primo luogo l'Alzheimer . Afferrare i meccanismi biologici di base della sinestesia, ovvero la capacità delle percezioni sensoriali (udito, olfatto, vista, gusto) di far riaffiorare un ricordo è ora il prossimo passo: è infatti un processo noto da tempo, ma in gran parte misterioso.
L'ipotesi di partenza dei ricercatori era che i profumi non generano più ricordi di un'immagine o di un suono, ma questi ricordi sono più ricchi di emozioni e possono essere molto "antichi". L'esperimento degli studiosi francesi ha messo dei volontari davanti a immagini differenti, in quattro giorni successivi, composte da figure e cerchi colorati. Mentre scorrevano le immagini, senza che il volontario lo sapesse, veniva diffuso un profumo "strano", difficile da sentire nella vita di tutti i giorni. Alla fine del test i partecipanti hanno descritto i ricordi delle immagini visti nei quattro giorni. E sono riusciti a collegare le immagini ad un terzo degli odori percepiti. E più l'odore era forte, più era intensa l'emozione provata e più il ricordo era preciso.
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