15 settembre 2014
Aggiornamenti e focus
Allergie da antibiotici in agricoltura: un’eventualità da non sottovalutare
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Una fetta di torta al mirtillo è stata sufficiente a scatenare una reazione allergica grave in una bimba di 10 anni. E fin qui nulla di particolarmente strano dal momento che sono tanti gli alimenti che possono causare allergie anche gravi in adulti e bambini. Il caso riportato sulle pagine della rivista Annals of Allergy, Asthma and Immunology è però particolare e fa riflettere perché la bimba non era allergica a nessuno degli ingredienti contenuti nel dolce, bensì a un antibiotico utilizzato in agricoltura per proteggere i mirtilli dall'attacco di microrganismi dannosi alla pianta.
Come riportano nella premessa gli autori della segnalazione, un gruppo di ricercatori canadesi coordinati da Anne Des Roches, la bambina aveva alle spalle una storia clinica di asma e rinite allergica (chiamata anche raffreddore da fieno - pur non essendo causato solo dall'allergia al fieno) e reazioni anafilattiche all'antibiotico penicillina e al latte vaccino. Detto ciò, stando all'elenco degli ingredienti contenuti nel dolce, la piccola avrebbe potuto mangiare la sua fetta di torta senza preoccuparsi di reazioni allergiche, ma 10 minuti dopo averla gustata, si sono manifestati i sintomi classici di allergia: orticaria generalizzata, stridore respiratorio e flushing (rossore) al viso. Dopo averle somministrato i farmaci necessari per bloccare la reazione anafilattica e aver tenuto in osservazione la bambina per tutta la notte, i medici del pronto soccorso locale hanno suggerito una visita approfondita presso il dipartimento di allergologia.
«Reazione anafilattica di origine ignota», questo il responso del pronto soccorso. E come si legge nel lavoro di Des Roches e colleghi, sono serviti diversi test specifici per arrivare a scoprire la causa della reazione allergica: la streptomicina, un antibiotico utilizzato in agricoltura per proteggere frutta e verdura dall'attacco di batteri pericolosi per i raccolti.
«Per quanto ne sappiamo, questo è il primo report che lega una reazione allergica ai frutti trattati con antiparassitari antibiotici» spiega l'autrice che poi ricorda che «le autorità sanitarie statunitensi (Fda, l'agenzia che si occupa della regolamentazione degli alimenti e dei farmaci) hanno fissato i limiti massimi di per i residui di antibiotici presenti nei cibi». Ciò però non esclude che piccole quantità di farmaco possano arrivare fino alle nostre tavole creando non pochi problemi a chi è particolarmente sensibile.
In Europa la situazione è diversa e i rischi in questo senso sono - almeno in linea teorica - minori dal momento che già dal 2006 è vietato l'uso di antibiotici. Resta comunque il rischio legato ai prodotti che arrivano da altri Paesi, dove la regolamentazione è più permissiva e magari i controlli sono meno stretti. Certo è che la presenza di residui di antibiotici nel cibo rimane un problema sotto diversi punti di vista - soprattutto perché si tratta di un pericolo nascosto e non semplice da identificare - anche se, come ricorda Des Roches, «solo raramente le reazioni allergiche al cibo sono dovute a questi farmaci».
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