23 maggio 2017
Aggiornamenti e focus
Digiuno o taglio alle calorie? Per la bilancia non fa differenza
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Non ci sono grandi differenze in termini di calo ponderale tra una dieta che propone il digiuno a giorni alterni e una che invece si basa sulla più tradizionale riduzione delle calorie giornaliere. Lo ha dimostrato un gruppo di ricerca guidato da Krista Varady, professore associato di chinesiologia e nutrizione alla University of Illinois di Chicago, e coordinatrice di una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista Jama internal medicine .
«Le diete con digiuno a giorni alterni stanno diventando sempre più popolari, ma a oggi non ci sono prove della loro maggiore efficacia in termini di dimagrimento» esordisce l'esperta, che assieme ai colleghi ha confrontato gli effetti di un digiuno a giorni alterni con quelli di una dieta di restrizione calorica classica su peso, aderenza alla dieta prescritta e alcuni fattori di rischio cardiovascolare come colesterolo Ldl, pressione sanguigna e resistenza all'insulina.
Nella ricerca sono stati inclusi 100 adulti obesi suddivisi in tre gruppi di trattamento per un anno, con sei mesi di dieta per perdere peso e sei di mantenimento: il gruppo digiuno a giorni alterni (25 per cento del fabbisogno calorico nel giorno di digiuno e 125 per cento in quello senza digiuno), il gruppo dieta ipocalorica (75 per cento del fabbisogno calorico tutti giorni) e il gruppo controllo (nessuna indicazione sulle calorie).
«La perdita di peso è risultata molto simile con i due tipi di dieta e dopo un anno è stata pari al 6 per cento nel gruppo digiuno e al 5,3 per cento in quello dieta ipocalorica» spiega Varady, sottolineando che anche l'aderenza alle raccomandazioni è risultata molto simile nei due gruppi. «In particolare le persone del gruppo digiuno difficilmente rispettavano il limite imposto nel giorno di digiuno, ma poi compensavano mangiando meno di quanto prescritto nel giorno successivo» dicono gli autori, spiegando che questa è probabilmente la ragione per cui la dieta ha comunque permesso di perdere peso nonostante non venisse rispettata in modo adeguato. Anche gli effetti sui fattori di rischio cardiovascolare non hanno mostrato differenze tra le due diete. «Quella del regime alimentare più adatto per perdere peso è una scelta molto personale. Ciascuno deve trovare la modalità che meglio si adatta alle proprie esigenze» conclude l'autrice.
Fonte: JAMA Intern Med. 2017 May 1. doi: 10.1001/jamainternmed.2017.0936
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«Le diete con digiuno a giorni alterni stanno diventando sempre più popolari, ma a oggi non ci sono prove della loro maggiore efficacia in termini di dimagrimento» esordisce l'esperta, che assieme ai colleghi ha confrontato gli effetti di un digiuno a giorni alterni con quelli di una dieta di restrizione calorica classica su peso, aderenza alla dieta prescritta e alcuni fattori di rischio cardiovascolare come colesterolo Ldl, pressione sanguigna e resistenza all'insulina.
Nella ricerca sono stati inclusi 100 adulti obesi suddivisi in tre gruppi di trattamento per un anno, con sei mesi di dieta per perdere peso e sei di mantenimento: il gruppo digiuno a giorni alterni (25 per cento del fabbisogno calorico nel giorno di digiuno e 125 per cento in quello senza digiuno), il gruppo dieta ipocalorica (75 per cento del fabbisogno calorico tutti giorni) e il gruppo controllo (nessuna indicazione sulle calorie).
«La perdita di peso è risultata molto simile con i due tipi di dieta e dopo un anno è stata pari al 6 per cento nel gruppo digiuno e al 5,3 per cento in quello dieta ipocalorica» spiega Varady, sottolineando che anche l'aderenza alle raccomandazioni è risultata molto simile nei due gruppi. «In particolare le persone del gruppo digiuno difficilmente rispettavano il limite imposto nel giorno di digiuno, ma poi compensavano mangiando meno di quanto prescritto nel giorno successivo» dicono gli autori, spiegando che questa è probabilmente la ragione per cui la dieta ha comunque permesso di perdere peso nonostante non venisse rispettata in modo adeguato. Anche gli effetti sui fattori di rischio cardiovascolare non hanno mostrato differenze tra le due diete. «Quella del regime alimentare più adatto per perdere peso è una scelta molto personale. Ciascuno deve trovare la modalità che meglio si adatta alle proprie esigenze» conclude l'autrice.
Fonte: JAMA Intern Med. 2017 May 1. doi: 10.1001/jamainternmed.2017.0936
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