Stress da rientro? Si risolve con sport, alimentazione sana e pause per ricaricarsi

04 settembre 2017
Interviste

Stress da rientro? Si risolve con sport, alimentazione sana e pause per ricaricarsi



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Il periodo del rientro dalle vacanze è difficile per tutti, grandi e piccini. Chi ha trascorso vacanze appaganti fa fatica a riadattarsi ai ritmi del lavoro e quindi accumula stress che vanifica proprio i risultati positivi della vacanza; al contrario, chi arriva da un periodo di vacanza stressante cerca rifugio nella quotidianità lavorativa. I bambini poi soffrono molto del passaggio alla vita scolastica. Dica33 ha chiesto qualche consiglio per superare lo stress da rientro al professor Ferdinando Pellegrino, psichiatra e psicoterapeuta, dirigente medico del Dipartimento salute mentale Asl Salerno.

Professor Pellegrino, il rientro dalle vacanze è un momento molto delicato, e a volte non per i motivi che possiamo immaginare. Perché?
«Non per tutti il principale problema al rientro della vacanza è continuare a sognare la spiaggia e l'acqua cristallina. Purtroppo, infatti, non sempre tornando da quello che avrebbe dovuto essere un periodo idilliaco ci si ritrova rilassati. L'organizzazione delle vacanze può essere forzata, o non coincidere con le esigenze di un nucleo familiare differenziato. Non dimentichiamo che spesso durante le vacanze il fatto di vivere la famiglia molto da vicino diventa un vero motivo di conflitto, la convivenza forzata può portare all'inasprimento di tensioni e generarne di nuove.
Inoltre spesso le vacanze sono organizzate in luoghi come i villaggi vacanza, con molte attività che possono risultare stressanti. Da non dimenticare è anche il problema dell'alimentazione, in particolare in caso di vacanze in strutture a "pensione completa", in cui si è costretti a seguire il menu preparato di giorno in giorno, o con le proposte "tutto compreso" che invogliano a riempirsi anche di cibi non salutari. Se la vacanza non aiuta a rilassare diventa liberazione il lavoro, e per molte persone è così, in base a quello che vedo. Dipende poi anche dal lavoro che si fa ovviamente, ma in questo caso manca davvero una fase di riposo, e la ripresa non è senz'altro all'insegna dello sprint.
Se invece le vacanze sono state davvero un momento rilassante, trascorso bene in buona compagnia, per vivere bene il ritorno alla quotidianità di scuola e lavoro bisogna far sì che non si continui a pensare al periodo estivo come a uno "spot pubblicitario", è bene programmare delle pause, delle occasioni in cui passare del tempo spensierati per allentare la tensione quotidiana, non vedere la vacanza estiva come unico momento di svago nella vita».

Può darci qualche consiglio per riprendere con meno fatica il ritmo? Può essere d'aiuto programmare un po' di attività sportiva al rientro?
«Quando si è in vacanza tendenzialmente si fa più attività fisica, e questo può farci stare meglio. Sicuramente al rientro sarà utile verificare la qualità del proprio stile di vita quotidiano, e se questo non risulta in linea con le proprie aspettative, sarà bene cambiarlo. Fare movimento ci porterà anche a essere in forma non solo per la "prova costume", che è molto stressante. Non ha senso ridurre l'attenzione al corpo al solo periodo immediatamente precedente le vacanze».

Parlavamo prima dei problemi che possono insorgere con l'alimentazione in vacanza. Anche l'attenzione al cibo può aiutarci a riprendere il ritmo quotidiano?
«Al giorno d'oggi si mangia troppo, tre volte il nostro fabbisogno; siamo nel periodo dell'eccesso. Si sta perdendo l'idea del buon cibo e abbiamo bisogno di ingannare il gusto, e in questo anche il mondo intorno a noi non aiuta, siamo bombardati da cibo arricchito da gusti strani solo per ingannare il nostro senso di sazietà. Bisogna invitare le persone a riprendere il gusto delle cose».

Cosa possiamo fare per aiutare i più piccoli a riabituarsi?
«Il mio principale consiglio alle mamme è di non far sì che i bambini siano piccoli manager, di lasciare spazio alla loro creatività. I bambini già da piccoli sono troppo impegnati con la scuola e i vari corsi e questo non va bene. Lasciare divagare il cervello in maniera tranquilla nel corso della giornata fa sì che esso lavori molto meglio, e studi recenti dicono che proprio questo vagare della mente, questa distrazione, ponga le basi per la creatività. Per questo bisogna programmare delle pause per i bambini».

Anche gli adulti dovrebbero fermarsi ogni tanto e lasciar correre il loro pensiero?
«Certamente, anche gli adulti possono beneficiare di questo tipo di relax cerebrale, sarebbe bello che si potesse spegnere tutto quello che si ha intorno, musica, computer, tv, e lasciare che le aree del cervello che entrano in funzione quando le altre sono spente facciano il loro lavoro e riorganizzino la mente».

Susanna Guzzetti



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