18 ottobre 2017
Aggiornamenti e focus
Meditare fa bene al cuore
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La salute di cuore e vasi potrebbe migliorare anche grazie a meditazione Zen, Raja yoga e meditazione trascendentale. Non lo dice un medico che si occupa di medicine alternative, ma gli esperti della American heart association in un lavoro recentemente pubblicato sull'argomento. «Nonostante gli enormi passi avanti nella prevenzione e nella terapia, le malattie cardiovascolari restano una delle principali cause di mortalità nel mondo» esordisce Glenn Levine, professore di medicina al Baylor college of medicine di Houston e primo nome dell'articolo comparso sulla rivistaJournal of the American heart association .
«Per questa ragione la comunità scientifica è sempre interessata a strategie nuove ed economiche che possano contribuire alla prevenzione cardiovascolare» aggiunge l'autore che assieme ai colleghi ha valutato uno di questi possibili interventi: la meditazione, una pratica facile da attuare e poco impegnativa dal punto di vista economico. Nel recente lavoro, gli esperti hanno effettuato una revisione sistematica della letteratura sui potenziali benefici della meditazione sul rischio cardiovascolare arrivando alla conclusione che questa pratica può avere effetti a lungo termine sul cervello e che potrebbero a loro volta tradursi in conseguenze positive sui processi fisiologici di base e sulla salute cardiovascolare.
«In linea generale gli studi disponibili sottolineano un potenziale beneficio della meditazione su cuore e vasi, ma la qualità delle ricerche non è eccellente e i risultati disponibili non sono sufficienti per trarre conclusioni certe» spiega Levine, che poi conclude: «Si tratta comunque di interventi poco costosi che vale la pena mettere in campo per aiutare la prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria a patto che non si pensi di sostituire con tale pratiche le terapie tradizionali, con efficacia garantita e dimostrata negli anni».
Fonte: J. Am Heart Association. 2017. Doi: 10.1161/JAHA.117.002218
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«Per questa ragione la comunità scientifica è sempre interessata a strategie nuove ed economiche che possano contribuire alla prevenzione cardiovascolare» aggiunge l'autore che assieme ai colleghi ha valutato uno di questi possibili interventi: la meditazione, una pratica facile da attuare e poco impegnativa dal punto di vista economico. Nel recente lavoro, gli esperti hanno effettuato una revisione sistematica della letteratura sui potenziali benefici della meditazione sul rischio cardiovascolare arrivando alla conclusione che questa pratica può avere effetti a lungo termine sul cervello e che potrebbero a loro volta tradursi in conseguenze positive sui processi fisiologici di base e sulla salute cardiovascolare.
«In linea generale gli studi disponibili sottolineano un potenziale beneficio della meditazione su cuore e vasi, ma la qualità delle ricerche non è eccellente e i risultati disponibili non sono sufficienti per trarre conclusioni certe» spiega Levine, che poi conclude: «Si tratta comunque di interventi poco costosi che vale la pena mettere in campo per aiutare la prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria a patto che non si pensi di sostituire con tale pratiche le terapie tradizionali, con efficacia garantita e dimostrata negli anni».
Fonte: J. Am Heart Association. 2017. Doi: 10.1161/JAHA.117.002218
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