15 novembre 2017
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Telelavoro: pregi e difetti
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Meglio lavorare chiusi in ufficio dalle 9 alle 5 o lavorare da casa senza vincoli particolari di orario? Lavorare "home-based", ovvero da casa propria senza l'obbligo di recarsi in ufficio, renderebbe felici molti lavoratori, che magari dedicano diverse ore della giornata al viaggio casa-ufficio e ritorno, ma dall'Università di Cardiff in Galles, arriva un'analisi completa della situazione che mette in luce i pro e i contro del cosiddetto telelavoro.
«L'idea generale è che il telelavoro rappresenti un vantaggio sia per il lavoratore che per il datore di lavoro e nella nostra ricerca abbiamo voluto analizzare in modo critico e approfondito questa affermazione» esordisce Alan Felstead, professore di scienze sociali all'università gallese e autore di un articolo pubblicato sulla rivista New technology, work and employment . «Grazie alle nuove tecnologie di comunicazione, il lavoro non è più un luogo dove andare per 8 ore al giorno, ma piuttosto qualcosa da fare, non necessariamente sempre nello stesso luogo» aggiunge David Ballard, American psychological association, ricordando che il telelavoro è in crescita in molti Paesi.
Come ricordano gli autori dello studio, il telelavoro è in genere molto apprezzato dai lavoratori come emerge dal sondaggio effettuato tra lavoratori britannici: la flessibilità per molti ha permesso di aumentare la produttività e inoltre di essere più soddisfatti del proprio lavoro.
Ma ci sono anche lati negativi ai quali spesso non si pensa. «A differenza di chi lavora in un ufficio ogni giorno, chi lavora da casa ha maggiori difficoltà a "staccare" e a definire dei limiti precisi al tempo dedicato al lavoro» spiega Felstead, che poi aggiunge: «Inoltre i lavoratori home-based tendono a preoccuparsi di più dei problemi di lavoro al quale spesso dedicano un numero di ore superiore alle classiche ore richieste a chi è in ufficio».
Gli esperti suggeriscono di fissare limiti precisi all'attività di lavoro, comunicando anche a superiori e colleghi le proprie decisioni in modo da riuscire sempre a separare il lavoro dalla vita extra-lavorativa, anche se entrambe si svolgono a casa.
Ma c'è un altro problema del telelavoro: l'isolamento sociale che può interessare chi lo svolge e che, lavorando da casa, si perde i rapporti diretti con i colleghi. «Per questo è importante rimanere in contatto con i colleghi attraverso teleconferenze e meeting e potrebbe essere utile anche cambiare il luogo nel quale si lavora e prendersi delle pause ben definite all'interno della giornata» conclude Ballard.
Fonte: New Technology, Work and Employment 2017. DOI:10.1111/ntwe.12097
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«L'idea generale è che il telelavoro rappresenti un vantaggio sia per il lavoratore che per il datore di lavoro e nella nostra ricerca abbiamo voluto analizzare in modo critico e approfondito questa affermazione» esordisce Alan Felstead, professore di scienze sociali all'università gallese e autore di un articolo pubblicato sulla rivista New technology, work and employment . «Grazie alle nuove tecnologie di comunicazione, il lavoro non è più un luogo dove andare per 8 ore al giorno, ma piuttosto qualcosa da fare, non necessariamente sempre nello stesso luogo» aggiunge David Ballard, American psychological association, ricordando che il telelavoro è in crescita in molti Paesi.
Come ricordano gli autori dello studio, il telelavoro è in genere molto apprezzato dai lavoratori come emerge dal sondaggio effettuato tra lavoratori britannici: la flessibilità per molti ha permesso di aumentare la produttività e inoltre di essere più soddisfatti del proprio lavoro.
Ma ci sono anche lati negativi ai quali spesso non si pensa. «A differenza di chi lavora in un ufficio ogni giorno, chi lavora da casa ha maggiori difficoltà a "staccare" e a definire dei limiti precisi al tempo dedicato al lavoro» spiega Felstead, che poi aggiunge: «Inoltre i lavoratori home-based tendono a preoccuparsi di più dei problemi di lavoro al quale spesso dedicano un numero di ore superiore alle classiche ore richieste a chi è in ufficio».
Gli esperti suggeriscono di fissare limiti precisi all'attività di lavoro, comunicando anche a superiori e colleghi le proprie decisioni in modo da riuscire sempre a separare il lavoro dalla vita extra-lavorativa, anche se entrambe si svolgono a casa.
Ma c'è un altro problema del telelavoro: l'isolamento sociale che può interessare chi lo svolge e che, lavorando da casa, si perde i rapporti diretti con i colleghi. «Per questo è importante rimanere in contatto con i colleghi attraverso teleconferenze e meeting e potrebbe essere utile anche cambiare il luogo nel quale si lavora e prendersi delle pause ben definite all'interno della giornata» conclude Ballard.
Fonte: New Technology, Work and Employment 2017. DOI:10.1111/ntwe.12097
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