10 febbraio 2018
Aggiornamenti e focus
Le tre fasi dei diverticoli
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Le malattie collegate al funzionamento dell'intestino sono spesso chiamate "malattie del nostro secolo". Differenti abitudini alimentari, vita sedentaria, stili di vita in genere non sempre sani si ripercuotono infatti sul corretto funzionamento del nostro corpo. E l'intestino è particolarmente sensibile. I diverticoli rappresentano una di queste spie. Possono essere asintomatici, procurare malesseri all'intestino o infiammarsi e in alcuni casi richiedere un intervento chirurgico. Per prevenirne l'insorgenza e per curarli è importante conoscere le tre fasi dei diverticoli. Nella maggioranza dei casi l'approccio è medico e gli esami per scoprirli sono la colonscopia, la tac addominale, la colonscopia virtuale e il clisma opaco a doppio contrasto.
Diverticolosi
La diverticolosi indica la presenza di diverticoli nell'intestino e interessa quasi il 65 per cento della popolazione adulta, soprattutto donne. È una condizione nella maggioranza dei casi asintomatica, per questo molte persone non sanno di averla. Il frequente ricorso alla colonscopia negli ultimi anni per attività di screening ha permesso di evidenziare la presenza di diverticoli in soggetti che ne erano ignari. In questo caso, non ci si deve preoccupare.
Cura: la raccomandazione è quella di condurre una sana alimentazione con una dieta ricca di fibre: frutta, verdure, legumi.
Malattia diverticolare
La seconda fase è la malattia diverticolare. Iniziano a presentarsi sintomi fastidiosi. Spesso si tratta di malesseri sovrapponibili alla sindrome del colon irritabile. Si manifesta dolore nei quadranti inferiori, soprattutto a sinistra, e gonfiore. E anche alterazione della regolarità dell'intestino. Si è spesso portati a pensare che si tratti solo di stitichezza (tra l'altro fattore di rischio dei diverticoli). Invece ci possiamo trovare di fronte anche a diarrea o all'alternanza di stitichezza e diarrea.
Cura: antibiotici intestinali, fermenti lattici, antinfiammatori intestinali.
Diverticolite
È l'infiammazione dei diverticoli. Coinvolge fino al 25 per cento della persone con diverticolosi. I sintomi della diverticolite sono più importanti: il dolore può essere molto acuto, unito a stitichezza o diarrea, accompagnato da febbre, nausea, inappetenza. È importante sottolineare che solo una ridotta percentuale delle persone che attraversano questa fase acuta (le statistiche parlano dell'1 per cento) viene operato. Per la maggior parte dei casi si tratta di avviare una terapia incisiva che deve azzerare l'infiammazione in atto e che può durare da una a due settimane.
Cura: il paziente viene messo a digiuno o a dieta liquida e vengono somministrati antibiotici.
Carla De Meo
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Diverticolosi
La diverticolosi indica la presenza di diverticoli nell'intestino e interessa quasi il 65 per cento della popolazione adulta, soprattutto donne. È una condizione nella maggioranza dei casi asintomatica, per questo molte persone non sanno di averla. Il frequente ricorso alla colonscopia negli ultimi anni per attività di screening ha permesso di evidenziare la presenza di diverticoli in soggetti che ne erano ignari. In questo caso, non ci si deve preoccupare.
Cura: la raccomandazione è quella di condurre una sana alimentazione con una dieta ricca di fibre: frutta, verdure, legumi.
Malattia diverticolare
La seconda fase è la malattia diverticolare. Iniziano a presentarsi sintomi fastidiosi. Spesso si tratta di malesseri sovrapponibili alla sindrome del colon irritabile. Si manifesta dolore nei quadranti inferiori, soprattutto a sinistra, e gonfiore. E anche alterazione della regolarità dell'intestino. Si è spesso portati a pensare che si tratti solo di stitichezza (tra l'altro fattore di rischio dei diverticoli). Invece ci possiamo trovare di fronte anche a diarrea o all'alternanza di stitichezza e diarrea.
Cura: antibiotici intestinali, fermenti lattici, antinfiammatori intestinali.
Diverticolite
È l'infiammazione dei diverticoli. Coinvolge fino al 25 per cento della persone con diverticolosi. I sintomi della diverticolite sono più importanti: il dolore può essere molto acuto, unito a stitichezza o diarrea, accompagnato da febbre, nausea, inappetenza. È importante sottolineare che solo una ridotta percentuale delle persone che attraversano questa fase acuta (le statistiche parlano dell'1 per cento) viene operato. Per la maggior parte dei casi si tratta di avviare una terapia incisiva che deve azzerare l'infiammazione in atto e che può durare da una a due settimane.
Cura: il paziente viene messo a digiuno o a dieta liquida e vengono somministrati antibiotici.
Carla De Meo
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