Macchie della pelle: allo studio una nuova molecola
L'iperpigmentazione (le macchie brune della pelle) può avere cause diverse: lentiggini, raggi UV, aumento della melanina, melasma gravidico, senilità. L'aumento di queste macchie della pelle ha a che fare con la tirosinasi, un enzima preposto alla regolazione della produzione di pigmento colorato (melanina). Biochimicamente, infatti, la melanina è prodotta dall'enzima tirosinasi a partire da un amminoacido, la tirosina, per effetto dell'ossidazione attivata dai raggi Ultravioletti di tipo A (Uva), da cui la cute deve difendersi.
Per rimuovere queste antiestetiche macchie esistono diverse modalità, ha spiegato la dermatologa Mariuccia Bucci durante un seminario su questo tema all'interno del 5° Convegno Isplad (Società internazionale di dermatologia plastica, rigenerativa e oncologica): il peeling, la regolazione della pigmentazione con agenti depigmentanti di tipo topico, schiarenti con attivi diversi.
Secondo la specialista sono molti gli ingredienti schiarenti della melanina in eccesso che sono stati provati 'in vitro' (cioè attraverso fenomeni biologici riprodotti in provetta su cellule sintetiche della cute, che non hanno poi un riscontro di efficacia direttamente sull'epidermide) ma pochissimi quelli sperimentati 'in vivo' (cioè su un organismi viventi di volontari o pazienti umani).
Pro e contro dei depigmentanti
Fra gli attivi contro le macchie brune ormai sperimentati troviamo, per esempio, l'acido Retinoico e l'acido Tricloroacetico, che possono essere utilizzati contro le macchie brune solo da un medico dermatologo e in ambito ambulatoriale perché provocano una marcata esfoliazione dell'epidermide.
L'acido Alfalipoico e l'acido Cogico, invece, esplicano la loro azione depigmentante (contro le macchie brune) inibendo la tirosinasi perché si legano al rame (ione necessario per il corretto funzionamento dell'enzima) rendendolo inattivo ma possono provocare sensibilizzazione della cute e allergie.
L'Acido Azelaico è prodotto naturalmente da alcuni funghi e agisce inibendo la formazione di melanina (anche quella provocata da fotosensibilizzazione), con un effetto schiarente.
Tutti questi acidi, però, non sempre sono esenti da fenomeni irritativi sulla cute. Diverso è invece l'impiego dei sostituti del Resorcinolo (come il Beta -Resorcinolo) che esplicano la loro azione contro le macchie brune (specie quelle dovute all'età) riducendo l'attività dell'enzima tirosinasi.
Gli antiossidanti (Vitamina E e C), invece, impediscono l'ossidazione dei lipidi cutanei e limitano la produzione di melanina.
Fra le molecole depigmentanti c'è anche l'Arbutina che si trova in alcune piante (uva, mirtilli e pere) e oltre a essere uno schiarente meno rischioso dell'Idrochinone (un bloccante della tirosinasi utilizzato anni fa ma ora ritirato a causa della sua tossicità) ha anche un effetto antiossidante.
La novità 2018
Tutti questi attivi, quindi, hanno più o meno degli effetti collaterali non sempre piacevoli e da questa considerazione è scaturita la ricerca su nuove molecole. Una di queste è il Tiamidolo (Isobutilamide Thiazolyl Resorcinolo) che in uno studio condotto quest'anno ha dimostrato (a concentrazioni molto basse) di poter ridurre quasi completamente la tirosinasi umana già dopo 12 settimane di applicazione. I risultati dei test clinici hanno mostrato la sua efficacia sia su lentigo senili (le macchie brune dovute all'età) sia sul melasma (iperpigmentazione della pelle che si concentra intorno alle labbra, su fronte, guance e collo).
Elisa Da Vinci
Salute oggi:
- Notizie e aggiornamenti
- Libri e pubblicazioni
- Dalle aziende
- Appunti di salute
- Nutrire la salute
- Aperi-libri
- Allenati con noi
...e inoltre su Dica33: