Vuoi smettere di fumare? Si ma non ci riesco...

06 maggio 2019
Aggiornamenti e focus, Speciale salute del cuore

Vuoi smettere di fumare? Si ma non ci riesco...



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La maggioranza dei 12 milioni di fumatori italiani alla domanda «Vuoi smettere di fumare?» risponde «Sì, ma non ci riesco» quando parla con parenti, amici o con il proprio medico. Oggi, oltre un milione e 400 mila sono passati all'e-cig, alla sigaretta elettronica e circa 600 mila fumano il tabacco riscaldato, le sigarette senza combustione. Vasi e cuore sono organi bersaglio della nicotina e i cardiologi non possono certo lavarsene le mani di fronte ai fumatori che non smettono e che sono loro pazienti. Il tema è da anni sul tappeto ma porselo in un convegno medico finora era per lo meno "politicamente scorretto".

Medici di famiglia e cardiologi: un dibattito sul tabagismo


A Santa Margherita Ligure se ne è parlato in una "tavola quadrata" sul tabagismo... "Gli opposti si parlano". Il presidente del convegno, Roberto Pescatori, medico di medicina generale e cardiologo, nel decimo anno dell'appuntamento "Nel Cuore di Santa" (il cardiologo e il medico di medicina generale sul territorio) non poteva non farne un momento di dibattito e di confronto. Al passo con i tempi. Patologie fumo correlate, approccio terapeutico al paziente, in un confronto tra professionisti sanitari sui nuovi strumenti a disposizione per combattere il vizio. Il convegno nazionale ha unito per «3 giorni medici di famiglia, cardiologi del territorio e cardiologi ospedalieri», spiega Roberto Pescatori, presidente di «Nel cuore di Santa». Ed è lui a sintetizzare una conclusione della "tavola quadrata": «Tra gli auspici espressi sulla problematica del tabagismo e delle patologie correlate c'è quello di ridurre il rischio con i device senza combustione ad oggi a disposizione quando non si possa raggiungere subito l'obiettivo 'sigarette-zero', e poi inserire la disassuefazione dal fumo nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), così come accade per la ludopatia».

Francesco Fedele, cardiologo de "La Sapienza" di Roma, era a uno dei lati della "tavola quadrata": «L'obiettivo nella battaglia al fumo è quello di sensibilizzare utenti della sigaretta e consumatori delle 'bionde' a capire che smettere di fumare si può. E, nei casi più complessi, far capire al paziente che i prodotti senza combustione esistono e possono aiutare a smettere di fumare». I primi riscontri clinici hanno convinto l'agenzia del farmaco Usa, la Food and Drug Administration (FDA), che pochi giorni fa (lo scorso 30 aprile) ha autorizzato IQOS, il sistema di tabacco riscaldato elettricamente, considerato «adatto alla protezione della salute pubblica». In seguito a un rigoroso processo di verifica basato su evidenze l'Agenzia ha stabilito che autorizzare tali prodotti per il mercato statunitense è adeguato per la protezione della salute pubblica perché, tra le diverse considerazioni chiave, questi prodotti producono un quantitativo minore o livelli più bassi di alcune sostanze tossiche rispetto alle sigarette combuste.



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