Sostanze d’abuso- le interferenza con le funzioni del sistema dopaminergico

02 dicembre 2019
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Sostanze d’abuso- le interferenza con le funzioni del sistema dopaminergico



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L'abilità di estrarre, purificare e - ultimamente - sintetizzare composti psicoattivi ha aumentato la loro disponibilità per la popolazione generale ad un livello quali-quantitativo mai riscontrato nella storia dell'umanità (nonostante l'uomo abbia usato sostanze psicotrope da almeno 6.000 anni, non lo ha mai fatto su scala planetaria e con principi tanto potenti). Inoltre, lo sviluppo di nuove vie di somministrazione (e.g. aghi ipodermici, fumare il crack e sniffare solventi organi che sino a 50 anni non esistevano) ha aumentato la capacità dei principi attivi di penetrare il Sistema Nervoso Centrale modificando in pochi decenni la relazione plurisecolare tra l'impiego della sorgente naturale della droga (e.g. masticare foglie di Coca) e l'uso del principio attivo purissimo (e.g. iniezione endovenosa del cloridrato di cocaina).
Le sostanze d'abuso offrono anche un esempio unico della dissonanza evoluzionaria tra il ruolo fisiologico del sistema dopaminergico e quella, più in generale, del cervello umano in toto nelle sue funzioni interattive con l'ambiente in cui si sviluppa, cresce e, eventualmente, si ammala.
Se le sostanze d'abuso che hanno i loro effetti principali su sistema dopaminergico (e quindi direttamente o meno praticamente tutte) fossero utilizzate esclusivamente per il loro potenziale edonico e quindi gratificante allora questa funzione quella cioè di produrre piacere dovrebbe essere l'unica modificata soprattutto cronicamente mentre invece dopo un periodo di tempo variabile a seconda della predisposizione genetica ed epigenetica individuale tutte le sostanze che producono dipendenza modificano in modo quasi sempre recidivante interferiscono con l'adattamento globale dell'organismo al suo ambiente.
Vengono alterati non solo la capacità fisiologica di essere gratificati ma anche le abilità cognitivo-emozionali fondamentali a poter pianificare le strategie comportamentali più complesse al fine di avere un'interazione efficace con il mondo esterno (mal adattamento).

La porzione limbica del sistema dopaminergico è essenziale per la generazione e la conservazione di emozioni basilari che mediano numerosi comportamenti pro-sociali come la costruzione di legami affettivi, l'amicizia e l'amore alla base delle relazioni parentali e di cooperazione sociale che si sono evoluti tanto da influenzare gli stati motivazionali al fine di migliorare la sopravvivenza dell'individuo e, quindi, della specie.

Tutti questi comportamenti e le emozioni che ne sono alla base con le loro implicazioni cognitive sono profondamente alterati dalla tossicodipendenza, ben al di là della "semplice" capacità di provare piacere o evitare il dolore (fisico e/o psicologico). Le sostanze d'abuso che trasmettono un segnale che indica un falso beneficio adattativo (molto superiore a quello del cibo, dell'acqua o del sesso), modificando in modo proditorio le gerarchie comportamentali. Come conseguenza la ricerca della sostanza aumenta di frequenza sino a diventare l'unico comportamento dominante, sostituendo tutti gli altri tratti adattativi, nessuno escluso.

Tratto da "Imperfezioni umane"
di Luca Pani e Gilberto Corbellini (Rubbettino)



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